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Il dolore per un rifiuto è uno di quelli più terribili.
È una sofferenza che non coinvolge soltanto il cuore, ma anche la mente e il corpo.
È un non sentirsi abbastanza, a un certo livello, un non essere adeguati.
Non era la prima volta che Jimin si era sentito rifiutato: gli era successo con le persone che aveva conosciuto in passato e con chi era all'interno del Glenn, ma con Eveleen aveva fatto ancora più male delle altre volte.
Il suo rifiuto aveva abbattuto anche l'ultimo mattone delle rovine che restavano in piedi.

In quel momento, due erano le cose certe per Jimin.
La prima era che stesse piangendo.
La seconda che non era assolutamente intenzionato a smettere.
Quando avesse iniziato non ne aveva idea, ma sapeva che per smettere aveva bisogno di quella ragazza dal timido sorriso e dallo sguardo dolce.
Aveva bisogno che Eveleen, per la millesima volta, gli dicesse che tutto sarebbe andato bene, che quel dolore era solo passeggero e che mai avrebbe più pianto così tanto.
E quando sentì la porta della sua stanza cigolare lievemente, Jimin scattò a sedere sul letto, asciugandosi rudemente le guance con il tessuto della felpa.
Per la prima volta, dopo tanto tempo, il cielo aveva deciso di dare una mano a quel figlio che aveva perso.

<<Buongiorno ChimChim!>>.
Il sorriso del ragazzo appassì piano sulle sue labbra piene, mentre con occhi distrutti esaminava attentamente la figura di Michael, in piedi sull'uscio della porta.
<<Ah, sei tu>> mormorò deluso, prima di ricadere a peso morto sul materasso e prendere a fissare il soffitto.
L'amico corrugò la fronte, chiudendo la porta alle sue spalle senza prestare troppa attenzione.
Con cautela si avvicinò al biondo, sedendosi sul bordo del letto :<<cavolo, quanta gioia di vedermi! Quando avrò bisogno di una bella ricarica verrò sicuramente a farti visita>> scherzò Michael, nella speranza di tirarlo su di morale.

La sera precedente, Eveleen aveva trovato il coraggio di avvisarlo per messaggio di ciò che era successo, pregandolo poi di andare al Glenn per tenere compagnia a Jimin.
Michael ancora si chiedeva da dove avesse preso la forza necessaria a dirglielo.
Probabilmente dalla disperazione, pensò.
Jimin riaprì gli occhi e le sue labbra si tesero nel formare un piccolo sorriso :<<scusami Micky, non è colpa tua>>.
L'altro annuì, facendogli intendere con un gesto della mano di non preoccuparsi.
Il silenzio tornò a essere padrone di quella stanza, come poco prima che arrivasse Michael.
Jimin sentiva di stare annegando tra tutti i suoi pensieri, le sue preoccupazioni e le sue paure.
<<Ascolta, Eve mi ha detto ciò che è successo ieri>> cominciò il minore, guardando attentamente il volto dell'altro sperando coglierne anche la più piccola variazione.
Jimin, giratosi di lato, si chiuse a riccio, nascondendo il capo tra le braccia.
Sentì la vergogna assalirlo e desideró con tutte le sue forze di poter scomparire tra le lezuola.
Intenerito da quella scena Michael gli scompigliò i capelli, per poi richiamare la sua attenzione :<<non c'è nulla di cui vergognarsi Chim. Baciare qualcuno non è una cosa brutta, solo- molto importante, ecco>>.

Come una molla Jimin si tiró a sedere, facendo indietreggiare Michael per lo spavento.
<<E allora perché Eveleen è scappata? E perché oggi non è tornata?>> gli domandò agitato, stringendo con una mano il braccio dell'altro, poi aggiunse sottovoce :<<non mi ha abbandonato, vero?>>.
Michael prese un profondo respiro prima di iniziare a parlare.
Quella era la volta buona: doveva chiarire con Jimin un po' di cose e, per quanto riguardava Eveleen, gli restava solo da sperare che non l'avrebbe ucciso.
<<No che non ti ha abbandonato, ora calmati però>> cercò di tranquillizzarlo Michael, spingendolo delicatamente con la schiena sul materasso quando vide il suo volto impallidire.
Con tutto quel piangere e muoversi a scatti la nausea era aumentata e Jimin sentiva lo stomaco sottosopra.
<<Vedi, baciare qualcuno è una cosa molto importante. L'hai visto nei film, giusto? Quando baci qualcuno sulle labbra è perché provi per questa persona un sentimento forte, che va oltre l'amicizia>> tentò poi di spiegargli Michael, nonostante non fosse una cima nel parlare di sentimenti.
Jimin ascoltava attento, non volendo perdersi nemmeno una singola lettera di ciò che il minore gli stava dicendo.
<<Ma io tengo tanto a Eveleen, è la mia famiglia>> ribattè Jimin, prendendo a giocherellare con le proprie dita.
L'altro sorrise intenerito dalla sua reazione così innocente e infantile :<<lo so Chim, ma non c'è una sola forma d'amore. Quello che proviamo per la famiglia è un grande affetto, misto a gratitudine, che hanno radici profonde>>.
Jimin corrugò la fronte, voltando il capo nella sua direzione, ma l'altro non gli diede il tempo per parlare :<<Chim, facciamo un gioco, ti va?>> propose infatti, aspettando un segno d'assenso dal maggiore, per poi continuare :<<dimmi tutto ciò che ti passa per la testa quando vedi Eveleen o quando pensi a lei>>.
Non fu facile per il ragazzo scovare nei menadri della sua mente tutto ciò che provava.
Sentiva come se stesse stimolando un vulcano che presto sarebbe esploso e, dopo essere caduto dal cielo, a Jimin facevano tanta paura i boati.
Con la voce incerta e lievemente tremolante schiuse le labbra, ormai rosse a causa dei continui morsi :<<i-io sono felice quando la vedo>>.
Michael immaginava quanto potesse essere difficile per lui parlarne.
Dopotutto, se esprimere i suoi sentimenti risultava difficile a lui stesso, per Jimin doveva essere quasi impossibile non sapendo nemmeno che nomi dare alle sue emozioni.
<<Va avanti Chim, paragona ciò che provi a qualcosa che conosci>> lo incoraggiò, cercando di trovare un modo che gli permettesse di esprimersi con maggiore facilità.
Jimin annuì pensieroso, prima di animarsi e aprire le labbra in un grande sorriso :<<vederla è come quando in mensa cucinano il mio piatto preferito, mi sento di buon umore e sollevato. Poi mi piace tanto la sua voce, mi ricorda le nuvole e ieri, quando l'ho baciata, le sue labbra erano così morbide. Hm, poi mi piace abbracciarla!>> esclamò sorridendo, lasciando che la mente si abbandonasse al ricordo delle sensazioni che provava stringendola a sé.
<<Però, quando lo faccio, alcune volte sento una cosa strana nella pancia. È come se bruciasse, ma non fa male, è- è piacevole, credo>> mormorò poi, abbassando lo sguardo imbarazzato.
Per qualche secondo, Michael ragionò su cosa dire, valutando le cause e le ipotesi.
<<È normale Chim>> disse in fine, stringendogli con una mano la spalla :<<quella si chiama eccitazione e la provano tutti gli individui sessualmente maturi>>.
Jimin aggrottò le sopracciglia, immerso nella più totale confusione, dopo aver sentito termini di cui nemmeno sapeva l'esistenza :<<eh?>>.
E per quanto si fosse impegnato, a Michael fu impossibile non scoppiare a ridere :<<non preoccuparti ora, te lo spiegherò dopo. Torniamo a ciò che provi quando vedi Eveleen>>.
Il ragazzo dai capelli biondi puntò le mani sul materasso, facendo leva sulle braccia per mettersi a sedere :<<beh, mi piacciono tanto anche i suoi occhi. In effetti, credo abbiano un qualche controllo sul mio cuore, perché quando li guardo iniza a battere velocissimo>> confessò, portandosi una mano all'altezza del petto per mimare le palpitazioni che sentiva di solito.
<<Sì, succede alcune volte quando si prova qualcosa di speciale>> concordò l'altro, iniziando a pensare a quali parole avrebbe potuto utilizzare per spiegare a Jimin ciò che tutto quello significava.
Perché sì, ormai ne era sicuro: quella non era solo un'amicizia.

<<È come se fosse in grado di trasmettermi tranquillità quando la guardo. Però non quella derivante dalla mancanza di dolori, è più una tranquillità che nasce dall'averli superati tutti con le proprie forze e con l'affetto delle persone che tengono a te>> spiegò ancora Jimin, con lo sguardo vacuo e concentrato sui propri sentimenti.
Stava cercando di capire se quello che provasse per Eveleen fosse davvero amore.
Dopotutto, la Dottoressa Mills gli aveva detto che non bisognava saper amare per poterlo farlo, che se solo si fosse lasciato andare a ciò che provava ci sarebbe riuscito comunque.
<<Michael, se ti chiedessero qual è la forma più elevata d'affetto, risponderesti l'amore?>> gli fece Jimin, battendo le palpebre un paio di volte e tornando lentamente alla realtà.
Il minore borbottò tra sè e sè parole confuse, riportando poi gli occhi sull'amico :<<potremmo dire che qualsiasi tipo di affetto sia in fondo amore, ma sì, se intendiamo quello tra due amanti, credo che la forma d'affetto più elevata sia l'amore>>.
Nonostante il ragionamento di Michael fosse un po' contorto e difficile da seguire per qualcuno che non conosceva esattamente le diverse forme d'amore, Jimin riuscì ad afferrare ciò che più gli interessava.

Con le spalle incurvate e il capo chinato, quasi sembrava volesse chiudersi in se stesso e lasciare il mondo fuori.
Quel mondo che non aveva fatto altro che arrecargli dolori e sofferenze, ma che poi era stato velocemente perdonato dal biondo, quando gli aveva donato l'unico cielo nel quale avrebbe mai potuto brillare senza paura.
Quando Jimin sollevò la testa, non fu difficile per Michael accorgersi di una nuova luce che brillava nelle iridi scure del ragazzo.
E involontariamente gli venne da sorridere: sapeva di non sbagliare, ne era certo fin dall'inizio.
<<Sai Michael>> richiamò la sua attenzione Jimin, con un luminoso sorriso sul viso e gli occhi ridotti a due mezzelune :<<credo proprio di amare Eveleen>>.

-Angolo Autrice🥀
imasleepkoala Quando iniziai a pubblicare Out of the Sky, tu fosti una delle prime, se non la prima, a leggere la storia.
Ogni volta che aggiorno, vedo la tua notifica e mi viene da sorridere. Sarà stupido forse, ma pensare che dopo tanto tempo tu sia ancora qui a seguirla, mi rende davvero felice.
Così, ho pensato che non ci sarebbe stato modo migliore per dare inizio a questo "piccolo regalo", che farlo da te.
Non so il tuo nome, la tua età, da dove vieni, ma voglio ringraziarti, perché la tua continua presenza, ha fatto molto più di quello che mille parole avrebbero potuto fare☄

Ed eccoci qui, come state? Come sta procedendo la settimana?
Per il nostro Jimin, sono sicuramente giorni molto impegnativi, ma con l'aiuto di Michael presto farà chiarezza nel suo cuore.
Cosa credete che accadrà? Riuscirà a parlare con Eveleen di ciò che prova?
Presto un nuovo personaggio entrerà in gioco, chissà che non porti un po' di casini!

Vi lascio una piccola anticipazione del prossimo capitolo!
-Avanzò con cautela verso il centro della stanza, dove si era rifugiato il ragazzo :<<Chim, sai che non è vero. Puoi dire tutto, meno che io non ti creda quando tu mi dici qualcosa>>.
Lo sguardo di Jimin saettò sulla sua figura, pregandola con le guance bagnate e gli occhi stanchi :<<e allora perché continui a darmi torto? Perché non puoi semplicemente credermi quando ti dico che ti amo!?>>.
Di nuovo quelle due parole. E ancora una volta, dolorose fitte fecero tremare il cuore della ragazza :<<Jimin, tu non mi ami. Il tuo è solo tanto affetto ed è bellissimo, davvero>>.
Ormai provato da quella discussione, l'altro si lasciò cadere sul pavimento, stringendo al petto le gambe e poggiando la fronte sulle ginocchia.
<<C-cosa ho f-fatto di male, Eve. I-Io ti a-amo, non è s-solo affetto. I-Io ti amo, p-perchè non vuoi c-capirlo>>.
La voce era interrotta da forti singhiozzi, che facevano tremare tutto il corpo del ragazzo rannicchiato e stretto in se stesso.
Eveleen si sentì morire: per non illudere se stessa, stava distruggendo la persona che più amava-.

Vi ringrazio per aver letto il capitolo, passate una buona serata, a presto xx

||Out of the Sky|| P.Jm.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora