𝟷𝟸 | 𝑾𝒉𝒂𝒕 𝒏𝒆𝒙𝒕...

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In un mondo pieno di paura, dobbiamo ancora azzardarci a sperare.
Senza speranza, siamo persi.

Michael Jackson

• 20 Febbraio 1984 - 19:31 •

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• 20 Febbraio 1984 - 19:31 •

Finalmente era finita. L'intervista era andata alla grande e tutte le stupidaggini che avevano detto le riviste su me e Michael, erano state propriamente smentite. Ora che tutto era risolto, io sarei dovuta tornare in Italia, ma qualcosa mi bloccava... o meglio... qualcuno.

«Faccio le valigie.» dissi, tirando fuori la chiave della mia camera dalla tasca.

«Cosa?» mi chiese, aveva palesemente capito quello che avevo detto.

«Torno in italia.» chiarii semplicemente.

«Beh, questa era una cosa di cui volevo parlarti.» affermò, attirando la mia attenzione. Dovevo ammettere che non volevo più tornare in Italia. Avrei preferito rimanere là a Los Angeles. Tutto quello che mi era successo da quando ero arrivata in quella città, mi aveva sorpresa, e io non vedevo l'ora di vedere che cosa sarebbe successo dopo.
Lo guardai di sfuggita, poi mi voltai verso la mia porta e, infilando la chiave nella fessura per poi girarla, la aprii.

«Vuoi entrare?» chiesi. Dalla sua espressione mi sembrava indeciso così continuai.

«Così ne parliamo più tranquillamente.» si convinse ed accennando un lievissimo "Grazie." si fece spazio nella stanza, facendo, come sempre, passare prima me.
Chiuse la porta e io mi avviai verso il letto sul quale mi sedetti a gambe incrociate. Lui si avvicinò lentamente.

«E adesso?» chiesi pacatamente alzando lo sguardo per incontrare il suo.

«Non lo so.» rispose con il mio stesso tono.
Abbassai di nuovo la testa, sospirando pesantemente. Avrei dovuto dirglielo? Avrei dovuto dirgli che non volevo più tornare in Italia? Che sarei voluta tornare a vivere con i miei genitori?
"Non fa per niente bene tenersi tutto dentro.", le parole di mia mamma mi rimbombavano nella testa come dei tamburi, così non potei far altro che seguirle.

«Io non voglio tornare in Italia.» mi decisi a confessare. Michael si avvicinò a me e si sedette alla mia sinistra.

«Perché non vuoi? Insomma... qualche giorno fa non vedevi l'ora di andartene e adesso...»

«È perché mi è piaciuto stare qui. Mi sono divertita di più in questi pochi giorni che in tutta la mia vita.»
Lui semplicemente annuì guardando il pavimento.

«Durante l'intervista ho scoperto tantissime cose su di te, anche certe che non avrei mai immaginato...»

«Anch'io su di te.» mi limitai a rispondere. Mi osservò dall'angolo dell'occhio, senza muovere la testa di un centimetro, per poi accennare un piccolo sorriso. Sorrisi anch'io.

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