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~~ BRANO CONSIGLIATO PER LA LETTURA ~~
  
   
   
  
  
  
  
  
   
   
   
  

  
  
  
  
  
  
 

Le gocce d'acqua continuavano a scendere imperterrite sulle loro teste, rendendo il terreno, su cui correvano senza sosta da quelle che a loro sembravano ore, melmoso e scivoloso. Non riuscivano a vedere ad un palmo dal loro naso, sia per il buio che caratterizza la notte sia per la pioggia molto intensa. Non sapevano neanche dove stavano andando, se stavano girando in tondo o se stavano andando dritto, se si stavano avvicinando a casa loro o se invece si stavano allontanando sempre di più.

I rumori che li circondavano aumentavano ad ogni passo compiuto e bastò poco per rendersi conto che, in realtà, Luffy non fosse il solo a seguirli.

La fitta vegetazione che li circondava, cominciò a diventare più rada e per una frazione di secondo, ebbero il terrore di essere tornati davanti quella fabbrica. Invece, come se qualcuno avesse ascoltato le loro mute preghiere, si trovarono davanti una piccolissima abitazione in legno completamente immersa nell'oscurità.

Capendosi al volo con una semplice stretta di mano, gesto che li aveva accompagnati durante quella folle corsa, si avvicinarono sempre di più alla piccola struttura, cercando un minimo di riparo in quelle assi di legno.

Una volta entrati si chiusero la porta alle spalle, lasciandosi andare a degli ansimi affaticati.

La prima cosa che Yoongi fece una volta al riparo, fu togliere gli occhiali. Provò ad asciugarli con un lembo della maglia, ma era così zuppa da peggiorare solamente la situazione.

Li alzò sulla testa, come se fossero degli occhiali da sole e raccogliendo la poca forza rimasta nel suo corpo, riuscì a spingere contro l'ingresso la prima cosa che trovò davanti i suoi occhi. La identificò subito dopo come una pesante cassapanca anch'essa in legno.

Raccolse lo zaino da terra che, appena entrati in quel luogo, l'arancio aveva lanciato per terra, riversando il contenuto sulle assi di legno che costituivano il pavimento. Fortunatamente tutto quello di cui avevano bisogno durante quell'escursione, era stato diviso equamente fra i due zaini, quindi, anche se il suo era andato perduto, potevano contare sul contenuto di quello di Jimin.

Prese la torcia e provò ad accenderla, in modo da illuminare il minimo indispensabile quel luogo, ma per via della quantità immensa di acqua che si era infiltrata al suo interno, bagnando i circuiti, non funzionava.

Si lasciò andare ad una lunga serie di imprecazioni, lanciandola violentemente contro il pavimento e dal rumore che susseguì quel gesto, poté giurare di averla frantumata totalmente.

Mentre continuava a scavare dentro ogni minima tasca presente in quello zaino, cercando qualcosa con cui potesse fare la luce necessaria per poter distinguere ciò che li circondava, un fastidioso rumore invase le sue orecchie.

<<Jimin?>> disse, con un misto di ansia e paura nella voce, sperando che fosse semplicemente uno dei suoi soliti scherzi.

Jimin provò a rispondere, ma tutto ciò che uscì dalla sua bocca non fu altro che un lamento incomprensibile. Aveva freddo, era completamente bagnato dalla testa ai piedi e non riusciva a placare il forte tremore che, di minuto in minuto, si diffondeva sempre di più nel suo corpo. Portò istintivamente le ginocchia al petto, circondandole con le braccia, sperando di ricevere il calore necessario a fermare quegli scuotimenti, ma così facendo, non fece altro che smuovere l'aria e nuovi brividi attraversarono il suo corpo.

Toxic RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora