CAPITOLO 24

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Lucy's Pov

Non vedevo nulla.

Provai a muovermi. Ero legata.

Ero bendata e legata. Non sapevo cosa fare.

Pensai ai compagni della gang, anzi, pensai a Natsu.

In quel momento avrei tanto avuto bisogno di un suo abbraccio o anche di un suo sorriso.

Ma, a interrompere i miei pensieri, fu una mano che mi tolse la benda, appartenente a uomo alto, dai capelli azzurri lunghi, con tatuaggi blu sulle braccia e sul viso. Non lo conoscevo.

Mi guardò con i suoi occhi profondi che sembrava ti trafiggessero.

Quando parlò, la sua voce era calma <Lucy Heartfilia... quale onore averti qui.>

Rabbrividii. Non perché avessi freddo o che altro.

Rabbrividii dalla paura.

Quell'uomo incuteva timore con la sua sola presenza e la sua voce era talmente fredda e penetrante che mi aveva congelato il sangue nelle vene.

Non riuscii ad aprire bocca, tanta era la paura che avevo.

Lui si avvicinò a me con passo pesante e disse <Lo sai cosa ti succederà ora, vero?>

Io trattenni il respiro, potendo immaginare quello che mi avrebbe fatto. Poi annuii silenziosamente.

Lui sorrise e disse <Bene. Iniziamo a giocare, allora.>

ATTENZIONE. CONTIENE VIOLENZA E TORTURE ABBASTANZA PESANTI. SE NON VOLETE LEGGERE POTETE SALTARE QUESTA PARTE.

Narratore's Pov

L'uomo andò in un punto non ben definito alle spalle di Lucy, che provò a girare la testa ma il resto della stanza era immerso nell'oscurità.

L'uomo prese vari strumenti, tra i quali un coltello, delle pinze, una candela e un po' d'acqua salata.

Tornò dalla ragazza con un sorriso splendente e lei sembrò rassicurarsi un po', ma si dovette ricredere subito, non appena vide le pinze nelle mani dell'uomo.

L'uomo si avvicinò a lei e con la pinza strinse sul pollice della mano destra, che era ammanettata alla sedia.

L'urlo di dolore della ragazza riempì le pareti di quella stanza. Il suo era un urlo disumano che penetrò le orecchie dell'uomo, il quale sorrise compiaciuto.

Poi continuò con tutte le altre dita della mano, finché il pavimento venne tinto di un rosso scuro, rosso sangue.

Ma l'uomo aveva appena iniziato, infatti prese le gambe della ragazza e le mise su uno sgabello, trovatosi lì vicino.

Le tolse le scarpe e i calzini e le rovesciò l'acqua sui piedi, poi da un angolo della stanza fece scattare una serratura e una capra uscí, dirigendosi immediatamente verso i piedi della ragazza.

La ragazza stava tremando dalla paura e dal dolore che aveva alla mano destra, mentre ormai aveva le guance piene di lacrime salate.

La capra iniziò a leccare i piedi della ragazza e lei urlò di dolore, desiderando di essere in un altro posto.

L'uomo poi, prese la candela e l' accese con l'accendino che teneva sempre in tasca e la tenne sollevata sopra le gambe della ragazza, lasciando colare la cera.

La ragazza provò a dimenarsi, ma non riusciva a muovere i piedi dal dolore che provava e aveva una mano inutilizzabile.

Per la prima volta in vita sua, la ragazza desiderò ardentemente di morire.

What? Do... You... Love... Me?!↬NaluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora