23 Strane visioni

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Revisionato ✅

"Tu pensi che possa essere stato lui a incendiare la stazione di servizio?" chiede Ryan, la voce alterata dell'apparecchio elettronico.

"No, non può, non avrebbe avuto il motivo..."

"Nonostante Hunter non mi vada a genio, non credo sia così... Come dire, cattivo?"

C'è qualcosa che non va, c'è troppa calma, troppa tranquillità. Ho l'impressione che ci stiamo infilando in grossi guai e che la porta di uscita sia così lontana da non vederla nemmeno.

"No, Hunter non lo farebbe mai, ma devi aiutarmi a scoprire il volto di questa persona."

Finché è là fuori non sono al sicuro. Nessuno di noi lo è.

"Non possiamo lasciar fare alla polizia?" borbotta.

"La polizia è quella che ha messo in custodia Hunter per due giorni, ti ricordo. Se non riescono a risolvere questo come pensi che risolveranno il problema più grande?"

"Non vorrai mica fare quello che sto pensando che farai, vero?"

"Non so a cosa tu stia pensando, ma...che ore sono?"

"Le cinque e mezza, perché?" risponde Ryan.

Mi alzo immediatamente dal letto.
"Cavolo! Devo uscire con mia madre!"

Ryan resta in silenzio per qualche secondo. "Dove vai?"

"Uhm, al centro commerciale", borboglio, cercando i vestiti nel cassetto mentre mia madre comincia a chiamarmi dal piano di sotto.

"Ci vediamo Ryan!" Stacco la chiamata e finisco in fretta di prepararmi, scendendo giù dalle scale.

Intravedo mia madre ferma alla porta, ma mi sta guardando con una strana espressione in viso.

Perdo il mi sorriso e mi avvicino a lei, dubitando già con le movenze dei miei passi corti, piccoli.

"Va tutto bene?"

"Perché non me l'hai detto, Rylee?" sussurra lei, gli occhi rossi.

"Di che... Di che stai parlando?"

"Credevi che non l'avrei scoperto? Che avresti nascosto il tuo segreto per sempre? La stazione di polizia mi ha chiamata, e sai cosa mi ha detto? Che lo stesso ragazzo che ha appiccato l'incendio ti ha seguita e ha tentato di violentarti. Violentarti, Rylee! Qualcuno ha provato a metterti le mani addosso e io, tua madre, lo vengo a sapere da un poliziotto!"

Mi salgono le lacrime agli occhi. Sento un senso di soffocamento, la vista non mi consente di mettere a fuoco nulla e le gambe sono molle, mi stanno facendo cadere.

"Mamma..."

"Rylee", signhiozza lei, "perché non mi hai detto nulla? Perché non hai detto nulla a tua madre? A me?"

"Avevo paura", sussurro.

Forse ce l'ho ancora.

"Io sono qui per te, sono sempre qui per te e se non ne parli con me con chi dovresti farlo? Con chi dovresti confidarri su argomenti così delicati se non tua madre?"

Mi prende il viso tra le mani e mi asciuga le lacrime, mentre io asciugo le sue.

"Mi dispiace, mamma."

"Ti ascolterò sempre, sarò qua per aiutarti a superare ogni cosa perché è questo ciò che fanno i genitori. Va bene? Va bene, Rylee?"

Annuisco, lasciando cadere la testa sul suo petto scosso dai singulti.

Lo Spettacolo Di Fine AnnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora