Lo Spettacolo Di Fine Anno

9 Vi prego, uccidetemi

✅ Revisionato

Rylee

"Ti va di andare in un bar? Tutto questo parlare mi ha fatto venire un certo languorino."

Ryan e io, dopo le prove, abbiamo deciso di prendere un caffè.

Alla fine, come avevo previsto, si è rivelato un ragazzo d'oro. É simpatico, gentile e tante altre caratteristiche che lo differenziano da molte persone.

Ora eccomi qua a sorseggiare il mio caffè a un tavolo con Ryan. Mi sta parlando del perché è venuto qui ,e lo seguo con molto interesse.

"Per il lavoro di mio padre, che è stato trasferito qua, sono dovuto partire. Ma mi piace questo posto. New York è bellissima e anche i miei compagni sono simpatici e socievoli. Certo, mi è dispiaciuto lasciare quelli vecchi."

Non ho mai pensato a quanto sia difficile lasciare la propria città, i propri compagni che per un vita ti hanno accompagnato in qualsiasi avventura. Quelli che ti hanno sempre sostenuto e commesso le peggio cavolate con te. Deve fare male, e mi sento fortunata a non aver mai provato una sensazione del genere, una di vuoto.

"Tranquillo, credo che se è davvero una forte amicizia nemmeno una grande distanza la può spezzare. È difficile, ma sono certa che ti verranno a trovare e che non scioglierete i rapporti."

"Grazie", sorride Ryan, sincero. Poi si alza dalla sedia nell'esatto momento in cui finisco il mio caffè.

"Allora... uno di questi giorni facciamo un giro? Vorrei vedere cosa ha di bello questa città", propone appena usciamo dal locale.

Annuisco convinta. Mi piace passare del tempo con lui. "Certo!"

Passeggiamo per qualche altro isolato, quando decidiamo, per il troppo freddo, di ritornare a casa.

Lui abita distante da qui, ma non troppo per organizzare qualche uscita sul momento.

"Ci vediamo."

Sventolo la mano a destra e sinistra varie volte e alla fine entro in casa mia.

"Ciao, tesoro. Come sono andate le prove?" domanda mia madre, intenta a cucinare una torta.

Poso il cappotto all'ingresso di casa e mi stiracchio leggermente. "Spero di essere stata scelta. É da un po' che non recito, ricordi?"

Mamma posa la teglia sul bancone della cucina e viene verso di me. Mi prende il viso tra le mani e mi avvicina a sé baciandomi la fronte.

"Certo che ricordo", mormora, e abbozza un leggero sorriso.

Le trema un po' il labbro e penso che tremi anche a me.

"E mi rende davvero felice questa tua scelta."

Fa un piccolo cenno con la testa e ritorna in cucina, mentre io fisso il vuoto per un po', riprendendomi dopo non so quanto tempo e tossendo leggermente.

Mi avvio per lamia camera, però prima di sparire dalle scale e salire al piano di sopra, mi volto e le dico: "Voglio assaggiare la torta."

Quando apro la porta della stanza il buio prevale. Le tende sono abbassate e non si vede praticamente niente.

Non mi ricordo di aver chiuso tutto rendendo la camera un bunker.

Cerco con la mano l'interruttore, e dopo una decina di tentativi lo trovo e lo premo.

"Ah!" urlo.

"Tutto ok, Rylee?" Mio fratello Shawn parla dall'altra stanza, alzando un po' la voce.