Goin' down

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Due guardie prima di farla scendere la avevano ammanettata,e poi l'avevano scortata fuori.

Non aveva idea se qualcuno che conosceva sarebbe stato spedito giù con lei, ma  sapeva che sicuramente che una persona, la sua migliore amica prima che lei venisse arrestata, sua sorella non di sangue, sarebbe scesa con lei.

Clarke Griffin.

Non ricordava un giorno senza di lei, solo quelli in cella.

Degli altri non sapeva niente,solo che erano ladri,o drogati o assassini.
Ma in fondo, lei non era una di loro?

Mentre veniva condotta alla navicella, rivide il padre in piedi insieme alla madre di Clarke, Abby Griffin.

Kane provò ad avere un ultimo contatto con la figlia, ma anche lì lo respinse.

"Ti ho detto di starmi lontano!"
"Forza cammina!" Disse una guarda spingendola.
Nel frattempo vide passare il ragazzo che le aveva messo il braccialetto.
Aveva una faccia preoccupata e andava veloce, nascondendo qualcosa sotto la giacca.

All'ingresso nella navicella le tolsero le manette, ma la scortarono dentro e la fecero sedere tra due posti vuoti.

Ci stava veramente andando, stava andando sulla Terra.
Non poteva crederci nemmeno lei, e non l'avrebbe fatto finché non avrebbe messo piede sul terriccio e sulle foglie.
Già si immaginava l'aria pulita, gli alberi, e il cielo visto dal basso, le nuvole e i raggi del sole che battevano sulla pelle.

I  delinquenti furono tutti caricati,  quindi le porte si sarebbero dovute chiudere, ma non lo stavano facendo.

Altri minuti di attesa, poi cominciarono a chiudersi.
All'improvviso si sentì uno sparo e  urla al di fuori della navicella.
Appena prima che le porte di chiudessero, un ragazzo entrò, spaventato, ma a quanto pare contento di avercela fatta.

Joce analizzò bene il nuovo arrivato.
Era il ragazzo che le aveva messo il bracciale, che diavolo ci faceva lì dentro?

All'improvviso cominciò il countdown e
se non si fosse sbrigato, il ragazzo sarebbe morto sbattendo la testa sulla parete.

"Hey tu!" Lo chiamo Jocelyn.
"Dici a me?" Rispose quello.
"Si, se non vuoi farti saltare la testa ti consiglio di sederti" disse ammiccando al posto vuoto alla sua sinistra.
Qualcuno guardava la scena, ma nessuno era davvero interessato.
Il ragazzo si sedette accanto a lei.

"Che ci fai qui?" Le chiese Jocelyn curiosa.
"Affarmi miei" rispose lui
"Mi sembra più che giusto."
Ci fu un po' di silenzio, poi si presentarono
"Sono Bellamy"
"Jocelyn, comunque hai una recitazione molto scarsa."
"A che ti riferisci?" Chiese lui.
"Non puoi chiedere scusa a una prigioniera quando le fai male."
Disse lei guardandolo per la prima volta negli occhi.

Cazzo che occhi.
Pensò Bellamy.
Erano neri, ma avevano qualcosa di speciale, come se avessero una storia da raccontare e improvvisamente sentisse in bisogno di sapere quale.

La navicella finalmente partì, e dopo un po', entrarono nell'atmosfera.
Le pareti tremarono e ci fu un rumore assordante.

"L'atmosfera" sussurrò piano Bellamy, dicendolo più a se che a Jocelyn, forse per convincersi che sulla Terra ci stava andando davvero.

Solo in quel momento sullo schermo apparve la faccia di Thelonius Jaha, il cancelliere.
Cominciarono le grida di scherno e i fischi da parte dei ragazzi, ma Joce era superiore  e rimase in silenzio, sentendo le mille cose inutili che aveva da dire quel gran bastardo.

"Prigionieri dell'Arca, ascoltate.
Vi è stata data una seconda chance, e come vostro cancelliere spero che non la vedrete solo come una chance per voi, ma una chance per tutti noi, una chance per l'intera umanità.
Non sappiamo cosa troverete laggiù se le speranze di vivere fossero maggiori, avremmo mandato degli altri..."

1- I'M STILL BREATHING // The 100 //delinquents Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora