Ero già veterano quando
ero un bambino.Michael Jackson
Gary, un piccolo paesino sul lago Michigan, sperduto nella madre Indiana, stato americano. È qui che ha inizio la sua storia, o dovrei dire, la loro storia.
In una straduncola, non troppo lontana dal centro della piccola cittadina, viveva una famiglia, la quale aveva da non molto fondato una modesta azienda di marketing, affidata alla produzione e alla vendita di prodotti e servizi. La famiglia, formata da un padre generoso, una madre comprensiva ed una piccola bambina di cinque anni, chiamata Dalila, riusciva ad aver di che mangiare grazie alla loro giovane attività. La famiglia, fortunatamente, era molto affiatata, al contrario di tante altre. Nonostante avessero non molto di che vivere, Andrew, il padre, e Nilla, la madre, speravano e credevano ogni giorno in un futuro molto proficuo per la loro piccola Dalila. Come si dice, la speranza è l'ultima a morire e per la famiglia Fiore, di origini italiane, di speranza ce n'era sempre rimasta qualcuna.
Intanto, non molto lontano, in un'altra via, quella che diventerà poi famosa come Jackson Street, al numero 2300, un'altra famiglia, alquanto più numerosa di quella precedente, si accingeva a vivere la sua vita quotidiana. Anch'essi non avevano molto di cui campare ma, al contrario della famiglia della piccola Dalila, non potevano neanche contare sulla loro unione. Infatti la famiglia Jackson non era più che poco unita. Forse il filo che teneva gli 8 fratelli un po' più uniti al patriarca era la madre, Katherine. Lei era la mamma buona e gentile, ma che educava i figli con pugno di ferro, facendoli crescere come rispettosi uomini e rispettabili donne. Gli otto fratelli, invece, anche se non sembrava, si volevano molto bene e si supportavano tra di loro, chi di più, chi di meno. La più grande era Rebbie, di quindici anni, poi c'era Jackie, quattordici anni, Tito, di dodici anni, Jermaine, di undici, La Toya, di nove, Marlon, di otto, Michael, di sette e Randy di tre anni. Tutti a Gary conoscevano il figlio prodigio della famiglia: Michael. Nonostante la sua tenera età di sette anni, egli aveva già dimostrato di aver talento nel canto e nel ballo, cominciando la sua carriera due anni prima. Spronato dalla famiglia, soprattutto dall'autotitario padre Joseph, egli formò, con i suoi fratelli Jackie, Tito, Jermaine e Marlon, tutti bravi nella musica, il gruppo musicale dei Jackson Five. Cantavano in piccoli locali e bar, ricevendo una piccola paga e grazie ad essa e al lavoro del padre e della madre, riuscivano a mantenersi.
*****
• 2 gennaio 1965 •
Quella mattina Dalila si dovette svegliare presto, si alzò dal caldo letto e, controvoglia, si avviò verso il bagno per lavarsi la faccia e sistemarsi i capelli. Era cominciato l'ennesimo, noioso giorno di scuola. Non aveva per nulla voglia di tornare in quel "carcere", come lo chiamava lei, ma non aveva scelta. I genitori avevano investito molti soldi per poterle permettere un'istruzione e lei non voleva deluderli. Quello era l'unico motivo per il quale lei si alzava ogni mattina, si infilava quell'odioso maglioncino a quadri lilla, quella gonna fin troppo corta e quelle collant leggermente strappate vicino al tallone. Questo era quello che ne era rimasto della sua uniforme e visto che i genitori non poterono permettersene una nuova, lei fu costretta a tenere quella che aveva da ormai due anni in quel vecchio armadio, seppur le andasse un tantino stretta.
Dopo qualche minuto, era pronta per uscire e così fece, senza neanche fare colazione.
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• What If... •
Fiksi Penggemar«What if...» mi sussurrò all'orecchio... what•if 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥𝘢 [ 𝘊 ] 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐚 𝐫𝐢𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐚𝐜𝐜𝐚𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐨 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐚𝐜𝐜𝐚𝐝𝐮𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐢𝐭𝐮𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐞...