Bugie
Bea si affacciò dal terrazzino avvolta solo da un asciugamano bianco. Aveva il mare talmente vicino da poterlo toccare con le mani. Il sole stava per tramontare e il cielo si colorava di rosso e arancione. Fin da piccola, quando si trovava di fronte a un tramonto, le piaceva fare un gioco che consisteva nell'esprimere un desiderio che ripeteva a bassa voce, fino a quando il sole non si fosse completamente tuffato nel mare. Per anni erano stati desideri a dir poco ambiziosi, propri di una bambina che guardando avanti nella sua vita, non vedeva limiti. Voleva fare l'astronauta, girare il mondo in mongolfiera, sposarsi sulla Luna... Crescendo, li aveva giustamente ridimensionati, e adesso le capitava di desiderare cose molto più semplici e a portata di mano.
'Vorrei che al ritorno da questa vacanza, Samu lasci la moglie e resti per sempre con me'.
Quella sera era tornata sui desideri impossibili ed ebbe quasi tenerezza per quella bambina che caparbiamente continuava a vivere dentro di lei.Il sole si tuffò nel mare e lei rientrò in stanza. Lui dormiva su un fianco, era nudo e appoggiato su due cuscini. Bea aveva fatto il giro del letto e raggiunto la sedia sulla quale era appoggiato il pantalone di Samuele. Dentro c'era il cellulare. La tentazione di controllarlo era sempre forte e adesso voleva vedere cosa diamine aveva detto alla moglie questa volta per riuscire a stare fuori tre notti senza problemi. In quel momento però lui si girò e le disse 'Amore ma che ora è? Sono crollato... Adesso mi preparo subito, e ti porto a cena fuori'. Lei gli si era avvicinata e gli aveva dato un bacio. Poi si era lasciata cadere l'asciugamano, e lui l'aveva attirata a se.
A Samuele piacevano molto queste sorprese ad effetto. Aveva prenotato una imbarcazione privata, piccola, ma che viaggiava veloce, e avevano raggiunto l'isola verde. Era da sempre l'isola che preferiva nei periodi come quello, primavera e fine estate. Era magica e di un verde che abbagliava. Aveva prenotato una stanza in un piccolo B&B di sole tre stanze, che si trovava accanto ad una scogliera e affacciava direttamente sul mare, con una piccola spiaggetta privata e un chiosco che non aveva ancora aperto per la stagione estiva. Arrivati sull'isola avevano noleggiato uno scooter e si erano diretti subito in stanza dove avevano fatto l'amore con l'urgenza delle coppie di amanti. Samuele aveva disposto di far trovare al loro arrivo una coppa di fragole fresche, intere e non condite, e una bottiglia di spumante ghiacciato. Avevano brindato, riso, e lui le aveva fatto il solletico fino a farle mancare il fiato. Poi avevano rifatto l'amore e subito dopo lui si era addormentato con una mano sul suo seno. Erano traboccanti di amore.
I primi due giorni erano andati via come se fossero in una bolla che si lasciava trasportare nell'aria e nella quale esistevano solo loro due. Passarono le mattinate per lo più stesi in spiaggia a godersi il sole, e il pomeriggio in un centro termale di lusso, nel quale Samuele aveva prenotato dei pacchetti completi già prima di partire. Giornate di dolce far niente nelle quali Bea aveva deciso di spegnere il cervello e di non fargli le solite domande sul loro futuro, godendosi solo il presente.Fu il terzo giorno a farla ritornare alla realtà, il giorno in cui sarebbero ripartiti. Come sempre il suo umore cambiava quando, dopo essere stati così bene, dovevano lasciarsi e lui tornava da sua moglie.
La mattina del terzo giorno si svegliarono verso le nove e scesero nella saletta al primo piano a fare colazione. Erano gli unici ospiti della struttura.
Samuele si alzò dal tavolo abbastanza frettolosamente e le disse che si avviava in stanza per finire di prepararsi, prima di uscire per la loro escursione sul monte più alto dell'isola. Fu allora che successe qualcosa che le fece capire quanto poco valore stava dando alla sua vita.
Bea lo seguì quasi subito, e prima ancora di entrare in stanza, lo sentì parlare al telefono animatamente. Non riusciva a distinguere bene tutte le parole, ma le fu chiaro quasi subito che stava parlando con la moglie e cercava di giustificare probabilmente la sua latitanza di quei giorni. Solo una frase riuscì a sentire distintamente 'Ma certo che ti accompagno. Ti ho mai fatto andare da qualche parte senza di me?'
Non fu nemmeno la telefonata in sé e per sé a turbarla, o le parole sentite, quanto il fatto che, quando lei entrò in stanza a telefonata conclusa, lui si era girato con una finta preoccupazione e senza guardarla negli occhi le aveva detto 'Bea, mi dispiace ma dobbiamo rientrare subito. Hanno provato a forzare la porta dello studio. Nulla di grave. Ma il portiere che mi ha appena chiamato mi ha consigliato di andare'.
Bea non parlò più fino a quando non fu arrivata a casa. La cosa peggiore, pensò, fu che nemmeno lui disse più una parola.
Si sentiva avvolta forzatamente nella menzogna della sua vita. Lei che aveva fatto sempre tutto alla luce del sole.
Perché mai, per lei, l'amore doveva essere una tale sofferenza? Erano mesi che si faceva questa domanda per la quale non era ancora riuscita a trovare una degna risposta.
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Come il latte con i biscotti - Il racconto di Serenella -
RomanceÈ la storia di Siria, Flavia e Bea. Tre amiche, legate da un rapporto profondo che sottende da sempre alle loro vite. Siria vive un inizio di maternità difficile, Bea vive un rapporto d'amore nell'ombra e Flavia si trova ad un bivio e deve scegliere...