Capitolo 5

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"Elias, credo di essere pronta."

La voce di Isabel era calma, ma il suo tono tradiva un'emozione contenuta a fatica.

Elias alzò lo sguardo dal cartone del takeaway, perplesso. Non capiva a cosa si riferisse.

"Pronta per cosa?" chiese, con un involtino ancora stretto tra le bacchette.

"Per adottare un bambino."

L'involtino scivolò dalle bacchette, atterrando tra gli altri. Elias, colto alla sprovvista, rimase immobile. Sul volto si dipinse un'espressione indecifrabile: gli occhi sbarrati, le sopracciglia appena aggrottate, la bocca leggermente aperta.

"Adottare un bambino?" ripeté lentamente, come se le parole fossero un concetto alieno.

"Esatto," rispose Isabel con una dolcezza che cercava di mascherare l'ansia. Lo fissava, aspettando una reazione.

Elias tossicchiò, appoggiando le bacchette con calma innaturale sul tovagliolo. Aveva la gola secca, come se all'improvviso avesse dimenticato come parlare. Afferrò il bicchiere d'acqua e bevve un lungo sorso, sperando di guadagnare tempo per mettere ordine nei pensieri.

"Allora?" Isabel incrociò le braccia, il tono tradiva un accenno di impazienza. "Non hai nulla da dire?"

Elias sospirò, passandosi una mano tra i capelli scuri. "Ecco... da quanto ci stai pensando?"

"Da un po'," ammise Isabel, cercando di mantenere la calma.

"Un po'? E quando pensavi di parlarne anche con me? Non me ne hai mai accennato nulla," ribatté, con un tono che oscillava tra la sorpresa e la frustrazione.

"Te ne sto parlando ora," rispose lei, con un pizzico di stizza.

"Oh, fantastico. Davvero confortante," replicò Elias, il sarcasmo che iniziava a emergere nel suo tono.

"Che ti prende? Te ne sto parlando ora. Non è abbastanza?" Isabel si sporse in avanti, stringendo i pugni contro il tavolo.

"Che mi prende?" Elias scattò in piedi, le mani appoggiate con forza sul bordo del tavolo. "Tu vuoi un bambino, ma lo decidi da sola? Sai benissimo che queste cose si fanno in due!"

"Ho sempre voluto diventare madre! Te l'ho detto mille volte!" gridò Isabel, con le lacrime che stavano cominciando a rigarle le guance.

"Brava," Elias ringhiò, con gli occhi che sembravano di ghiaccio.

"Come hai detto?" Isabel lo fissò, incredula.

"Innanzitutto," iniziò Elias, con voce bassa ma carica di rabbia trattenuta, "vorrei ricordarti che tu, quel bambino, nemmeno lo volevi."

"NON OSARE!" urlò Isabel, scattando in piedi, le lacrime ora sgorgavano senza controllo. "AVEVO SOLO VENT'ANNI!"

A Moment Too Late - Madelyn CelineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora