Quella mattina, Madelyn avrebbe preferito essere ovunque piuttosto che in quell’aula dell’università. Il suo umore era pessimo, e la prospettiva di affrontare una lezione di matematica non aiutava per niente.
Non era solo la materia a darle sui nervi, anche se l’idea di numeri e formule interminabili era sufficiente a farle venire l’orticaria. Peggio ancora era il professor Landi, un uomo severo, tutto d’un pezzo, con un’espressione perennemente imbronciata e un tono monocorde che riusciva a rendere insopportabile persino una lezione sui triangoli rettangoli.
L’unico lato positivo era che al professore non importava minimamente se gli studenti seguissero o meno la lezione. Questo dava a Madelyn la libertà di abbandonarsi ai suoi pensieri, una via di fuga necessaria per sopravvivere a quell’ora e mezza di monotonia.
Sbuffò, appoggiando la testa sulla mano mentre fissava il cielo oltre la finestra. Le foglie autunnali turbinavano nel vento, ma invece di trovarlo rilassante, sentiva solo un vuoto crescente.
Poi, un sorriso involontario le sfiorò le labbra. Il suo umore cambiò appena ripensò a quello che era successo due giorni prima. Elias.
La scena si ripresentò vivida nella sua mente, facendola rabbrividire piacevolmente. Quel giorno, in macchina, aveva fatto qualcosa di completamente fuori dal suo carattere.
Senza pensarci troppo, aveva afferrato Elias per la cravatta, trascinandolo in un bacio appassionato che aveva lasciato entrambi senza fiato. Sentì di nuovo il calore delle sue labbra sulle proprie, il modo in cui lui l’aveva sorpresa rispondendo con uguale intensità. Elias l’aveva presa per i capelli, un gesto che l’aveva fatta tremare, mentre il suo braccio attorno al suo bacino la teneva stretta, come se avesse paura di lasciarla andare.
Era stata una follia. Una di quelle che di solito le persone rimpiangono, ma che lei, invece, non riusciva a smettere di rivivere con un sorriso malizioso.
Però, tutto era finito troppo presto. A malincuore, si era staccata dalle sue labbra, ricordandosi delle sue responsabilità. Con un gesto che aveva trovato quasi teatrale, aveva infilato la mano nella borsa, preso una penna, e, prima di scendere dall’auto, aveva scritto qualcosa sul palmo di Elias.
“Chiamami,” aveva detto con un sorriso, aggiungendo un bacio rapido sul dorso della sua mano prima di uscire dall’abitacolo.
Era stata una scena degna di una commedia romantica, ma in fondo Madelyn si era divertita troppo a vedere la faccia incredula di Elias. La sua espressione sorpresa e il modo in cui sembrava incapace di muoversi le avevano dato una sensazione di leggerezza che non provava da tempo.
Eppure, ora, due giorni dopo, quel momento sembrava quasi un sogno. Elias non si era fatto sentire. Non aveva telefonato, né si era presentato al solito posto.
Era come se quelle ore fossero esistite solo nella sua mente. Ma non era così: ricordava ogni dettaglio con estrema chiarezza. Il modo in cui lui l’aveva guardata, il suono del suo respiro, la tensione palpabile che sembrava avvolgerli entrambi.
Madelyn sospirò, cercando di reprimere l’ondata di frustrazione che minacciava di esplodere. Non avrebbe dovuto aspettarsi nulla da lui, glielo aveva detto chiaramente: non poteva lasciarsi andare. E lei gli aveva creduto. Però… sperava ancora, anche se non voleva ammetterlo.
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A Moment Too Late - Madelyn Celine
ChickLit| FF X MADELYN CELINE E se due anime gemelle si incontrassero nel momento sbagliato? Immagina di incontrare qualcuno che sembra fatto apposta per te, ma il destino ti pone davanti una scelta impossibile. In un incontro casuale, due anime si riconos...