Hiding something

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Sulla pagina, c'erano tante linee o meglio,Centodue linee verticali.
Bellamy strappò il quaderno dalle mani di Joce.

"Scommetto che se le conto tutte sono centodue" disse. "Dieci sono barrati." Disse poi chiudendolo e rimettendolo in mano a Jocelyn.
"È il numero di quelli che abbiamo perso"

Andò verso il terrestre con fare minaccioso.

"C'hanno spiati da quando siamo arrivati qui"

Bellamy riprese il quaderno e cominciò a sfogliarglielo davanti alla faccia e ogni tanto Miller indicava un'immagine chiedendo cosa fosse.

Ma non gli entrava in testa: non avrebbe mai parlato.

Qualcuno aprì lo sportello.
"Clarke grazie a Dio" disse Jocelyn vedendo l'amica.
Uno scagnozzo di Bellamy le si parò davanti.
"Levati di mezzo" gli intimò Clarke.
"Tranquillo, lasciala passare" disse Bellamy.

Clarke guardò bene l'uomo.
"Beh se non ci odiava prima adesso ci odia" disse velenosa.
"Ho cercato di spiegargli che non otterranno niente così" disse Jocelyn.
"Chi se ne frega" disse Bellamy prendendo per i polsi entrambe e allontanandole.

"Come sta Finn?" Chiese a Clarke.
"È vivo, la sua gente lo starà cercando" disse Clarke riferendosi al terrestre.

"Quanto vuoi che ci mettano a scoprire che è qui?" Disse Jocelyn.

Finalmente, avendo una persona con un minimo di cervello accanto, poteva parlare.
"E sopratutto cosa accadrà quando lo scopriranno? Quando lo verranno a cercare?" Rincarò la dose Clarke.

"Rilassati principessa, nessuno ci ha visti" disse lui.
"Arriveranno Bell" disse Joce.
"Rilassati anche tu reginetta"
"Come dovrei rilassarmi? Con un terrestre nel nostro campo e con altri che lo stanno cercando? Con Finn moribondo di sotto?" Rispose Joce.

Bellamy mostrò il disegno dell'accampamento e dei cento a Clarke.
"Quanti dei nostri devono morire prima che vi rendiate conto che siamo in guerra?"
"Non siamo soldati" disse Jocelyn.
"Guardalo, non possiamo vincere" disse Clarke.

Effettivamente la struttura fisica del terrestre sembrava due volte più robusta e forte della loro.

"Hai ragione, non possiamo solo se non combattiamo" rispose il ragazzo.
"Proprio non ci arrivi eh?" Disse Joce sbuffando.
"Clarke! Ha una crisi!" Urlò Raven.
"Tu resta qui" disse rivolta a Jocelyn mentre scendeva e Bellamy richiuse lo sportello.

Non erano passati neanche cinque minuti che Clarke stava bussando di nuovo.
"Sbrigati ad aprire potrebbe essere per Finn idiota!" Disse Jocelyn.

Bellamy non si sbrigava, quindi aprì lei, ma
Miller bloccò Clarke mentre saliva.

"Levati di mezzo Miller, via!" Sbraitò lei.
"Clarke che succede?" Chiese Jocelyn.

Quella non rispose e andò dritta verso il terrestre.
"Che c'è sul coltello?"
"Di che parli?" Chiese Bellamy.

"Ha avvelenato la lama" Rispose la ragazza.
"Per tutto questo tempo sapevi che Finn sarebbe morto comunque, che cos'è? C'è un antidoto?"
"Clarke, tanto non ti capisce" disse Octavia.
"Io credo di sì" disse Jocelyn.

Non voleva venisse torturato, ma ne valeva la vita di Finn.
"Clarke, prendi" disse lanciandole il contenitore con le fiale dentro.
"Saresti stato stupido ad avvelenare la lama senza un antidoto" disse Clarke rovistando nel contenitore.
"Qual'è?"
"Rispondi alla domanda!"Urlò Bellamy.
"Rispondi! Ti prego!" Urlò Jocelyn.
"Ti prego, dicci qual'è, per favore" implorò Octavia.
"Qual'è? Soltanto tu puoi salvare il nostro amico, lui sta morendo!"
"Lo farò parlare" disse Bellamy con l'intenzione di picchiarlo.

1- I'M STILL BREATHING // The 100 //delinquents Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora