||Out of the Sky|| P.Jm.

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<<Avanti Gwen, non è difficile. Scegli quale pedina spostare>>.
Gli occhi speranzosi di Michael erano fissi sul volto della ragazza seduta difronte a lui, mentre Eveleen e Jimin osservavano la scena stando poco distanti.
Il Sole riscaldava loro la pelle e il cinguettio continuo degli uccellini creava un sottofondo musicale davvero piacevole.
Jimin la teneva stretta a sé, nascondendo furtivamente il viso nell'incavo del suo collo ogni volta che Gwen sollevava lo sguardo dalla scacchiera per posarlo su di lui.
Eveleen l'aveva notato, in effetti sarebbe stato impossibile non farlo, ma preferì non porre domande.
Cercava piuttosto di far distrarre Jimin, scherzando sulle reazioni di Michael all'insistente disinteresse di Gwen.

<<Stellina, invece di ridacchiare che ne dici di darmi una mano?>> lo riprese d'improvviso Michael, spostando lo sguardo truce sul ragazzo che teneva la schiena poggiata contro il grande albero di quercia.
Un ghigno beffardo si dipinse sulle labbra di Jimin, prima che sollevasse le spalle con fare innocente.
Per l'ennesima volta, avvicinó il volto a quello di Eveleen seduta al suo fianco, ma non rimase in silenzio.
<<Se spera in una qualche reazione da parte di Gwen, non è a me che deve rivolgersi>> mormoró, per poi ridacchiare.
Presto si ritrovó davanti lo sguardo curioso di Eveleen, che sfavillava di un lieve divertimento per qualcosa che solo loro potevano capire.
<<È a Namjoon che si rivolge chi desidera novità e cambiamenti. È la stella dei letterati e degli scienziati, guida le loro scoperte e ne illumina l'ingegno. Dovresti vedere com'è felice quando i suoi protetti scoprono qualcosa di nuovo>>.
D'improvviso, tutto l'interesse che Eve poteva provare per la partita tra Gwen e Michael, si trasferì su Jimin.
Erano al secondo giorno del loro particolare accordo, se così poteva essere definito, ed Eveleen era sempre impaziente di ascoltare Jimin parlarle degli astri della sua costellazione.
<<Namjoon è il piú saggio e il piú paziente. Riusciva a mantenere sempre il giusto autocontrollo e lo ricordava anche a noi. Era in grado di dare fantastici consigli, qualsiasi cosa gli venisse chiesto>> gli occhi di Jimin sfavillavano mentre parlava della Stella e nella sua mente si susseguivano come fotogrammi antiche memorie e dolci echi, gli stessi che alla notte lo cullavano per farlo addormentare.
Eveleen lo ascoltava e, nel mentre, si perdeva nei lineamenti di quel viso, che le sembrava essere nato dalle nuvole modellate dalle mani del cielo.
Incapace di resistere, prese a sfiorargli gli zigomi con le dita :<<sembri provare tanta ammirazione per lui>> la voce scappó in un sussurro dalle sue labbra e pochi istanti dopo neanche fu in grado di ricordare cosa avesse detto.
Jimin la assorbiva completamente.
<<È così infatti, da Namjoon ho imparato davvero tanto>> e lentamente poggió il retro della testa contro il tronco dell'albero, rilassando le spalle e lasciandosi cullare dal tocco delicato dell'altra.
Namjoon era stato per lui ció che vedeva essere tanti uomini sulla terra per i bambini: un padre.
<<Mi piacerebbe farteli conoscere, sarebbe bello>>.
Eveleen recepì il lieve sussurro e stese le labbra in un sorriso, avvicinandosi di piú per permettergli di posare la testa sulla sua spalla.
Quei ragazzi, o Stelle come le definiva Jimin, sembravano essere stati di un'importanza fondamentale nella sua formazione, nel lungo processo che gli aveva permesso di diventare ció che era in quel momento.
E a Eveleen non importava se esistessero solo nella mente di Jimin o se sbrillassero per davvero nel cielo, lei gli era semplicemente grata.
Perché mai avrebbe potuto immaginare di conoscere un ragazzo migliore di Jimin.

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<<E questo?>>.
La voce di Eveleen tradì la piacevole sorpresa che stava provando in quel momento, nel vedere Jimin in piedi davanti a lei con un quadrifoglio stretto tra le dita.
Il ragazzo le si inginocchiò davanti, facendo roteare lo stelo sottile tra il pollice e l'indice :<<per la fortuna e la speranza gli umani si rivolgono a Hoseok>>.