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~~ BRANO CONSIGLIATO PER LA LETTURA ~~  

  
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  
   
   
   
   
  
   
   
Sunja, Jiyong e Youngbae iniziarono ad arretrare, lentamente, molto lentamente.

Erano decisamente troppi per poter essere affrontati, per cui l'idea di una ritirata era l'opzione migliore che i tre potessero prendere.

  
    
Nel frattempo, Minjun e Yoongi, si staccarono da quell'abbraccio, in cui non si erano nemmeno resi conto di essere avvolti. Avevano visto quella bestia perdere ogni tipo di interesse in loro, tornando da dove era venuta.

In un primo momento, il ragazzo, tirò un sospiro di sollievo, ma vedendo chi era diventato il nuovo obbiettivo di quell'essere, provò ad urlare e nello stesso istante in cui la sua bocca si aprì, una mano grande e possente, la tappò, bloccando ogni possibile suono.

Iniziò a ribellarsi a quel gesto, non avrebbe mai potuto permettere che sua madre potesse essere ferita, o peggio ancora, uccisa da quel mostro, ma quando sentì la micidiale combinazione di tre colpi di arma da fuoco propagarsi fin dentro l'abitazione, sentì la forza abbandonare il suo corpo.

Minjun ebbe quella reazione per un semplice motivo. Aveva visto le armi prima ancora che sparassero e immaginando una possibile reazione del ragazzo, lo aveva stretto a sé pochi secondi prima che facessero fuoco.

Era a conoscenza delle doti di Sunja con l'arco, ma vederla con un fucile fra le braccia, mentre compiva quel gesto, era qualcosa che non si sarebbe mai aspettato. Non aveva la più pallida idea di chi fossero quei due ragazzi al suo fianco, ma gli fu immensamente riconoscente. Dopotutto gli avevano appena salvato la vita.

<<Yoongi, non fare rumore.>> disse al ragazzo, mollando la presa sul suo corpo e portando un indice teso sulle labbra, lo vide annuire appena, ancora visibilmente scosso da quanto accaduto.

Si avvicinò lentamente al punto in cui una volta ci sarebbe stata la porta d'ingresso e più passi percorreva in quella direzione, più sentiva qualcosa di strano.

Vide il goemul a terra, senza vita, mentre un rivolo di sangue verdastro usciva dall'esatto centro della fronte. Quando però alzò lo sguardo davanti a sé, sentì un forte e potente brivido attraversare il suo corpo.

Una quantità sproporzionata di quegli esseri occupava gran parte della sua visuale e la tensione era così tanto palpabile nell'aria, da rendere difficile un atto semplice e basilare come la respirazione.

Tornò indietro con un unico pensiero fisso nella sua mente.

<<Sali sopra da Jimin, sta al suo fianco, rassicuralo e scendete solo quando ve lo dico io. Riesci a farlo questo, eh Yoon?>> disse in un sussurro, sperando che quella fosse la volta buona che quel ragazzino seguisse e ascoltasse le sue parole.

<<Capisco perfettamente il tuo punto di vista e ti ringrazio per non avermi lasciato da solo, ma adesso è Jimin quello che ha bisogno del tuo sostegno e del tuo supporto, come tu hai bisogno del suo.>> aggiunse subito dopo, incoraggiandolo con una lieve pacca sulle spalle e guidandolo silenziosamente verso gli scalini.

Yoongi era rimasto così sconvolto da quell'incontro ravvicinato e dal potente boato che aveva sentito, fin dentro le proprie ossa, da non avere la forza per reagire a quelle parole. Avrebbe voluto rimanere lì, al centro dell'azione, osservando tutto ciò che sarebbe accaduto nell'immediato, con il solo scopo di riabbracciare sua madre, di stringerla a sé come non faceva da anni.

Toxic RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora