† EPILOGO †

201 18 42
                                    

~~ BRANO CONSIGLIATO PER LA LETTURA ~~
  
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
Nel giro di poche ore, altri quattordici aerei militari arrivarono nell'isola di Jeju, pronti a perlustrare ogni metro quadro della stessa e portare in salvo tutti coloro che erano riusciti a sopravvivere.

Fortunatamente, era stata solo una parte della provincia di Jeju-do ad aver riscontrato il maggior numero di vittime e danni alle strutture. L'epicentro del caos era la Nongshim, le quali produzioni tossiche e nocive avevano dato inizio a tutto, estendendosi in un raggio di circa sessanta chilometri e inglobando totalmente la capitale.

Nella provincia di Seogwipo, la situazione era nettamente diversa. Il morbo shim non aveva infettato gli abitanti, la sua trasmissione infatti, avveniva mediante le polveri sottili depositate nella fabbrica e attraverso il contatto con il sangue contaminato. Gli unici problemi rilevati nella zona sud dell'isola, erano dovuti sia alle torrenziali piogge acide che avevano letteralmente distrutto tutte le varie coltivazioni di frumento, soia e ginseng, sia ai danni dovuti all'interruzione dell'elettricità, provocata dall'abbattimento degli elettrodotti principali di Jeju.

Fu necessaria quasi un'intera settimana, per perlustrare da cima a fondo l'intera isola e vennero impiegate il quadruplo delle forze armate, per sgomberare le varie abitazioni abbattute. Solo grazie a ciò, era stato possibile scovare altri due gruppi di sopravvissuti, ma di numero nettamente inferiore al primo.


Ad una prima stima, circa cinquanta mila persone avevano perso la vita e altrettanti, erano i feriti più e meno gravi. Ad una perizia più accurata, approssimativamente, si aggiunsero altri dieci mila nomi a quella lunghissima lista, ma era impossibile esserne certi perché i cadaveri, non erano per nulla riconoscibili. Jeju era una meta turistica e quello, era uno dei periodi più gremiti di persone, ragione per cui, una conta effettiva delle perdite, era ineseguibile.

Il giorno successivo al salvataggio del primo gruppo, Kim Taehyung, venne convocato alla stazione di polizia centrale, a Seoul, accusato di favoreggiamento alle azioni criminali compiute dal fratello e lui, come se avesse previsto ciò, mostrò loro tutti i tentativi di soccorso richiesti alle varie autorità, prevalentemente telefonate registrate ed e-mail. Queste prove, nere su bianco, testimoniavano la negligenza di coloro che avevano sottovalutato il problema e la piena collaborazione e disponibilità da parte del ragazzo incriminato.

Dopo che tutte le prove furono prese in esame, venne dichiarato non colpevole per assenza di prove, che consolidavano un collegamento con gli atti criminosi compiuti dal fratello e dal suo complice.

Vennero presi seri provvedimenti, invece, per tutti coloro che avevano trascurato la potenziale pericolosità della fabbrica dismessa. Sei agenti della polizia locale di Gwangju vennero congedati per un periodo limitato, altri invece, in via definitiva.

Nuove accuse vennero aggiunte al carico pendente di Kim Seokjin e Jeon Jungkook e il più eclatante, fu proprio il reato di strage che portò entrambi, a severe restrizioni nella loro pena detentiva. Vennero portati in isolamento, negandogli totalmente ogni genere di contatto nei confronti degli altri detenuti. Gli fu vietato ricevere visite, evitando ogni rapporto con l'esterno.

Toxic RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora