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-Avvertenza: presenza di smut,
sconsigliata la lettura se il tema
non è gradito.-

Solo due giorni.
Eveleen se lo ripeteva continuamente, in ogni momento della giornata, nel vano tentativo di rendere piú dolce e meno amaro sopportare le offese di Zach e del suo gruppo.
Non che le importasse poi molto, ormai non li riteneva nient'altro che dei ragazzi vuoti e privi di una qualsiasi traccia di empatia nei confronti del prossimo, ma il fastidio che le provocavano riusciva comunque a corroderle lo stomaco.

<<Michael me l'ha detto>>.
Eveleen sollevó di scatto il capo, girandolo appena per osservare l'espressione di Jimin che, seduto dietro di lei, la teneva stretta al suo petto.
Rimase in silenzio senza dire nulla, convinta di essersi persa una parte del discorso fatto da Jimin, che l'aveva poi portato a quella conclusione.
Ma il ragazzo, che si era accorto della disattenzione di Eve, aveva smesso di parlare già da un po'.
<<Di Zach e gli altri intendo, me lo ha detto>> precisó il maggiore, aumentando la stretta attorno ai fianchi di lei quando vide la sua espressione indurirsi.
Avvicinó il volto al suo collo, strofinandovi piano il naso, per poi lasciare qualche bacio a fior di pelle.
Nonostante le ondate di brividi che le percorsero il corpo, Eve cercó di allontanarsi e di liberarsi dalla presa del maggiore, anche se con scarsi risultati.
Sbuffó, lasciando riposare la schiena contro il petto di Jimin, quando capì che non sarebbe riuscita ad averla vinta.
<<Michael dovrebbe tenere la bocca chiusa, sta esagerando>> borbottó Eveleen, giocherellando con il bracciale al polso di Jimin, regalatogli da Anne qualche mese prima.
Il ragazzo sospiró, indeciso se rispondere o meno: sapeva che Michael avesse in parte sbagliato a parlargliene, ma quello era l'unico modo in cui poteva sapere ció che accadeva all'infuori del Glenn e non vi avrebbe rinunciato.
<<Mi dispiace Eve, non avevo pensato alla possibilità che altri lo venissero a sapere>> la voce di Jimin era appena piú alta di un sussurro, mentre teneva lo sguardo fisso sulle loro mani unite.
Ed eccolo il motivo per cui lei non voleva che lo sapesse: odiava vedere quegli assurdi e immotivati sensi di colpa riflessi nei suoi occhi.
Con uno scatto repentino si giró tra le sue braccia, posizionando le gambe ai lati dei suoi fianchi, prima di prendergli il viso tra le mani.
Mosse appena le dita per carezzargli la pelle :<<non c'è niente di cui tu debba essere dispiaciuto. Non è un nostro problema se loro si divertono prendendo in giro gli altri>>.
Incatenó il suo sguardo a quello di Jimin e gli sorrise, tentando di fargli capire che sul serio non le interessava nulla.
Solo un anno prima non sarebbe stata della stessa idea, ma fare volontariato al Glenn l'aveva aiutata a capire che non importava ció che gli altri pensavano, fintanto che lei e le persone a lei care fossero felici.
Jimin schiuse la bocca per rispondere ma, prima che potesse parlare, Eveleen fece collidere le loro labbra e prese a muoverle lentamente.
Sorrise appena nel sentire Jimin rilassare i muscoli e stringere la prese sui suoi fianchi.
Nonostante ció, la mente del maggiore non era completamente vuota, torturata dalle risate e dalle parole di disprezzo che sentiva rimbombare senza sosta.
Non piú in grado di distinguere la realtà dall'immaginazione, pose fine al bacio e tiró il busto all'indietro :<<n-no, loro non devono farlo, t- tu non puoi->> la voce continuava a tremare, mentre il torace si sollevava velocemente e gli occhi parevano inumidirsi di secondo in secondo.
Eveleen corrugó la fronte, annuendo per tranquillizzarlo :<<d'accordo Chim, va bene. Peró ora calmati, hm? Pensiamoci dopo, non roviniamoci la giornata>> cercó di convincerlo, passandogli le dita tra i capelli.
Si sollevó quanto bastava per lasciargli un bacio sulla fronte e di nuovo lo sentì rilassarsi.
Avvolse con le braccia i fianchi del ragazzo, posando la guancia sul suo petto e lo strinse forte.
Pensava con assoluta certezza che la reazione esagerata di Jimin fosse dovuta alla visita della sua classe al Glenn e a ció che era successo; eppure avrebbe dovuto sapere che la mente umana non è mai così facile da comprendere, figurarsi quella di una Stella.

||Out of the Sky|| P.Jm.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora