Axel

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La luce sfiora appena le tende della finestra, noto aprendo lentamente gli occhi. Saranno solamente le sei della mattina. April dorme ancora. Fisso gli occhi sul soffitto e sposto il braccio da sotto il suo gracile corpo. Mi sollevo dal letto rimanendo seduto. Lei non si sveglia, ed io ringrazio il cielo. Ho in mente un'idea. Indosso i boxer che lei ieri sera ha gettato a terra insieme agli altri vestiti, e mi allontano dal letto. Prendo il mio bloc-notes da disegno e una matita a carboncino e mi siedo sul davanzale. April si agita appena, il lenzuolo bianco le risale sulle cosce e una ciocca di capelli le sfiora le labbra. Comincio a disegnarla, mi perdo tra linee di matita, che tracciano i contorni delle curve del suo corpo nudo e delle lenzuola che lo coprono, e polvere di carbone. Penso che questa ragazza non abbia minimamente idea di quanto sia bella. Si gira sul lato destro del letto e una ciocca di capelli le copre completamente il viso, per fortuna io ho appena finito, neanche mi ero reso conto di averla disegnata per più di un'ora, penso guardando l'orologio. Il sole ormai non è più un flebile raggio che penetra dalla tenda, ma è quasi accecante. Mi sposto senza far rumore e scendo dal davanzale, ma sbatto il piede sul piede della sedia e impreco in silenzio, purtroppo non serve a niente, April mugugna qualcosa di incomprensibile e apre gli occhi lentamente
"Cosa fai?" mi dice con la bocca impastata dal sonno. Nonostante avessimo scopato la notte scorsa, vederla nuda e con solo un lenzuolo sul corpo mi faceva provare una certa eccitazione. Cazzo cosa è questa ragazza
"Niente, puoi dormire ancora se vuoi" dico io
"Vieni qui" mi dice
"Cosa?"
"Hai sentito. Potresti per favore?" mi dice mettendosi a sedere sul letto. Faccio per avvicinarmi, ma la sua voce mi blocca ancora
"Prima mi passeresti il mio reggiseno?" chiede senza guardarmi
"Certo" le dico lasciando il bloc-notes e prendendole il reggiseno. Mi siedo vicino a lei
"Me lo metteresti?"
"Vuoi farmi venire un'erezione di prima mattina?" le chiedo. Lei mi guarda abbassando le lenzuola e mostrandomi il seno, sbuffo e faccio come mi ha detto. Lei si gira per lasciarmelo allacciare
"Come è complicato allacciare questo coso" dico. La sento ridere piano
"Fatto" dico
"Grazie"
"Cosa stavi facendo con quel notes in mano?" mi chiede dopo dieci secondi di interminabile silenzio
"Niente"
"Non è vero"
"Ti ho detto che non stavo facendo niente" ripeto alzando gli occhi al cielo
"Posso vedere?" insiste lei
"Assolutamente no"
"Per favore" dice avvicinandosi a me. Mi guarda negli occhi, e poi, quasi chiedendomi il permesso, prende coraggio e si mette a sedere su di me. È nuda, ha solo il reggiseno, ed io sento il mio membro cominciare a pulsare nei boxer
"Cosa stai facendo?" le chiedo spostandole i capelli dietro le orecchie
"Ti bacio" mi dice sfiorandomi le labbra. La sua lingua è bagnata, la sento mentre lecca le mie labbra. Poi mi bacia con più enfasi ed io le tiro piano i capelli, lei sobbalza come al solito ma continua a baciarmi, poi si stacca
"Buongiorno" dice
"Cazzo" dico io chiudendo gli occhi
"Vuoi dirmi cosa stavi facendo?" insiste. La sua voce si abbassa e avvicina le labbra al mio orecchio sinistro, leccandomelo piano
"Cosa hai fatto alla mia April?" dico io tenendo ancora gli occhi chiusi. Sento un brivido percorrermi la schiena. Cazzo, tra poco avrò una bella erezione se non la smette subito. Non voglio dirle che l'ho disegnata mentre dormiva, non è da me. Sembrerei stupido
"La tua April" dice lei
"Già, cioè... voglio dire..."
"Ho capito" mi interrompe lei
"Ti vorrei scopare di nuovo" le dico io tenendole il viso tra le mani. Come risposta lei si struscia ancora di più sul mio corpo
"Smettila di fare così"
"Non ti piace?" Cazzo se mi piace, ma non puoi continuare così. Voglio dirti una cosa importante, una cosa a cui ho pensato tutta questa notte, penso
"Certo che mi piace"
"E allora cosa c'è che non va?" dice baciandomi ancora sulle labbra e sorridendomi
"Sto per avere un'erezione"
"Lo sento" dice lei ridendo
"Mi fai ammattire"
"Posso baciarti ancora?" chiede
"Si ti prego" le dico io baciandola. Non potrei mai stancarmi delle sue labbra, penso mentre la sua lingua tocca la mia nella sua e nella mia bocca. Il mio membro è sempre più duro, cazzo April
"Cazzo" impreco
"Metteresti le mutandine?" le chiedo
"Perché dovrei?"
"Perché adesso si che ho un'erezione"
"Posso aiutarti?" mi chiede lei
"Si"
"Come devo fare?"
"Alzati" le dico io. Lei mi ascolta. La sua inesperienza mi fa tenerezza. La faccio inginocchiare e le prendo una mano indicandole cosa avrebbe dovuto fare. Lei mette una mano dentro i miei boxer e comincia a toccarmi. Chiudo gli occhi
"Così va bene?" dice lei
"Piano... cazzo"
"Vai solo più piano" dico. Lei rallenta i movimenti
"Ora sali sul letto, ma non smettere di fare cosa stai facendo, voglio fare anche io qualcosa per te" le dico. Lei si siede vicino a me senza smettere di toccarmi
"Apri le... cazzo... gambe" le dico io. Comincio a toccarle il clitoride e lei sussulta smettendo di toccarmi
"Non smettere" le dico
"Ok" risponde lei
"Sei già bagnata" dico spostando la mia mano un po' più giù. Lei deglutisce ed io sussulto
"Ti piace?" le chiedo. Lei chiude gli occhi e annuisce
"Guardami" le dico mettendo un dito dentro di lei
"Apri gli occhi" continuo. Lei mugugna mentre io le infilo un altro dito dentro
"Cazzo" dico
"Rallenta i movimenti April, voglio che questo orgasmo sia lento" le ordino. Lei fa come le dico
"Sei perfetta" le dico
"Lo sai?" continuo
"Non posso credere che tu sia mia"
Lei fa per chiudere le gambe ma io glielo impedisco
"Tienile aperte" le ordino. La guardo negli occhi. Sono velati dal piacere che sta provando in questo momento. Ha le guance arrossate e le labbra semiaperte. Questa immagine mi basterebbe per raggiungere l'orgasmo, penso.
La sua mano ora va più veloce, così come la mia. Sento che siamo arrivati al culmine. Veniamo entrambi senza smettere di guardarci negli occhi
"Porca puttana" impreco
"Devo cambiare boxer" le sorrido alzandomi. Ritorno dopo qualche secondo accanto a lei, che è ancora un po' stordita da quello che abbiamo appena fatto
"Tutto bene?" le chiedo
"Si" annuisce lei
"Devo dirti una cosa, posso?" le chiedo serio
"Si"
Lei si alza dal letto e si infila le mutandine sotto il mio sguardo per poi sedersi nuovamente vicino a me. Mi guarda interrogativa, io sospiro e comincio a parlare
"Senti... cazzo, non so proprio come cominciare"
"Io non voglio che quello che siamo noi si trasformi in ciò che sono diventati i miei genitori" dico
"Mi spiego meglio"
"Quello che voglio dire è che..."
"Va tutto bene ok?" mi dice lei prendendomi una mano. Mi rilasso
"Quello che voglio dire è che sono pronto ad una relazione, o come cazzo vuoi chiamarla, perché so di non essere come mio padre. Non potrei mai farti del male" le dico. Sospiro e riprendo fiato. Lei mi guarda incredula
"No, non sei come tuo padre" mi dice alla fine
"Vieni qui" le dico portandomela al petto
"Non posso farti del male, e non te ne farò, mai" le dico.

𝑼𝒏𝒅𝒓𝒆𝒔𝒔𝒆𝒅 |h.s|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora