𝟸𝟷 | 𝑴𝒚 𝒇𝒖𝒕𝒖𝒓𝒆

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Mi sono sentito giù e depresso ed è nuvoloso nella mia mente.
Invece di uscire ed andare a qualche ristorante, starò a casa. Ma ti amerò; questo è tutto quello che voglio fare.
Ti amerò.

Michael Jackson

• 24 Febbraio 1984 - 22:24 •

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• 24 Febbraio 1984 - 22:24 •

Misi piede nell'appartamento e sospirai.
Michael mi raggiunse subito con la mia valigia in mano. Si era offerto premurosamente di portarla, dicendomi che ero l'ospite e che sarei dovuta essere trattata come tale.

Lui accese le luci, illuminando tutta la stanza. Era molto spazioso per essere un'appartamento, sembrava piuttosto una piccola villetta. [1*]

Lui portò la mia valigia ai piedi delle scale, mentre io rimasi all'entrata. Non era casa mia, non volevo invaderla troppo; dovevo essere rispettosa.

Michael si voltò, guardando stranito nella mia direzione.
«Forza, entra.» sorrise.

Feci qualche passo in avanti, guardandomi intorno con un piccolo sorrisino stampato sul volto.

«Fa come se fossi a casa tua, io porto la valigia nella tua stanza. Torno tra un secondo.» mi fece l'occhiolino, per poi voltarsi. Senza una minima fatica, prese la mia valigia e la portò al secondo piano.

Sorrisi.
Mi addentrai di più nella casa, guardando le scale che portavano ad una specie di piazzola con una ringhiera [2*] dalla quale si vedeva il soggiorno. [3*]
Essa portava ad una camera la quale porta era chiusa.

Osservai alla mia sinistra e mi trovai in un salotto, adornato da un piccolo caminetto. [4*]
Due televisori erano poggiati davanti ad una parete coperta da una lunga tenda color cipria. In terra c'era un tappeto color beige chiaro e con decorazioni scure.[5*]

Tutto era perfettamente in ordine il che mi fece pensare che Michael avesse assunto qualcuno che manteneva l'appartamento pulito quando lui non era in casa.
Non c'era un filo di polvere su nessun ripiano, tutto era pulito in modo molto preciso, quasi maniacale.

Mi guardai intorno di nuovo, sorridendo pacatamente.

«Ti piace?» sentii qualcuno chiedermi. Ovviamente era Michael, il quale era appoggiato allo stipite della porta d'entrata del soggiorno. Aveva un'aria abbastanza ansiosa, mentre attendeva pazientemente la mia risposta.

«È bellissimo, Michael.» lo osservai, per poi guardarmi di nuovo intorno.

«Se vuoi, ti faccio fare un tour della casa.» propose timidamente. Mi scappò una dolce risatina. «Mi farebbe molto piacere, Michael.» gli sorrisi.

Cominciammo dal primo piano, dove mi mostrò la cucina [6*] e mi fece vedere meglio il soggiorno.
Poi arrivammo alle scale, fece andare prima me, come un gentiluomo, ed arrivammo su questa specie di piattaforma la quale aveva una ringhiera bianca ed era coperta da una moquette beige.
La camera che c'era dietro era quella di Michael, la quale aveva anche un bagno incorporato.
C'erano una scrivania con una sedia ed una finestra dava sul lato della casa.

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