17. -Auguri Stella Vivente

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-Capitolo 17.
-"Mi passi quella bottiglia?" Domando mentre metto apposto il bigliettino davanti al cornetto.
-"Tieni." Mi raggiunge Giorgia che mi da un bicchiere di vetro e il latte di mandorla.

-"Ti piace?" Le chiedo staccando le mani dalla colazione che sto preparando.
-"Si. È sicuramente meglio della mia." Dice guardando la sua colazione per niente soddisfatta. Sorrido alla sua faccia e cerco di aggiustare dei piccoli dettagli del sui vassoio.

Pochi minuti dopo, guarda con le labbra incurvate la colazione e mi stampa un bacio sulla guancia. "Grazie, amore." Afferma.

Afferra il suo vassoio e va verso la stanza di Sebastian. La guardo mentre con felicità e un sorriso sul volto tiene in mano quella piccola colazione.
D'altronde i due gemelli hanno compiuto i loro diciassette anni, si meritano qualcosa di carino.
Mi siedo nello sgabello e guardo l'ora, 10:03.
Appoggia il volto sulla mia mano chiuso e osservo quel piccolo bigliettino che è caduto sul vassoio.
"Buon compleanno, Stella Vivente." Molto brevemente. Non voglia sia così vuoto.

"Auguri, al diciassettesimo anno della Stella Vivente." No. Non mi piace.
"Buon diciassettesimo compleanno Unica Stella Vivente." No. Fa cagare.
Stropiccio il terzo bigliettino e li butto nel cestino facendo canestro.

Afferro un foglio di carta e cerco di fare dei piccoli disegnini,
"Buon Compleanno, Stella Vivente.
-By Occhi Verde Smeraldo."
Accanto disegno una stella e uno smeraldo.

La appoggio sul bicchiere e mi alzo dallo sgabello.
Non prendo vassoio, ma mi limito ad aprire la stanza di Simone cercando di non fare rumore.
Entro dentro la stanza e cerco di sbirciare se stia dormendo. Si, sta dormendo. Non sta giocando con il telefono.

Esco e prendo il vassoio, entro di nuovo e appoggio il vassoio sulla scrivania.
-"Vittoria." Cazzo. Buttando gli occhi in cielo. Mi ha visto.

-" Si, esatto mi chiamo così." Mi giro in punta di piedi e vedo che apre a stento gli occhi.
Con la bocca impastata batte la mani accanto a lui e mormora "Vieni quì e dormi." Senza farmelo dire una seconda volta, mi fiondo nel letto accanto a lui e subito mi addormento.

Bel letto devo dire. Molto comodo.

11:34 del mattino.

Mi rigiro dall'altra parte del letto e i raggi del sole mi svegliano.
Vedo Simone concentrato a mangiare mentre il suo ciuffo gli cade sul viso.

Prende il puncake e lo divide a metà con il coltello, versa un pò di miele su di essa e lo mangia.
-"È buono?" Domando. Si gira e ha un pizzico di panna sulla punta del naso.
-"Abbastanza." Dice con la bocca piena, allungo la mano verso il suo naso e lo pulisco.
-"Grazie." Sussurra. Mi metto a sedere accanto a lui e subito dopo gli dico "Prego, Stella Vivente." Appoggio la mano sulla sua guancia sinistra e gli do un bacio sulla guancia destra.

-"Cosa farai dopo?" Mi limito a chiedere, mi alzo dal letto e mi siedo sulla sedia della scrivania.
-"Ho già fatto colazione quindi non penso andrò in qualche locale a rifarla nuovamente." Afferma.
-"Stasera. Alle 10:00 in cucina. Mangiamo fuori."

Corro verso la stanza di Giorgia e spalanco la porta.
Mi guaeda confusa e allo stesso tempo spaventata. "Cosa regalerai a Seb?" Le chiedo.
Finisce di masticare qualcosa e mi risponde. "Ci penserò, tu?" Domanda è si accascia sul divano. "Avevo trovato già da tempo un paio di pantaloni che lui ama della Ralph Lauren." Dico e le faccio vedere la foto dal cellullare. "Non fai sul serio. 110 euro?" Domanda incredula.
-"Non sono manco tanti." Mi guarda e chiede "È per Simone?".
-"c'è tempo." Mento. Ho già il regalo pronto, ma non le dirò nulla.

AGAIN [COMPLETA] ||Cole SprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora