Epilogo

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Revisionato ✅

Forse la vita non è qualcosa che potremmo mai capire. È qualcosa che non si può comprendere nemmeno se ti sforzi al massimo, nemmeno se provi a concentrarti.

Il problema è che a volte dobbiamo accettare come prende piega. Dobbiamo accettare il fatto che non tutto va come vogliamo, che non tutto può essere rosa e fiori. Le rose non hanno sempre petali bianchi e profumati, a volte i gambi hanno le spine e a volte queste rose sono troppo deboli per continuare a vivere.

E perché diventano deboli?

Perché nessuno si prende più cura di loro, perché vengono dimenticate e messe troppo esposte al sole a bruciare, perché la gente trova un'altra rosa da ammirare.

Eppure c'è quella persona che non si stancherà mai di te. Neppure nel peggiore dei modi. Perché quando qualcuno ti entra sia in testa che nel cuore, nessuno può toglierti dalla mente ciò che ormai è rimasto impresso dentro di essa.

E ho imparato che col tempo anche le ferite più gravi, quelle aperte e sanguinanti, possono essere ricucite grazie a quella persona.

Capita che ci isoliamo perché pensiamo che nessuno possa volerci bene, o volere un bene che noi possiamo considerare tale, ma in realtà siamo circondati da persone che tengono a noi.

La nostra famiglia.

La famiglia che, seppur non sempre unita, sarà sempre pronta ad aiutarci e a darci una mano. Nel mio caso, nella mia, di famiglia, ci sono state parecchie discussioni e disaccordi.

Shawn, per esempio, non è stato in questo periodo il fratello che mi aspettavo che fosse.

Mia madre, invece; con lei ho perso i rapporti che per me erano importanti.

E mio padre, chissà dove sia in questo momento. Però, nonostante mi faceva sia del male fisico che psicologico continuerò a volergli bene in ogni caso, indipendentemente da quello che è successo e quello che potrebbe ancora succedere. Se ma lo incontrerò? Non lo so, ma voglio continuare a sperarci.

E se non la famiglia?

Gli amici, invece.

Gli amici veri si capiscono subito quali sono. Quelli che ti stanno accanto nelle situazioni più difficili. So che questa è una frase detta e ridetta, ma la penso ugualmente. E poi, gli amici sono quelli che fanno pazzie insieme a te, quelli che spenderebbero una giornata intera per consolarti con del gelato e delle barzellette. Magari per tirarti su il morale.

E ho incontrato tanti amici, non volendo distinguerli per la semplice paura di poter rimanere sola, ma col tempo si capisce qual è il giusto e quale lo sbagliato, si distingue il cattivo dal buono. E anche se il destino non mi ha concesso chissà quanti amici, sono contenta di quelli che ho, sono felice di quello che sono con me.

E infine, gli amori.

Cosa si dice? Il primo amore non si scorda mai?

È vero, forse di Jake non mi dimenticherò mai. Per quello che ha fatto e per quello che mi ha fatto credere. Forse ero sicura di amarlo, o forse no, ma adesso so per certo che nonostante tutto ciò che è successo non me lo scorderò mai, nemmeno con tutta la volontà che possiedo in corpo.

Pensavo che Jake fosse una persona diversa, una gentile, vera. Ora mi rendo conto che è davvero così, che la gente mostra solo ciò che vuole fare vedere. È una delle tante tristi verità, ma la verità a volte è dura da accettare, bisogna solo prepararsi all'impatto.

Ho pianto per Jake, l'ho fatto perché so che quella parte di lui più "normale" non tornerà mai più, sempre se c'è stata. Mi dispiace per lui, perché potevo aiutarlo, potevo capirlo. Ci avrei provato se me lo avesse permesso.

E poi viene lui, Hunter. Lui all'inizio era una persona che odiavo. La odiavo con tutta me stessa, per gli scherzi che faceva e per ciò cui mi sottoponeva. Non ce la facevo più, volevo vendicarmi, urlargli contro che era una persona spregevole e che meritava di restare solo al mondo. L'ho pensato soprattutto quando ho scoperto di tante bugie.

Bugie dopo la nostra riunione.

Bugie dette perché lo facevano stare male.

Ammetto che ero io, in quel momento, a voler rimanere sola al mondo, a voler sparire o aspettare che un buco nero si aprisse sotto di me e mi risucchiasse, o nel migliore dei modi che il mio attore preferito mi rapisse. Mi sono sentita morire dentro, un pezzo di cuore che se ne andava per sempre.

Mi ero sentita in quel modo perché avevo ammesso a lui e soprattutto a me stessa che lo amavo, con tutto il mio cuore. E quando dico tutto, è stato così. Gli ho donato una parte di me che gli è appartenuta dal momento del nostro primo bacio. E sembra un tempo lontano, quello, tanto lontano che pare siano passati anni.

Poi, dopo quelle parole che ha detto fuori da quella discoteca qualcosa si è mosso in me. Erano parole che non avevo mai Sentito prima d'ora, che ho sempre sperato dicesse ma che in ogni occasione buona per farlo se ne stava zitto. Si spaventava delle sue emozioni, e lo so perché mi sento in grado di capirlo un po' di più.

Hunter ha paura di quello che potrebbe provare, di quello che le persone potrebbero pensare di lui, di noi. Ma con me non deve sentirsi un altro, un ragazzo cambiato. Lui non è cambiato affatto, ha solamente realizzato che nella vita bisogna lasciare entrare nel proprio cuore emozioni nuove e non scordarsi di quelle vecchie.

Forse non sono ancora capace di fare molte distinzioni, ma sono pronta. Sono pronta a rischiare. E sono pronta ad amarlo.

E adesso, su questo palco, a inchinarmi agli applausi di migliaia di genitori e a tenere per mano Hunter, mi sento felice e apprezzata. Mi sento innamorata e contenta.

"Grazie", mi sussurra Hunter con il sottofondo degli applausi.

'Per cosa?" gli chiedo continuando a fare qualche inchino.

-Grazie per avermi insegnato ad amare-

Fine

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