6- lo zoo

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«Non vi dispiace se ci fermiamo a casa mia, il tempo di togliere il mio travestimento?» chiede William accendendo la macchina.

Mi sono seduta nei posti dietro con Jack.

E il fatto di andare a casa sua mi mette ansia, forse per il fatto che sta lasciando entrare me è mio figlio nella sua vita?

Forse semplicemente perché sono stupida e paranoica.

È entrato nella mia vita nello stesso ed esatto momento che ho incrociato il suo sguardo.

«Ehm, no fai pure» rispondo, lo vedo sorridere.

Per tutto il tragitto non abbiamo più parlato, mi limitavo a guardare fuori dalla finestrino della macchina e a rispondere alle numerose domande di Jack.

«Siamo arrivati» la voce profonda di William mi riscuote dai miei pensieri.

Scendo dalla macchina e prendo Jack tra le braccia, appena alzo lo sguardo, mi trovo davanti ad una villa spettacolare.

Lascio sfuggire un "wow" dalle mie labbra.

«Venite» ci richiama William facendo segno di seguirlo.

Attraverso il cancello guardandomi intorno.

Un giardino enorme pieno di fiori, un sentiero che porta ad una porta in legno, e tanti altri particolari.

E mi rendo conto solo a adesso che io e lui siamo diversi, troppo diversi, sembra che essere qui sia sbagliato, che non posso entrare in questa casa, che non sarò mai alla sua altezza.

William apre la porta e mi ritrovo davanti una hall enorme, il pavimento così lucido che ho paura di sporcarlo con le mie converse nere.

Tutto sembra essere così prezioso e costoso che non oso toccare nemmeno il muro.

Jack scende dalle mie braccia e corre verso William.

«William, la tua casa è grandissima, come un'elefante» dice mio figlio allargando le braccia.

E ha ragione, solo la hall è grande come casa mia.

«Oh signor Hill, siete arrivato!» esclama una donna in un'uniforme, i capelli biondi raccolti in una coda di cavallo, due occhi blu mare e un trucco un po' eccessivo, ma resta comunque una bella donna.

«Ciao Mari» dice William porgendole la parrucca e il felpone.

«Buongiorno a voi » ci saluta quella donna di nome Mari credo.

«Buongiorno» rispondo porgendole un sorriso.

«Vostra madre ha chiamato, dice che tornerà la settimana prossima» William annuisce e poi si gira verso di me.

«Fate pure come a casa vostra, mi cambio e andiamo, Mari porta tutto quello che vogliono ai miei invitati» mi fa l'occhiolino per poi correre verso la scalinata.

«Allora, cosa posso portarvi?» chiede Mari «Io voglio un succo all'arancia e dei biscotti» dice Jack venendo verso di me.

«Jack come si dice?» lui mi sorride per poi rispondere «per favore» gli scompiglio i capelli «Bravo, per me niente grazie» gli sorrido e lei ricambia con una smorfia dopo avermi squadrata per bene.

WILLIAM

Infilo una maglietta semplice e un jeans, passo la mano tra i miei capelli per dargli una piega ma niente, sbuffo e la foto di Zayra attira la mia attenzione, la prendo tra le mani e un sorriso spontaneo nasce sulle mie labbra.

Mi ricordo che un'ora fa ero a pochi centimetri dal suo viso, avrei potuto baciarla, volevo baciarla e non so con quale forza sia riuscito a resistere, mentre mi perdevo nei suoi occhi.

Scendo le scale ma mi soffermo vedendola mentre aiuta Jack a non sporcarsi con i biscotti.

Un nuovo sorriso spontaneo fa spazio sulle mie labbra.

«Possiamo andare» dico avvicinandomi a loro, sento lo sguardo di Zayra percorrere ogni millimetro del mio corpo ma io evito di incontrarlo per il semplice fatto che resterei bloccato dall'immenso turbine di emozioni che li traversa.

«Ehm, si, andiamo» dice lei alzandosi delicatamente, e raggruppando i biscotti e la tazza per riposarli sul vassoio.

ZAYRA

«Dove stiamo andando?» chiede Jack a William, in effetti non è la strada del parco.

«allo Zoo di Central Park» esclama William guardando Jack e riposando lo sguardo sulla strada.

«Cosa!» esclama mio figlio «Si ti farò vedere il leone» continua William.

«Che bello! Ai sentito mamma! Vedrò il leone e il gorilla!» mio figlio batte le mani contento e io non resisto e sorrido.

Caduta Nei Tuoi Occhi...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora