~~ BRANO CONSIGLIATO PER LA LETTURA ~~
Gwangju, 11 settembre 2009
Dopo aver saputo ciò che non avrebbe mai voluto sentire, Taehyung si sedette sulla scomoda e malandata sedia, presente in quello che sarebbe dovuto essere l'ufficio di suo padre, portando le mani a sorreggere la testa e stringendo le ciocche dei suoi capelli con forza.
Non avrebbe mai immaginato che questo giorno sarebbe arrivato, o almeno, non così improvvisamente.
In quel momento non capiva nulla, sentiva solo infinite lacrime scorrere sul suo viso, come se fossero un piccolo fiumiciattolo e non gli importava se così facendo avrebbe bagnato il colletto della camicia. Seojun, suo padre, la sua roccia e il suo scudo contro Seokjin, lo aveva abbandonato. Era andato via così velocemente, da non riuscire a realizzarlo ancora a dovere.
Immaginava che da un momento all'altro sarebbe entrato nella sua amata azienda, con uno dei suoi soliti ingressi teatrali, facendo ridere tutto il personale e rimproverandoli perché avevano creduto al suo scherzo.
Ma allo stesso tempo, non avrebbe mai dimenticato la chiamata ricevuta un'ora prima dalla madre e il rimorso di non avergli detto per un ultima volta "Papà, ti voglio bene." lo costrinse ad aggrapparsi, letteralmente, alla superficie di legno.
Dolorosi singhiozzi scuotevano il suo corpo e una potente e atroce pesantezza nel petto, dove avrebbe giurato che una volta ci fosse il suo cuore, erano la sua unica compagnia.
Dopo aver appreso l'accaduto, l'unica cosa che riuscì a fare, fu chiudersi in quello stanzino lasciando che quelle lacrime parlassero per lui.
Cosa sarebbe successo adesso? Che fine avrebbe l'orgoglio della sua vita, ovvero la Nongshim?
Era consapevole quanto suo padre, Seojun, tenesse a quell'azienda e mai per nessuna ragione al mondo avrebbe distrutto quel sogno che, con il passare degli anni, era diventato anche il suo.
<<Papà, te lo prometto. Non lascerò mai che la tua barca affondi perché anche se il suo capitano si è allontanato, ha fatto in modo che il suo veliero rimanesse in ottime mani. Ti prometto che me ne prenderò cura, la amerò al tuo stesso modo e non permetterò che mai, niente e nessuno, possano distruggere il lavoro di una vita. La tua vita.>> disse, sfiorando il tavolo di legno, passando ritmicamente l'indice e il pollice sulle venature più marcate mentre, con voce triste e rotta dal pianto, pronunciava quelle parole.
Non lo avrebbe deluso, questo era poco ma sicuro. Uscì da quell'ufficio, bianco come un lenzuolo, tremante e con gli occhi gonfi e rossi per via del prolungato e disperato pianto.
Vedendo quelle foto appese alla parete vicina, tirò su con il naso guardando intensamente la foto scattata qualche mese addietro, quando aveva iniziato il suo primo giorno di lavoro.
Allungò il braccio, accarezzando la figura di suo padre impressa in quella foto, lasciando che un sorriso malinconico e triste comparisse sul suo viso, quando tracciò i contorni suoi, del fratello e dei due assistenti.

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Toxic Rain
Fanfiction[COMPLETA] Anno 2014 La Nongshim apre i battenti nell'isola di Jeju, in Corea del Sud, iniziando la produzione di uno snack, progettato accuratamente dopo anni di ricerca. In poco tempo, infatti, i Dalgdali diventano lo snack più popolare in tutto i...