I can't trust you anymore

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"Devo parlarti" disse Finn entrando nella navicella.

Jocelyn fece finta di dormire: non voleva parlare con nessuno, era di un umore davvero pessimo, e dalla sua bocca sarebbero potute uscire solo parole poco cordiali.

"Lo so che sei sveglia, ti ho vista cinque minuti fa"
"Che palle" disse mettendosi a sedere. "Che vuoi Finn? Non sono in vena stasera"

Lui si guardò attorno per assicurasi che non ci fosse nessuno nella navicella. "Sai anche tu dove va Octavia" disse lui.
"Hai fatto la scoperta dell'acqua calda" rispose Jocelyn seccata.
"Si ma stasera li ho seguiti, ho conosciuto il terrestre, si chiama..."
"Lincoln" finì lei la frase.
"Come fai a saperlo?"
"Non è questo l'importante" disse lei "continua"

"Sono riuscito a fissare un'incontro con il loro capo: noi portiamo il nostro e loro il loro.

Jocelyn rise.

"Se speri di portare Bellamy, sei un illuso"
"Lincoln non vuole Bellamy: ha chiesto di te o di Clarke"
"Di me? Scordatelo, al massimo vengo a fare da scorta"
"Una delle due deve venire"
"Se pensi che sarò quella che passerà alla storia per aver fatto scoppiare una guerra tra noi e i terrestri ti sbagli"

Finn sbuffò.

"Ti prego"
Jocelyn ci pensò.

"Verrò solo se Clarke si rifiuta, ma se accetta, farò da scorta"rispose.
Finn annuì.
"Le condizioni erano che non dovevamo portare armi e ne la scorta: non verrà nessuno tranne me e Clarke."
"Stai scherzando vero?"
"No, sono serio"
"Quelli vi uccideranno e vi impaleranno se andate da soli"
"Vale la pena tentare"
"Finn il loro obbiettivo è ucciderci uno per volta, se uno è come Lincoln non vuol dire che gli altri lo siano, non fare di tutta l'erba un fascio."

"Io rispetterò le condizioni: non voglio una guerra quando le navicelle Exodus arriveranno qui, e lo so che non la vuoi nemmeno tu"

Jocelyn tacque per qualche secondo, poi rispose.
"Fa come vuoi, cerca solo di non farci uccidere" "Allora vado a parlare con Clarke"
"Almeno uno dei due lo fa" commentò Jocelyn mentre il ragazzo usciva dalla navicella.

"Aspetta!" Lo richiamò lei, e lui fece marcia indietro. "Per la condizione delle armi, sono d'accordo, ma state attenti: almeno mettetevi un coltello in tasca."

"Stai tranquilla" la rassicurò il ragazzo uscendo.

Non sapeva cosa avesse quella sera, ma il suo malumore era alle stelle : non si sentiva neanche in colpa per aver risposto male a Finn.

"Joce" disse Bellamy entrando nella navicella qualche ora dopo.
"Ciao" rispose lei secca.
"Sai già che ci sarà un'incontro con i terrestri vero?"
"Certo, se non sarebbe andata Clarke, sarei dovuta andare io"
"A quanto pare non dovrai nemmeno fare da scorta, quindi magari potresti restare qui"
"Io vengo, lo so che andrete lì all'insaputa di Finn, quindi, vengo anch'io."
"No, non è necessario, neanche portiamo le armi" rispose lui.
"Davvero? Beh meglio così, le condizioni erano niente armi"
"Beh, noi le rispetteremo" disse lui.
"Bellamy voglio venire" insistette lei.
"No, ho bisogno di qualcuno che tenga sotto controllo il campo"
"Ma ci sono, Jasper, Monty, Miller..."
"Si, e sono tutti ubriachi, per quando smaltiranno la sbornia si sarà già fatta l'alba da un pezzo"

Jocelyn si morse il labbro.

"D'accordo, rimango qui, ma ti giurami che non porterete le armi, ti prego Bellamy"
"Lo giuro" disse lui guardandola negli occhi, sapendo come l'avrebbero guardata qualche ora dopo, perché aveva infranto quel giuramento da prima di farlo.

Non mi importa se mi odierà, io devo proteggere Clarke, Octavia, Finn e tutti gli altri.
Io, devo proteggere lei, anche se comporterà il suo odio nei miei confronti.

1- I'M STILL BREATHING // The 100 //delinquents Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora