17- Nuovi amici

76 7 4
                                    

Esco dalla casa White esausta, oggi ho lavorato un sacco.
Guido fino all'asilo, alla radio c'è la canzone di William, sorriso nel sentire la sua voce .

E dire che prima non lo sopportavo.
Comunque devo chiedergli perché l'ultima sera mi ha parlato in quel modo.
Arrivo all'asilo e nella fretta mi scontro con una madre.
Ma lei è nuova?
Non l'ho mai vista.

«Oh! Scusatemi» dico porgendole un sorriso.
«Non fa nulla, sono io che non facevo attenzione, credo di essermi persa» dice lei ricambiando il sorriso.
«Se volete vi accompagno, conosco questo posto come le mie tasche» ed è vero, ormai sono due anni che mio figlio è qui.
E mi sembra solo ieri il giorno della sua nascita, quando ho visto i suoi occhietti verdi.

«Certamente, così parliamo un po' che ne dite?» annuisco semplicemente e insieme entriamo nell'edificio.

«Mi chiamo Anna e voi?» chiede la donna guardandosi attorno «Io sono Zayra piacere» mi sorride si ferma nell'atrio e guarda una foto appesa al muro.
«Bellissimo nome, e lavorate qui Zayra?» chiede Anna voltandosi verso di me.

«Ehm, no, mio figlio è iscritto in questo asilo.» sembra un po' sorpresa, perché fanno tutte così? Ma la sua risposta mi sorprende.
«Che bello, anche mia figlia, l'ho iscritta qui ieri» continua a sorridermi.
Una bambina attira la nostra attenzione, Anna e la bambina si abbracciano «Tesoro! Com'è andato il primo giorno?» la bambina ed Anna iniziano a parlare, ma io non vedo mio figlio.

Lui è sempre il primo ad uscire, ma non lo vedo nel gruppo.
Mi avvicino e chiedo alla maestra: «Avete visto mio figlio?» lei guarda nel gruppo di bambini e quando mi risponde di no, inizio a preoccuparmi.

«Come no? Dov'é mio figlio!» grido contro la maestra, inizio a correre per tutti i corridoii.
«Jack! ... Jack! ... Jack dove sei?!» ormai ho guardato dappertutto, ma di lui nessuna traccia.

«Non sarà lontano da qui!» dice Anna consolandomi, ma nessuno può bloccare le mie lacrime.

«Mamma!» alzo lo sguardo e lo vedo correre verso di me.
Lo stringo nelle mie braccia così forte che potrei spezzarlo.
«Oh Jack, mi hai fatto paura, dov'eri? Stai bene?» chiedo, ormai tutti gli altri sono tornati a farsi i fatti loro.
Tranne Anna che mi sorride.

«Mi ero rinchiuso nel mio nascondiglio, perché la bambina nuova è strana» dice indicando la figlia di Anna.

Aggrotto la fronte non capendo «Mamma lei sorride sempre, e non mi prende in giro, perché?» chiede lui stringendo il mio pantalone.

Scoppio in una risata sonora, seguita da Anna.
«Perché è gentile!» rispondo io sorridendo alla bimba.
Jack si avvicina alla bimba e porge la sua mano.
«Io mi chiamo Jack, sono felice che sei gentile!» dice mio figlio.
La bimba stringe la manina di mio figlio.
«Io sono Sarah, anche tu sei gentile» è una bellissima bambina, capelli sicurissimi e ricci, due occhi marroni, la pelle scura e liscia brilla sotto il sole del pomeriggio.

Io ed Anna ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
«Bambini che ne dite di un gelato?» chiede Anna ai bambini che rispondo entusiasti un "si" non posso impedirmelo, è più forte di me, sorrido perché i sorrisi di mio figlio sono così contaggiosi.

Insieme andiamo al parco.
I bambini stanno giocando insieme, ed è strano, di solito è sempre solo, mi fa piacere che ora abbia un'amica.
«Allora, sei sposata Zayra?» chiede Anna mangiando il suo gelato.
«No, non sono ne sposata ne fidanzata» mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e abbasso lo sguardo.

«Ah, ho capito, io invece sono sposata, da sei anni oramai, un'uomo stupendo» dice lei fiera di suo marito.
«Bellissimo, sono felice per te!» dico sorridendole sincera.

Siamo state fuori tutto il pomeriggio fino a sera, abbiamo cenato al McDonald's perché mio figlio non voleva lasciare Sarah e lei nemmeno voleva lasciare mio figlio.
Anna ed io abbiamo avuto l'occasione di conoscerci meglio.
È una donna davvero fantastica.

Ed ora sto portando mio figlio in braccio perché dorme come un bradipo.
Prendo le chiavi ed apro.

Accendo le luci e quasi grido notando William che dorme sul mio divano.
Porto mio figlio nella sua cameretta e poi torno in sala pronta per svegliare William.

Caduta Nei Tuoi Occhi...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora