~~ BRANO CONSIGLIATO PER LA LETTURA ~~
<<Stai scherzando vero? Quante volte io e tuo padre vi abbiamo detto di non avvicinarvi a quel luogo?>> sputò nervosamente Minjun, perdendo completamente la pazienza; non era suo figlio, ma le due famiglie erano cresciute così tanto a stretto contatto, che lo reputava come tale.
<<Io...>> provò a dire Yoongi, sentendo i sensi di colpa divorarlo e tutta la spavalderia provata prima si annullò, abbassando il capo tristemente in segno di scuse.
<<Maledizione Yoongi, avevate promesso di non mettere piede in quella zona e noi ci siamo fidati di voi, vi abbiamo permesso tutto quanto e questo è il modo in cui ripagate la nostra fiducia?>> disse l'uomo, sentendo la rabbia e la delusione invadere il suo corpo.
Portò entrambe le mani ad afferrare i capelli, ma l'immagine del figlio in quelle condizioni spaventose in cui si trovava, gli fece acquistare un briciolo di lucidità. Prese un profondo respiro e si avvicinò per guardarla più attentamente, evitando qualsiasi genere di contatto.
<<Yoongi, va nel salone. Nell'angolo tra i due divani ci sono delle scatole, portami quella arancione. Veloce!>> esclamò poi, sapendo di trovare tutte le risposte che cercava lì dentro.
Senza obbiettare o dire nulla, il verde lo fece. Aveva sempre sostenuto che fossero vuote, messe lì solamente con lo scopo di essere in bella mostra, considerando il fatto che venivano prodotte dove lavoravano sia suo padre che quello di Jimin.
Quando sollevò quella che aveva esplicitamente richiesto il padre di quest'ultimo, si accorse del suo non indifferente peso. Se fossero state veramente vuote, come lui pensava, non sarebbero state così pesanti e con un enorme punto interrogativo stampato in faccia, la prese e la portò in cucina.
Gli fu letteralmente strappata via dalle mani e vide innumerevoli fogli venire estratti dal suo interno.
<<Ma cosa...?>> provò a dire, ma venne bloccato subito dopo aver pronunciato quelle parole.
<<Non fare domande, non adesso. Corri in bagno, porta il disinfettante e tutte le garze che trovi. Yoongi muoviti, non abbiamo molto tempo.>> disse Minjun, dopo aver finito di trafficare con tutti i fogli che aveva tirato fuori, leggendo attentamente quello che stringeva fra le sue mani.
La sua più grande paura si era realizzata.
***
Gwangju, 04 Gennaio 2014Erano trascorsi tre anni dal giorno in cui Kim Taehyung, stanco dei soprusi da parte del fratello, aveva deciso di distaccarsi da lui e dall'azienda di famiglia creandone una propria, che rispecchiasse se stesso e ciò che suo padre, Kim Seojun, gli aveva insegnato.
Era passato dal possedere un piccolissimo stabilimento malandato, a cinque sedi perfettamente funzionanti, più un ufficio di medie dimensioni, in cui venivano svolte le funzioni amministrative e finanziarie.
La Seoshim era il fiore all'occhiello di tutta la Corea del Sud, tutti ammiravano e apprezzavano il suo lavoro e il suo sforzo; sfruttando il modo in cui la loro musica e le loro tradizioni iniziavano a diffondersi nel resto dei paesi mondiali.
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Toxic Rain
Fanfiction[COMPLETA] Anno 2014 La Nongshim apre i battenti nell'isola di Jeju, in Corea del Sud, iniziando la produzione di uno snack, progettato accuratamente dopo anni di ricerca. In poco tempo, infatti, i Dalgdali diventano lo snack più popolare in tutto i...