9- Nico

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WILLIAM

Infine a casa, mi lascio cadere sul divano del salotto e poco dopo mia madre entra, nella sua solita eleganza.

«Oh William, tesoro sei già tornato, ti senti meglio, il tuo manager mi ha detto che eri malato» mi da un bacio sulla fronte per poi sedersi davanti a me.

«Si mamma, e sono stanco, questa tournée è stata stancante, ho preso il primo aereo e sono tornato» mi sorride e io chiudo gli occhi.

Non è affatto vero che sono malato, sono ventisette giorni che giro per tutta l'America per concerti e in questi giorni non ho fatto altro che pensarla.

Ho voglia di tornare in quella casa così piccola ma ripiena d'amore.

Salgo in camera mia, e mi lancio sul letto, guardo il soffitto bianco come se fosse la cosa più bella del mondo.

E mi ricordo di avere una sua foto, mi alzo cercandola come un disperato, non la trovo, ero sicuro di averla posata sulla libreria.

«Cerchi questa?» chiede quello stupido del mio migliore amico sventolando la sua foto.

«Nico! Dammela subito!» ringhio avvicinandomi a lui.

Nicolas Davidson il mio migliore amico, siamo amici da quando siamo bambini, lui è diventato un modello super figo e io un cantante super figo.

«È veramente magnifica, io ci farei un pensierino» fa un ghigno malefico e so benissimo che sta scherzando ma lei nessuno la deve guardare, nemmeno in foto.

«Nico, non farmi incazzare!» siamo faccia a faccia e ho solo voglia di tiragli un pugno.

«Quando contavi dirmi della tua nuova "preda"?» chiede passandomi la foto, mi soffermo a guardarla per qualche secondo e torno a sdraiarmi sul letto.

«Non c'è niente da dire Nico» sbuffo e lui si lancia sul letto accanto a me.

«Oh si! C'è moooolto da dire» fa una risatina e mi sto relamente innervosendo.

«Nico!» lo richiamo ma lui non la smette.

«Mi stavi per uccidere solo perché la guardavo in una semplice foto, quindi racconta» mi alzo e comincio a camminare avanti e indietro per la stanza.

«Puff, devi sempre farti i fatti degli altri?»  annuisce alzando più volte le sopracciglia.

«Dimmi, te la sei già portata a letto? Quante crisi isteriche ti ha fatto?Suo padre è un milliardaio e ti ha chiesto di sposarla? Sua madre e la sua le hanno già preparato l'abito? E-»

Lo blocco prima che la mia testa esploda.

«No, non l'ho nemmeno baciata, non mi ha fatto nessuna crisi, non conosco suo padre ne sua madre, e non è milliardaia» la bocca di Nico è spalancata e la mascella potrebbe toccare il suolo.

«Mai baciata, niente crisi isteriche, non è milliardaia, tua madre non ha preparato le nozze, mi sembra un miracolo!» esclama Nico facendo un sorrisetto.

«La voglio solo nel mio letto e basta, non m'interessa» e ora è assicurato, mi sto mentendo a me stesso.

«Non metirmi, ma soprattutto non mentirti se la volevi nel letto ci saresti  riuscito» dice Nico serio.

«Nico... Io non lo so, ho annullato la mia tournée per lei, non riesco a toglierla dalla testa, e ho paura di quello che provo per lei, l'ho portata alla fiera, mi sono perso nel suo sguardo che contiene il mio stesso dolore, quello di una perdita, non so cosa ha perso, ma l'ho visto nel suo sguardo.
Nico, ero a qualche centimetro dalle sue labbra e non l'ho baciata, ero incollato al suo corpo, a quel bel culo che si ritrova e dopo non l'ho portata a letto, ero a pochi centimetri dal suo collo e non l'ho baciato, e tutto questo perché la rispetto» faccio un respiro per manco di fiato.

«E allora, vuol dire qualcosa, non è per caso che ti stai inn-» lo blocco perché è impossibile, non voglio nemmeno sentire quella parola, non amerò mai nessuno, solo Camilla.

«No!» alza le mani in segno di resa e io mi passo le mani tra i capelli.

«Allora cosa facciamo ancora qui, dobbiamo andare a trovare quella donzella che ti sta facendo perdere la salute mentale» dice Nico alzandosi.

«No, non voglio andare a trovarla, e poi è tardi»

Caduta Nei Tuoi Occhi...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora