A Moment Too Late - Madelyn Celine

Capitolo 12

Elias aveva tempestato di messaggi Madelyn, aveva anche tentato di chiamarla, ma lei non aveva mai risposto. Ogni tentativo sembrava svanire nell'indifferenza più totale, un vuoto che lo lasciava sempre più frustrato.

Lisa, nel frattempo, lo osservava senza un particolare interesse per il suo disordine emotivo, ma con una curiosità crescente.

"Elias, mi vuoi dire cosa sta succedendo tra te e Madelyn?" chiese, il tono della voce carico di un'irritazione che non cercava nemmeno di nascondere. "È più di una settimana che non si fa vedere. Non ne posso più di sentirmi in colpa per te. Stai davvero diventando insopportabile."

Elias sbuffò, scuotendo la testa come se non potesse più tollerare quella discussione. "Non è successo niente. Questo è il problema!" disse, sbattendo una padella sul fuoco con rabbia, e poi si diresse con passo deciso a pesare lo zucchero per il caramello. Il gesto meccanico serviva a placare una frustrazione che si faceva sempre più ingovernabile.

Lisa alzò gli occhi al cielo, incredula. "Forse è solo che è occupata, Elias. Non dimenticare che frequenta l'università, e per quanto riguarda la relazione tra voi due... Non ti deve davvero rendere conto di nulla. Se non sbaglio, voi non siete una coppia." Si fermò di colpo, girandosi di scatto verso di lui, l'espressione di sfida ora più evidente. "Giusto? Non avete una relazione?"

"No, Lisa," rispose Elias, il tono indurito, ma privo di convinzione. "Non abbiamo una relazione. Smettila di tormentarmi."

Lisa lo fissò con un'espressione che miscelava la preoccupazione alla delusione. "Non voglio fare la psicologa, ma sembri proprio una moglie gelosa. E sai bene che l'unica che dovrebbe esserlo è Isabel."

Le parole di Lisa colpirono Elias più di quanto avrebbe voluto ammettere. Si fermò per un istante, fissando Lisa con uno sguardo che cercava di mascherare la confusione e l'imbarazzo. Poi, con un movimento lento, si voltò verso di lei. "A proposito..." iniziò, come se avesse finalmente trovato il coraggio di affrontare qualcosa che lo turbava da giorni. "La settimana scorsa, durante quella cena, pensi che non mi sia accorto delle frecciatine che le mandavi? Cosa stai cercando di fare, Lisa?"

Lisa alzò un sopracciglio, il suo sguardo spigoloso, ma non c'era nemmeno un accenno di rimorso nel suo volto. "Ti sei talmente perso per Madelyn che nemmeno ti sei reso conto che quelle frecciatine non avevano nulla a che fare con te." Un sorriso sardonico si dipinse sulle sue labbra.

"Isabel era una delle mie più care amiche. Ma come hai fatto con me,, mi ha messo da parte. Non è che mi faccia ancora male, ma sentivo il bisogno di farglielo capire, capisci?" Fece una pausa, osservandolo con una strana malinconia negli occhi. "Sono un po' dispiaciuta che tu abbia pensato che stessi cercando di tradirti. Ma non preoccuparti, Elias. Quando Madelyn si farà viva, potrai sfogarti con lei e finalmente calmarti."

Lisa si voltò, camminando lentamente verso la porta, lasciando Elias in uno stato di incomprensione. "Ma che..." Elias iniziò, ma le parole morirono sulla lingua, persi tra il dolore e la confusione che continuavano a rodersi nel suo stomaco.

"Non dirmi che stai ancora negando, Elias!" Lisa lo fissò con occhi penetranti, il tono di voce irriverente. "Qualcosa è successo tra di voi, e non me la racconti giusta. Non è la prima volta che Madelyn sparisce per giorni, eppure adesso sembra che tu stia andando in escandescenza! Allora, cosa c'è tra voi due? Avete fatto sesso oppure no?"

Elias si passò una mano sul viso, massaggiandosi le tempie con il pollice e l'anulare, come per cercare di calmarsi. L'altra mano rimase appoggiata sul tavolo, senza una vera direzione, come se non sapesse dove posarla. "Più o meno."

"Più o meno?" Lisa lo guardò con incredulità, sollevando un sopracciglio. "Cosa vuol dire 'più o meno'?"

"Vuoi un disegnino?" Elias sbuffò, il suo tono stanco ma carico di una tensione che stentava a nascondere. "Non siamo andati fino in fondo, ok? Non è successo niente di definitivo."