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Eveleen era quasi certa di aver perso l'udito a causa delle urla di suo padre.
L'uomo era lì, che sbraitava contro il figlio, che in risposta lo squadrava con un ghigno divertito sul volto.
Che belle le riunioni di famiglia, venne da pensare a Eveleen, sorreggendosi la testa con il braccio che teneva puntato sul bracciolo del divano.
La ragazza continuava a guardarli senza vederli veramente, come se stesse osservando una scena che non le interessasse poi molto.
Era la spettatrice di un talk show scadente, che mirava a guadagnare mettendo in mostra stupide storie di tradimenti e rancori.

<<Dovresti solo vergognarti di essere tornato in questa casa!>> urlò Chin con la voce roca per la gola graffiata dalle continue grida.
Taemin sollevò le sopracciglia annuendo, mentre tra i denti stringeva il labbro inferiore nel tentativo di non scoppiare a ridere.
<<Ti stai scaldando per niente Chin, tra un po' di giorni andrò via, sono solo di passaggio>> lo informò il ragazzo, poggiandosi allo schienale del divano, mentre con una mano si aggiustava i capelli tinti di un soffice bianco.
Eveleen abbassò lo sguardo quando il suo cervello registrò quella frase, indecisa se esserne sollevata o meno.
Continuava a pensare a quanto fosse assurdo ciò che provava in quel momento.
Aveva aspettato il ritorno di suo fratello per tanto tempo e, nell'averlo davanti, sentiva lo stomaco contorcersi al solo pensiero di guardarlo.
<<Non esiste, tu non resti qui un secondo di più! Ti voglio fuori da casa mia, in questo esatto momento>> scandì bene il padre dei ragazzi, battendo ritmicamente una mano sul tavolo da pranzo.
Eveleen chinò il capo, sentendo gli occhi lucidi e il cuore incapace di sostenere le urla dell'uomo.
Le sembrava di essere tornata indietro nel tempo a quando Chin urlava contro suo fratello, chidendogli cosa avesse di sbagliato, perchè continuasse a creare problemi mentre loro cercavano di salvare la reputazione della famiglia.
Era sempre stato così: c'erano delle falle nella nave e il capitano ritinteggiava le assi in legno.
Taemin stava lentamente morendo e i loro genitori si preoccupavano delle apparenze.

Il ragazzo sbuffò annoiato, vagando con lo sguardo per la stanza :<<in casa non vivi solo tu, Chin. Se Samantha ed Eve diranno che devo andare via, allora lo farò. Altrimenti ti toccherà vedere la mia faccia per settantadue ore al massimo>>.
La donna, sentendo il suo nome pronunciato dal figlio, trasalì.
Quando lo aveva visto seduto in salotto lo sgomento più totale si era impossessato di lei, togliendole la voce.
Suo figlio maggiore, il suo Taemin, il bambino sempre dolce e gentile con tutti, era diventato un uomo dai bicipidi definiti e i capelli tinti di un colore innaturale.
Cosa provasse era un mistero anche per lei: l'avevano mandato via, avevano deciso di non avere più nulla a che fare con lui, di tagliarlo fuori dalla loro vita e, nel profondo del suo cuore, Samantha sapeva che quella era una scelta che avrebbe sempre rimpianto.
Eppure, non poteva dire di provare nei confronti di Taemin l'amore che una madre avrebbe dovuto provare per un figlio.

Samantha si alzò dalla sedia, avvicinandosi al marito :<<sono solo tre giorni caro, possiamo fare uno sforzo>> gli sussurrò, stringendogli la spalla con una mano.
Per un attimo sentì l'uomo fremere di rabbia, ma presto si calmò, prendendo profondi respiri per evitare di urlare ancora.
<<Non importa cosa farai durante la giornata: non voglio vederti quando mi sveglio o quando torno dal lavoro, né voglio che il vicinato sappia che sei di nuovo qui>> lo avvertì, osservandolo prendere il borsone che aveva lasciato precedentemente sul pavimento.
Taemin annuì distratto, dando poco peso alle parole del padre :<<sì, ovviamente. Il disonore degli Wright è tornato per sfruttare la famiglia e deve rimanere nascosto>> lo beffeggiò il ragazzo, voltandosi verso Eveleen quasi sicuro di avere il suo appoggio.
La sorella però non lo guardò, sentendo il peso sul petto aumentare di cento tonnellate con i suoi occhi scuri che le trafiggevano il corpo.
<<Sì, è proprio così>> concordò Chin, parlando tra i denti che teneva serrati per la rabbia :<<per noi tu non esisti, sei un totale estraneo e mi vergogno a pensare che un tempo tu sia stato mio figlio>> sputò con disprezzo l'uomo, stringendo una mano attorno al braccio del ragazzo con tanta forza da conficcare le unghie nella carne.
Taemin si liberò dalla morsa con uno strattone, guardando con risentimento mascherato da indifferenza quelle due persone che sarebbero dovute essere parte della sua famiglia.
<<Per fortuna non la pensano tutti come voi, giusto?>> domandò poi, volgendo lo sguardo verso sua sorella, mentre il sorriso spavaldo di quando era arrivato tornava a impossessarsi delle sue labbra.
Taemin non si aspettava chissà quale accoglienza da Eveleen, ma era tornato e, se solo lei gli avesse fatto capire che gradiva la sua presenza, sarebbe anche rimasto.
Però l'altra non sollevò nemmeno il capo, ignorando la domanda che sapeva fin troppo bene essere diretta a lei.
Chin tenne lo sguardo fisso su sua figlia, fino a quando non fu sicuro che non avrebbe risposto :<<hai visto? Sei solo uno stupido se credi di contare ancora qualcosa per questa famiglia>> disse quindi a Taemin, indicandogli poi con un cenno del capo le scale :<<e ora sparisci>>.
Quando sentì una fitta al petto, il ragazzo si odiò con tutto se stesso.
Era sicuro di essere divenuto forte abbastanza da non lasciarsi ferire dalle cattiverie che gli avrebbe sputato addosso quello che una volta era suo padre.
Evidentemente però, faceva ancora male e sempre l'avrebbe fatto.
Eveleen non aveva aperto bocca, non aveva nemmeno alzato lo sguardo, sembrava quasi non ci fosse in quel salotto con loro e quella era la cosa che più faceva male a Taemin.
L'unica persona che l'aveva amato sempre, anche quando tutti lo accusavano, lo insultavano e lo evitavano, non lo guardava nemmeno in faccia.

Con il borsone issato in spalla, Taemin si voltò per poi allontanarsi e dirigersi verso le scale.
I suoi amici gliel'avevano detto di non tornare a casa, di non rischiare tanto e in modo così impulsivo.
Ma per lui, sua sorella valeva più di ogni cosa.
Quando si sentì la porta sbattere, segno che Taemin era entrato in camera, Chin si voltò verso sua moglie, scuotendo la testa ancora più scandalizzato di prima.
<<È assurdo>> mormorò, prendendo a camminare per il salotto :<<come si permette di presentarsi qui, in questa casa, dopo tutto ciò che ci ha fatto passare?>>.
Samantha abbassò lo sguardo, scrollando le spalle nel tentativo di concludere la conversazione.
Ma l'uomo non era della stessa opinione e avrebbe volentieri continuato a parlare, se non fosse stato anticipato dalla risata roca della figlia.
<<Come siete ridicoli>> mormorò Eveleen, lasciando il capo a ciondolare all'indietro sullo schienale del divano.
I genitori si voltarono sorpresi e innervositi da una reazione che ritenevano fuori luogo.
Eveleen si alzò, passando lo sguardo dal padre alla madre prima di parlare :<<sono quattro anni che continuate a raccontarvi la stessa cazzata pur di non ammettere le vostre colpe, ma voglio dirvi una cosa dato che siamo in vena di confessioni>> continuò, riferendosi alle orribili cattiverie che il padre aveva riservato a Taemin.
<<Per tutto il tempo che lui sarà qui, che siano tre giorni o una settimana, non voglio sentire un solo insulto nei suoi confronti.
Altrimenti di figli non ve ne rimarrà nemmeno uno>> li minacciò Eveleen, prima di voltarsi e salire in camera sua, lasciando i genitori a metabolizzare l'accaduto.

-Spazio Autrice🥀
persatralerighe abbiamo parlato poco, è vero, ma vedere nuovi lettori è sempre molto bello.
Permette alla storia di non finire nel dimenticatoio, ma di continuare a raccontare le proprie storie, a trasmettere i propri messaggi e le proprie emozioni.
Alla fine, è come se fossimo un po' un gruppo di amiche molto allargato, che condividono passioni, pensieri e anche scleri hahaha. Quindi beh, benvenuta♡

Passando al capitolo: sicuramente Eve è molto arrabbiata con Taemin ed è comprensibile.
Eppure, non può fare a meno di difenderlo, ma come credete che si comporterà Taemin?
Cosa credete accadrà?
Diciamo che alcuni capitoli saranno un po' di passaggio, noiosi, ma servono per definire bene la figura di Taemin e ciò che lui ed Eve provano.

Il prossimo capitolo sarà particolare e chiarirà sicuramente una buona parte dei dubbi che avete. Vi lascio un'anticipazione:
-<<Ragazzi, guardate che belle>> li richiamò Abel, indicando la strada davanti a loro.
Taemin lo guardò con la coda dell'occhio, girato a mezzo busto verso i sedili posteriori.
<<Uno sciame di lucciole>> specificò il ragazzo, indicando di nuovo il parabrezza.-

Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto, grazie mille per aver letto fin qui, passate una buona serata!

||Out of the Sky|| P.Jm.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora