Lo Spettacolo Di Fine Anno

43 Visita in prigione e verità

Revisionato ✅

Forse, nella vita, accadono cose delle quali non potremmo mai avere il controllo. Cose che non si possono evitare, non possono evitare di essere scoperte, perché in qualche modo la verità arriva sempre. Ti travolge in pieno, ti soffoca, annega e a nessuno importa niente quando griderai aiuto o quando raggiungerai il fondo, la sabbia morbida o gli scogli sontuosi.

Questo è quello che penso non appena aver visto il quarto episodio di Riverdale.

Devo dire che questa serie è qualcosa di fantastico.

Shawn compare sulla soglia di camera mia. "Non vorrei interrompere i tuoi momenti da asociale, ma qui c'è qualcuno che ti aspetta."

Spengo il computer e mi alzo dal mio comodo letto, già pronta per andare a far visita a Jake.

"Sì, dii a Hunter di aspettarmi. Sto arrivando."

Shawn mi lancia un'occhiata indagatoria prima di richiudere la porta e lasciarmi di nuovo sola.

Rassetto nella mia mente ciò che dovrei dire a Jake. Insomma, una conversazione normale con discussioni normali, del tipo: "Perchè volevi fare arrestare Hunter?"

Okay, forse non sarà una conversazione normale, ma in fondo ci vado per ottenere risposte che solo lui sarà in grado di darmi.

È quello che voglio, no? Risposte. Voglio risposte...

Scrollo il capo e scendo le scale, con Hunter che mi aspetta fuori casa.

"Senti... riguardo alla discussione dell'altro giorno..."

"Quale discussione?"

"Nel venire con me in prigione. Cioè- Nell'edificio, con me, con Jake, nella sua stessa stanza", puntualizzo.

"Abbiamo deciso che sarei stato con te. E così sarà", mi ammonisce severo.

"Devi stare tranquillo", parlo dolcemente, "ci saranno le guardie."

"Non posso stare tranquillo quando so che vai a fare visita a un carcerato. È malato, diamine, ti ha colpito con un estintore."

"Devo solo fargli qualche domanda. Se tu venissi con me non mi risponderebbe mai."

Aspetto che Hunter metta in moto, ma non si decide a girare la chiave per accendere il motore.

Si rilassa sul sedile, almeno sembra più rilassato di prima, e mi guarda per un breve momento. "Posso venire con te?"

"Se devi fare visita a Jake con me mi prometti di non fare cose stupide?"

"No."

"Ti sei risposto da solo."

Giro al posto suo la chiave, facendo rombare il motore dell'automobile sportiva di Hunter.

Sbuffa e si arrende, così parte poi per la prigione.

•

"Aspettami qua."

"Se non torni entro dieci minuti ti vengo a prelevare come i contanti", mi minaccia.

Lascio che i poliziotti armati mi portino da Jake. Nella strada per arrivare alla sua cella mi fanno togliere le scarpe e compiono vari controlli per accertarsi che non abbia niente addosso, utile per fare uscire Jake di prigione.

"Cinque minuti", mi avverte un agente aprendo la cella nella quale si trova Jake.

Sussulto non appena il suono sordo delle sbarre risuona come eco nelle mie orecchie.