7- la fiera

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WILLIAM

«Comunque potevo benissimo pagare io» continua lei.

Si sta lamentando perché non l'ho lasciata pagare i biglietti e nemmeno da mangiare.

«Smettila di farne un dramma» sbuffa di nuovo e poi infila la cintura a suo figlio che dorme dopo averlo messo nel seggiolino.

Arriviamo davanti a casa sua e il tempo sembra essere passato così velocemente con lei, non voglio lasciarla andare.

«Grazie per tutto comunque» grazie, un grazie sincero che non sentivo da anni, un grazie che mi fa sorridere.

«Ciao William» si gira ma la blocco perendendole il braccio.

«Aspetta, vieni con me, ti voglio portare in un posto» lei aggrotta la fronte mentre stringe a se suo figlio ancora addormentato.

«No, non posso, io ho mio figlio che dorme, non posso lasciarlo a casa da solo» stringe ancora la presa su suo figlio.

«C'è Lydia, può farti il favore di restare a casa tua per un'oretta» insisto, lei ci riflette per un po' e poi prende il telefono dalla tasca.

«Lydia, vieni a casa subito» attacca la chiamata e poi sale le scale, la seguo in silenzio.

Apre la porta e porta suo figlio in una stanza per ritornare poco dopo.

«Cosa vuo-» Lydia fa la sua apparizione in casa e subito appena si accorge di me si incolla al mio braccio.

«Di ritorno? Ti mancavo già?» Zayra scoppia in una risata e io la guardo confusa mentre Lydia continua a fissarmi.

«Lydia, potresti per favore restare a casa mia un'oretta? Io devo uscire e non voglio lasciare mio figlio da solo, per favore» chiede Zayra tirando fuori il labbro inferiore.

«No! È ancora no! Tuo figlio è terribile e mi odia!» incrocia le braccia al petto scuotendo la testa.

«Per favore Lydia, fallo per me» dico io, sapendo che se sono io a chiederglielo accetterà.

«certamente, per te farei tutto!» mi guarda con occhi sognanti.

La bocca di Zayra spalancata, e io sto trattenendo una risata.

«Allora dopo Lydia» mi fa ciao ciao con la manina come una bimba mentre io e Zayra usciamo di casa.

***
«Dimmi dove stiamo andando per favore» continua ad insistere lei.

«No, siamo quasi arrivati» sbuffa e guarda fuori dal finestrino, i suoi occhi che guardano ogni particolare, le labbra socchiuse, i capelli sciolti ed è così bella.

Il semaforo passa dal rosso al verde e sono obbligato a distogliere il mio sguardo dal suo.

«siamo arrivati» l'ho portata a una fiera.

Cosa mi sta succedendo non lo so?

Non uscivo con una ragazza da un'anno ormai.

Da quando Camilla mi ha lasciato, da quando se ne è andata.

Ma non mi devo fare idee, lei è solo una come le altre, lei non sarà mai come Camilla, lei era perfetta, nessuna può sostituirla.

Zayra è una come tutte, una da usare per il mio semplice piacere.

Ed è per questo motivo che sto con lei, per portarla nel mio letto una o due volte e quando sarò stanco di lei me ne andrò.

Quando la guardo vedo i suoi occhi brillare, come quelli di un bambino.

Un sorriso le nasce sul volto e una lacrima scorre il suo viso.

Perchè piange?

«È bellissimo William» dice osservando l'entrata della fiera.

Non capisco cosa ci sia di bellissimo qui, è una fiera come tante, ma quello che non capisco è quella lacrima.

«Perchè piangi?» le chiedo mettendomi dietro di lei dopo avere fatto il giro della macchina.

«Niente William» asciuga le poche lacrime che scorrevano  e mi porge un sorrisone.

Entriamo e lei cammina con le mani in tasca, si guarda intorno sorridendo e senza tralasciare nessun particolare.

«Ti piace?»le chiedo sempre dietro di lei.

«Moltissimo» dice girandosi verso di me con un'immenso sorriso.

Ci perdiamo nei nostri sguardi, come se si stessero parlando, come se insieme si stessero spogliando dalle loro emozioni per capirsi.

E m'irrigidisco al pensare che con Camilla non l'avevo mai fatto, non mi era mai successo di perdermi in uno sguardo, non mi era mai successo di guardare degli occhi fino a sorridere.

«Guarda!» esclama Zayra distogliendo i suoi occhi dai miei.

Indica una bancarella, e corre verso essa.

«Posso giocare?» chiede Zayra accarezzando il bordo del bancone in legno.

«Certamente» le sorrido e lei ricambia con un sorriso enorme e sincero.

Prende il fucile tra le mani e io non resisto e mi posiziono dietro di lei aiutandola a vincere, ma è solo una scusa per starle vicino, per annusare il profumo di vaniglia dei suoi capelli.

Per sentire la sua presenza.

Per averla vicina.

Caduta Nei Tuoi Occhi...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora