"Tuo fratello parte?" mi chiede Axel rubandomi una fetta del sandwich che avevo comprato per pranzo
"Già" rispondo io
"E anche la tua amica"
"Si"
"Non è poi così male, potrei venire da te quando voglio e scoparti qualora lo desideri, non dovresti più dividere il tuo tempo libero con nessun altro" mi dice. Quasi mi strozzo con l'acqua, lui ride
"Non dire che non hai pensato a tutto il tempo che passeremo insieme adesso, potrei insegnarti molte cose"
"Grazie, ma devo pensare anche a me stessa" dico schiarendomi la voce
"E con te in ogni momento della giornata non riuscirei a concentrarmi"
"Perché?" chiede lui. È davvero dispettoso. Lo guardo interrogativa, lui non cambia espressione
"Perché tu mi deconcentri"
"E perché?" continua. Vorrei ucciderlo
"Perché sono sempre nei tuoi pensieri e perché ogni volta che mi vedi vorresti scoparmi?" dice avvicinandosi al mio orecchio destro. La sua voce roca mi entra nelle ossa, tremo scossa da un brivido di freddo e quando si allontana ho il fiato corto. Ecco cosa mi fai, Axel Jones. Non rispondo
"Lo prendo per un si, la stessa cosa vale per me piccola" dice baciandomi sulla fronte. Il mio cuore perde un battito
"Quindi domani c'è quella stupida festa di addio della squadra?"
"Non è stupida, è un gesto carino" dico io
"La partenza della tua amica è stupida"
"Lei parte perché ama mio fratello" dico
"Stronzate" dice. Mi arrabbio, ma non glielo faccio notare
"Comunque si, è domani, tu non vieni?" gli chiedo
"Non credo, queste stronzate non fanno per me"
"Ah" dico rabbuiandomi
"Vorresti che venissi?" mi chiede
"No... se non ti va, figurati"
"Possiamo vederci dopo, ti passo a prendere?"
"No, la mattina dopo devo accompagnarli in aereoporto, non voglio fare tardi" dico giustificandomi
"Ok" mi dice
"Senti, mia mamma mi ha detto di ricordarti la cena con la sua fidanzata" dice imbarazzato alzandosi e mettendo le mani in tasca
"Mercoledì sera" dico io
"Si, se non ti va potremmo sempre non andarci" dice lui quasi pregandomi
"Voglio andarci"
"Ok"
"Ora devo andare piccola, ho fisica, ci vediamo" dice lasciandomi sola in mensa. Avrei voluto che mi baciasse.***
Alla festa c'è un sacco di gente. Tutti vogliono bene a Scott, questo si vede. Non posso ancora crederci, lasciare andare via mio fratello e la mia migliore amica contemporaneamente. Per fortuna a casa c'è ancora Millie, penso ridendo. Axel non è arrivato, e a quanto pare non verrà, dopotutto me lo aveva già detto. Voglio bere qualcosa stasera, divertirmi, lasciarmi andare, tanto Axel non c'è, e poi non devo dare spiegazioni a nessuno, tantomeno a lui. Sono arrabbiata, senza un valido motivo, ma sono furiosa con lui. Se ha detto che era pronto ad una relazione, perché non si comporta da fidanzato? E poi, perché sarebbe una stronzata seguire qualcuno per amore? Perché non potrebbe farlo pure lui? Oddio come sono patetica, elemosinare attenzioni da una persona come Axel Jones mi rende davvero ridicola. Mi avvicino al bancone degli alcolici mentre Bella e Scott si allontanano per salutare delle persone e godersi la loro serata, e mi siedo in attesa dell'ordine. Il barman è un ragazzo della classe di Scott, che alcune volte ho visto insieme ad Axel
"Ciao April, sola soletta?"
"Meglio così" rispondo io
"Hai ragione"
"Cosa ti offro da bere?"
"No, non voglio che mi offri niente, pago io"
"Insisto"
"Non voglio che tu insista, non voglio dipendere da te per pagarmi una bibita, ok?" dico calma
"Come vuoi, che ti porto allora?" chiede leccandosi le labbra
"Bevi con me, portami quello che prendi tu" dico buttandomi. Non mi riconosco e spero che qualcuno venga a salvarmi da me stessa il prima possibile
"Allora ora sei tu che vuoi che io dipenda da te per un drink" mi dice
"Solo per farmi compagnia" dico, e lui si allontana per preparare il cocktail. Dopo dieci minuti è dall'altra parte del bancone, seduto accanto a me, a bere il quarto bicchiere. Rido divertita alle sue battute senza capire cosa stia dicendo veramente. Sento una strana voglia di ridere, e mi gira la testa, ma voglio bere ancora, per cui grido
"Barista! Un altro"
"Forse dovremmo smetterla" dice ridendo accanto a me Caleb
"No, un altro ancora perfavore" dico io continuando a ridere. Il mio cellulare squilla, prima di rispondere mi cade dalle mani e sono costretta a scendere dallo sgabello per recuperarlo da terra. Rispondo
"P-pronto?" dico ridendo e toccandomi la faccia
"Piccola?" è Axel
"Piccola? Io? Hai sbagliato numero" dico continuando a ridere
"Hai bevuto?"
"Si" risponde Caleb anticipandomi, io rido
"Chi è?" sento ringhiare dall'altro capo del telefono
"Come chi è? È Caleb! È così carino, mi ha offerto da bere ma ho rifiutato e poi io gli ho offerto da bere e siamo al quarto... no, quinto bicchiere"
"Vengo a prenderti"
"Non pu..." ma lui ha già riattaccato
"Crede di comandare sempre lui" dico a Caleb mettendo il telefono da parte
"Brindiamo?"
"Si!" dico avvicinando il bicchiere al suo. Passano alcuni minuti e sento la testa esplodere, il cuore battere all'impazzata. Questa sera sono in grado di fare qualsiasi cosa
"Sai? Io vorrei baciarti" mi dice lui. Sono troppo ubriaca per dirgli che io vorrei baciare solo Axel
"Baciami" gli dico senza pensare,
ma in quel momento arriva Axel che strattona Caleb giú dallo sgabello. I muscoli guizzano da sotto la maglietta bianca mentre lo solleva in aria
"Axel, basta" ma lui non si ferma, lo sbatte al muro
"Che cosa stavi facendo eh?" ringhia
"Niente amico io..." ma Axel non lo sta a sentire e sferra il primo colpo, che Caleb riesce a scansare. La mano di Axel finisce sul muro, vedo il sangue sgorgare dalle sue nocche, devo fermare tutto. Mi avvicino e tocco la sua spalla, lui si volta di scatto ed io indietreggio
"Ti prego, andiamo" gli dico piagnucolando. Lui lascia Caleb furioso e si incammina verso la macchina, io lo seguo senza dire una parola. Dentro l'abitacolo la tensione si taglia con il coltello. I suoi battiti sono accelerati, ed io sono ubriaca. Come mi è saltato in mente di bere? Io non sono così. Mi giro verso di lui e gli metto una mano sulla spalla, lui si gira di scatto, ha gli occhi iniettati di sangue
"Non toccarmi" sibila
"Guardati" mi dice
"Quanto hai bevuto?" mi chiede girandosi verso di me. Non rispondo
"Lo stavi per baciare cazzo! Lo stavi per baciare... lo stavi per baciare" dice serrando la mascella
"Perché?" chiede quasi piagnucolando. Sembra un bambino, o almeno è così che l'alcol me lo fa vedere in questo momento. Ha la voce incrinata sull'orlo del pianto e gli occhi lucidi
"Non lo so, tu non c'eri"
"Io non c'ero? E questo ti dà il permesso di fare la puttana con tutti?" si pente subito dopo di aver parlato
"La puttana?" l'alcol sta cominciando a fare effetto piano piano ed io mi sento più forte e sicura
"Sei tu che il giorno prima mi dici di volere una relazione con me e poi non ti sai comportare da fidanzato cazzo! A questa festa volevo venirci con te! Ma tu no! Non puoi fare cose normali con la tua ragazza! Ovvio, queste sono stronzate!" grido liberandomi
"Non dire parolacce"
"Ma vaffanculo, ora ti preoccupi di questo?"
"Stavi per baciare un altro!" strilla lui
"Che ne sai se non l'avevo già baciato prima?" controbatto e mi pento subito dopo di aver mentito
"Che cosa hai detto?" stringe i pugni
"Niente"
"Dimmi che cosa hai appena detto" ripete puntandomi un dito contro
"È una bugia" piagnucolo
"Non ho baciato nessuno ok?" dico giustificandomi
"Perché me lo hai detto?"
"Perché tu urli"
"Anche tu stai urlando"
"Perché tu fai sempre come piace a te, non mi ascolti mai, prendi sempre le decisioni per tutti"
"Non è vero"
"Volevo venire con te a questa festa ok? Ma ora sono arrabbiata, ed ubriaca"
"Perché hai bevuto?" sembra più calmo
"Perché tu, tu sei uno stronzo" dico puntandogli il dito contro
"E io ti amo, più di ogni altra cosa al Mondo, pensa tu che stupida" mi lascio sfuggire e lui non mi risponde. Silenzio. L'alcol mi sta rovinando penso
"Hai la mano che sanguina" gli faccio notare
"Dove è il kit?" chiedo. Lui apre il cruscotto e me lo porge. Strizzo gli occhi per mettere a fuoco la sua mano e comincio a pulire il sangue e a disinfettare. Lui mi guarda mentre lo medico in silenzio, poi richiudo il kit nel cruscotto e lo guardo
"Potevi dirmelo che mi volevi a questa festa" mi dice
"Non lo avevi capito?" gli dico
"No, se no sarei venuto con te"
"Abbassa il sedile" dico
"Cosa?"
"Fa come ti dico" sono ubriaca e lo voglio, non ho tempo per chiarire le cazzate che combino e le stronzate che dice lui. Abbassa il suo sedile, ed io mi metto cavalcioni su di lui. L'alcol mi brucia nelle vene e sento l'adrenalina salire alle stelle quando il mio vestito risale sulle mie cosce e la mia intimità preme sulla sua
"Cosa fai?" chiede
"Rilassati" dico ridendo. Quanto ho bevuto?
"Toccami" lo supplico, mi struscio ancora di più su di lui facendogli notare quanto lo desidero, lui è rigido, ma quando gli prendo la mano e me la porto sul seno, comincia a rilassarsi
"Toccami ti prego, ne ho bisogno"
Ma cosa ne ho fatto della vera April?
"Piccola" mi dice portando la mano dentro la scollatura del mio abito e scoprendo che non indosso il reggiseno. La sua mano stuzzica il mio capezzolo ed io vado subito in estasi
"Non porti il reggiseno" mi fa notare
"Spogliati" mi dice, ma io non lo faccio, non ha capito che stasera comando io
"No piccolo, spogliati prima tu"
Lui sghignazza, e si toglie la maglietta lanciandola sul sedile posteriore
"Vuoi farti scopare in questa macchina?" mi dice e riconosco il mio Axel Jones
"Si perfavore" piagnucolo. La sua mano continua a torturare il mio capezzolo, ma io non sono ancora soddisfatta
"Toccami... qui" dico portandogli l'altra mano sulle mie mutandine. Lui accenna ad un sorrisetto e scosta le mie mutandine, infilandomi subito un dito dentro. Io sussulto e butto la testa all'indietro. Gemo mentre entrambe le sue mani sono sul mio corpo
"Vai più piano" gli dico baciandogli le labbra. Vedo che non distoglie gli occhi dai miei, ma io sono costretta a chiuderli, perché la lentezza delle sue dita mi sta torturando
"Nessuno può farti sentire così, vero piccola?" mi chiede rallentando ancora di più. Mugolo
"È vero" dice lui
"Solo io so dove toccarti" continua. Sono vicina al limite
"Voglio sentirtelo dire, dimmelo April"
"Sssei l'unico" ansimo
"A fare cosa piccola?" mi provoca
"A farmi sentire così" dico io in preda all'eccitazione. Le sue dita aumentano un po' la velocità, ed io esplodo mugolando il suo nome
"Nessun altro ragazzo, nessuno..."
Lui porta le dita in bocca e mi assapora guardandomi. Quanto è sexy
"Ora preparati piccola, non abbiamo ancora finito" dice, ed io non vedo l'ora.
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𝑼𝒏𝒅𝒓𝒆𝒔𝒔𝒆𝒅 |h.s|
Подростковая литератураCon uno scatto felino preme le sue labbra contro le mie e per quanta forza impiego cercando di staccarmi dalla sua presa, lui stringe ancora di più il mio polso, facendomi gemere dal dolore. Due lacrime mi rigano le guance, mentre le sue labbra cont...