40 Colpo di scena e lieto fine (o quasi)

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Revisionato ✅

Devil eyes- Hippie Sabotage
▶️

Hunter

"Figlio di puttana!" ringhio, stringendo con forza le sbarre, tanto che temo che le vene pulsanti delle mie braccia possano scoppiare.

Jake si stringe nelle spalle. "Non potevo lasciarle rovinare il mio piano."

Osservo il corpo immobile di Rylee a terra e, poco più lontano, l'estintore che Jake ha usato per farla svenire.

"Tanto scopriranno che sei stato tu", gli prometto, guardando di sottecchi la serratura della cella.

"Non credo proprio", ghigna, poi prende una chiave da un cassetto della scrivania. "Come ho già detto ci sono i vincitori. Questi vincitori devono essere furbi e a volte... sleali. Ma fa parte del gioco", parla inserendo le chiavi nella serratura.

"Cosa fai?"

"Hai due scelte, caro Scott", allunga il braccio e apre la cella, "scappare e andartene per sempre o riavere una rivincita. Ti consiglio la prima."

Butta le chiavi dietro di sé e apre le braccia, come per aspettarmi.

Osservo prima le chiavi, poi Jake, di nuovo le chiavi e ancora Jake.

Cosa scelgo?

Esco dalla gabbia e mi lancio contro di lui, ma mi schiva scostandosi di poco e facendomi sbattere al muro.

"Attento alle scelte che prendi, Hunter, spesso bruciano più del fuoco", continua a parlare mentre indrieteggia di poco.

"Immaginala così:  tavolo da gioco di Risiko e i carrarmati di due colori diversi." Oltrepassa il corpo di Rylee con un passo allungato. "Scegli un colore tra: nero, verde, rosso, blu, viola e giallo. Quale tra i questi?"

Pulisco la leggera scia di sangue che scorre dal mio labbro spaccato.

Con un movimento veloce stringo le mani attorno al collo di Jake e lo spingo sulle sbarre della cella.

Sorride soddisfatto.

"Scelgo io per te", riesce comunque a dire.

Stringe la mano sul mio polso e lo contorce di poco, costringendomi a mollare la presa. "Tu sei il carrarmato verde, io quello nero."

"Siamo già a metà partita e io sto vincendo, come sto già facendo nella vita reale."

Riesco finalmente a dargli un pugno nello stomaco, cosa che lo fa piegare in due, ma si ricompone in fretta.

"Ho la maggior parte dei continenti e i loro territori, tu invece solo due o tre. Cosa fai? Ti arrendo o continui a combattere nonostante tu già sappia che verrai massacrato?" pone senza ricevere alcuna risposta da parte mia.

"La vera domanda, però, è..." blocca un mio pugno con il suo palmo, "come mai ho conquistato così tanti territori?" Ferma anche il mio secondo tentativo di colpirlo, portandomi contro la parete.

Quando la mia schiena, d'impatto con il muro, lo tocca, oltre al dolore anche un freddo ghiacciante si propaga sulla mia pelle. "Ti risponderò io anche questa volta", sibila portando entrambe le mie mani sopra la nuca, "con la forza, l'astuzia e l'ingegno."

"Sicuro che la tua sia astuzia? Avresti dovuto fare meglio i calcoli. Chi prende carrarmati che non gli spettano viene squalificato", sorrido, indicando alla mia destra.

Jake si volta e guarda impietrito Shawn, Melissa, Ryan e quattro altri agenti.

"Ammanettatelo", ordina uno di loro.

I poliziotti si avvicinano con cautela a Jake, che intanto ha le mani in alto e mi lancia un'occhiataccia.

"Fottiti", sibilo mostrandogli il dito medio.

Nel frattempo Melissa soccorre Rylee e Shawn e Ryan vengono verso di me, il quale sottoscritto rilassa le spalle al muro e tira un sospiro di sollievo.

"È tutto okay, Adesso. Ci pensa la polizia", mi assicura Ryan vedendo ammanettato Jake.

"Grazie, davvero." Gli faccio capire quanto sono grato prima di andare da Rylee, che pian piano sta schiudendo le palpebre.

La sorreggo con le mani da sotto la schiena, mentre Melissa la tiene dalla testa.

"Stai bene?" le chiedo subito dopo che apre del tutto gli occhi.

"Sì... Sì", risponde a bassa voce, "cos'è successo?"

"Niente di cui tu debba preoccuparti", la rassicuro, facendo cenno a Melissa di lasciarci soli.

Lei acconsente e si allontana.

Si mette a sedere con qualche sforzo e il mio istinto si premura a posarle una mano sulla schiena e aiutarla. "Jake?"

Le accarezzo una guancia. "Sta dove dovrebbe stare."

"Mi dispiace di non averti creduto fin da subito. Dovevo fidarmi di te."

"Non importa.. Dico sul serio."

"Anch'io dico sul serio. Dovevo fidarmi di te, soprattutto perché... perché..."

"Perchè cosa?"

-Perchè mi piaci, Hunter. Mi piaci da morire e sono stata una scema a non dirtelo prima", confessa, "ora però mi odierai di sicuro perché ti ho rifiutato varie volte, sono stata stronza, ho lasciato che ti arrestassero e..."

Inizia a blaterare, ma la zittisco nel miglior modo che mi viene in mente: baciandola.

Migliaia di emozioni, mescolate tra loro, si fanno spazio in me, non permettendomi più di riconoscermi.

"Tu non mi piaci", dico non appena ci dividiamo. "Io ti amo, Rylee Black. E farei la figura del coglione se non ti baciassi di nuovo."

"Allora che aspetti a farlo?"

E sì, è un po' strano baciarsi in una stazione di polizia: tra agenti, Jake che giura di ucciderci, Shawn in un mezzo tra l'incazzato e l'indeciso nel vederci, Ryan che finge coniati di vomito e Melissa che ci fissa come il miglior monumento mai visto.

Ma in fondo la stranezza fa un po' parte di tutti e due.

E se per amare Rylee dovrò essere pazzo, strano o qualunque altra cosa mi verrà richiesta, lo sarò.

Perché niente e nessuno dovrà più impedirmi di amarla come merita.

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