1- il concerto

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A tutti voi che leggete❤️

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Chiudo la porta alle mie spalle, lascio un sospiro e mi vado a lavare e mi vesto per andare a cercare Jack all'asilo.

Jack, un semplice nome che descrive tutta la mia vita.

L'ho avuto a soli quindici anni, presto vero?

Ero a una festa con una mia amica e un suo amico mi ha offerto un bicchiere di birra, non ho rifiutato e mi ricordo solo di essermi svegliata in un letto completamente nuda con dei segni violacei sul corpo, un dolore nel basso ventre e completamente sola, ed è così che ho perso la mia verginità, il mio ragazzo si è messo in testa che l'ho tradito e mi ha abbandonata, come i miei genitori che tre anni dopo mi hanno abbandonata andando su in cielo e come mio fratello David che invece di aiutarmi è andato a Londra per finire i suoi studi, non mi ha mai più chiamata, nemmeno un messaggio niente.

Non avevo nessuno.

Ma me la sono comunque cavata.

Ho cominciato a lavorare in piccoli bar dopo avere finito il liceo, dopo la morte dei miei genitori e poi mi sono trovata un lavoro come operaio.

Arrivo all'asilo e come ogni pomeriggio le mamme di quei bambini mi guardano male per avere un figlio alla mia giovane età.

«Mamma!» Jack mi corre tra le braccia, lo stringo come se fosse l'ultima volta e lo ricopro di baci.

«Allora com'era all'asilo?» lui mi sorride mentre gli sfilo lo zainetto «Bene, abbiamo giocato a nascondino» attraverso la strada tenendo Jack per mano e lo aiuto a salire in macchina.

«Allora? Andiamo a prendere un gelato?» gli chiedo, e quel sorrisetto che non vorrei mai vedere sparire dal suo viso mi fa sorridere pure a me, annuisce e gli allaccio la cintura.

Arriviamo dal gelataio e prendiamo due coni al cioccolato per poi camminare per le strade dell'affollata New York.

***

«Quindi?» chiede Lydia la mia migliore amica, lei è l'unica che non mi ha giudicato, da quando sono qui in questo quartiere lei è l'unica ragazza che mi ha sempre sostenuta.

«Quindi no!» dico chiudendo il frigo dopo avere preso dell'acqua.

«Ti prego, è il mio cantante preferito e anche a Jack piace, vero Jack?» mio figlio sorride a Lydia annuendo e poi si avvicina a me facendo gli occhi dolci.

Resisti, forza Zayra, resisti.

«D'accordo» maledizione, lui e i suoi occhi dolci

Lydia saltella dalla gioia insieme a Jack che sorride, e mi si scioglie il cuore a vedere quel sorriso dipinto sul suo volto.

«Allora vai a cambiarti, non penserai venire in tuta?» sbuffo e le alzo il dito medio.

«Zayra siamo in presenza di bambini!» rido alla sua affermazione perchè mio figlio nonostante abbia quattro anni, sa dire molti insulti e anche volgari, grazie alla sottoscritta, non l'ho fatto apposta, solo quando gioco a FIFA e perdo insulto e lui gioca con me quindi... Vi lascio immaginare.

Non sono una buona madre...

«Sei tu la bambina stupida stronzettina!» dice Jack riducendo gli occhi in due fissure.

«Wo wo wo! Zayra non sei una mamma esemplare» scoppia a ridere seguita da me e Jack.

Mi vado a cambiare, infilo un Jeans strappato sulle ginocchia, un felpone nero e le mie converse nere consumate.

Poi vesto Jack pronta per andare al concerto di uno di quei tanti cantanti stupidi.

Ma non posso negare che Jack lo adora, tutta questa è colpa di Lydia.

«Pronti?» chiedo dopo essere salita in macchina, i due annuiscono contenti così metto in moto la macchina, direzione il concerto.

Arriviamo in quell'edificio e compriamo i biglietti per poi entrare.

Siamo tra i primi quindi ci mettiamo in seconda fila.

Sbuffo, ma chi me lo ha fatto fare?

Tuo figlio e i suoi occhi ...

Dopo un po' sento la musica farsi spazio nelle mie orecchie, troppo forte.

Lydia e Jack si stanno scatenando e io l'unica cosa che voglio è andarmene per riposare.

Jack è l'unico bambino che ho visto, e sono tentata da prenderlo e andarmene a casa, ma non posso fare questo a Lydia.

Alzo lo sguardo quando sento la voce di qualcuno e il William Hill il cantante preferito di Lydia si fa spazio sul palco.

Ha un fisico atletico, due occhi stupendi, i capelli spettinati, e due labbra rossastre, mi soffermo a guardarlo ma il pianto di Jack mi riscuote immediatamente dai miei pensieri.

«Jack cosa succede?» chiedo preocupata mentre lo rialzo da terra.

«Quell'uomo mi ha spinto per terra» dice Jack piangendo, e indicando un tipo che ha rubato il posto a mio figlio.

Lo giro perendendolo per le spalle.

«Chi diamine ti ha dato il permesso di spingerlo?!» grido per sovrastare la musica.

«È solo un moccioso, calmati tesoro» faccio una risata acida, gli sguardo di qualche persona che osserva la scena mi fanno venire voglia di sotterarmi per sparire.

Ma gli tiro un pugno facendolo cadere «il moccioso è mio figlio "tesoro"» ora un po' troppe persone mi stanno guardando.

«Lydia io esco» annuisce comprensiva e prendo Jack tra le braccia per uscire da lì.

Caduta Nei Tuoi Occhi...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora