𝟷𝟼 | 𝑻𝒊𝒓𝒆𝒅

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Io non potrei mai fare del male ad un bambino, mi taglierei le vene prima di farlo.

Michael Jackson

• 23 Febbraio 1984 •

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• 23 Febbraio 1984 •

~ 𝑫𝒂𝒍𝒊𝒍𝒂 ~

I miei occhi stanchi lentamente si aprirono, facendomi intravedere la luce del sole che filtrava dalla grande portafinestra.
Alzai lentamente il busto, strofinandomi gli occhi, per poi stirarmi allungando le braccia.
Sospirai e mi voltai alla mia sinistra per controllare l'orario.
9:36.
Uh, era tardi. Che strano che non avevo messo la sveglia.
Il mio subconscio mi diceva che c'era qualcosa che non andava.
Forse dovevo fare qualcosa appena svegliata.
Poi mi ricordai.
Michael.
Corsi subito al telefono per poi chiamare il suo numero.
Attesi qualche secondo e udii qualcuno rispondermi.

«Pronto?» non avevo mai sentito quella voce.

«Chi è?»

«Stavo per fare la stessa domanda a lei, signorina.»

«Io sono Dalila, sono un'amica di Michael.»

«Oh, signorina Fiore, Michael mi ha parlato spesso di lei. Io sono Bill Bray, la guardia del corpo di Michael.» un sorriso si formò sulle mie labbra per la parte in cui Bill aveva detto "Michael mi ha parlato spesso di lei".

«Piacere di conoscerla, signor Bray. Ho chiamato per via di un-»

«Non si preoccupi,» mi interruppe Bill.

«Michael sa già tutto e si è comportato a dovere. Non c'è problema per il suo "ritardo", signorina.» dal tono in cui lo disse, potei capire che aveva messo delle virgolette sulla parola 'ritardo'.

«Oh, grazie mille. Potrei parlare con lui?» chiesi sperando in un sì.

«Beh, lui adesso è occupato; sta incidendo una canzone, ma provo a chiederglielo.»

«No, non si preoccupi, non voglio disturbarlo.»

«Lui stesso mi ha detto che se fosse stata una cosa importante, avrei potuto distrarlo dal suo lavoro, e credo che lei signorina sia molto importante per lui.» arrossii subito e ringraziai timidamente. Camminò per qualche secondo per poi parlare con un uomo. Sentii che gli disse qualcosa come "Devo parlare con Michael" e "qualcosa di importante", per il resto sentii solo degli strani rumori e bisbiglii.

«Signorina?»

«Mi chiami pure Dalila.» dissi gentilmente.

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