10. -Appuntamento

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-Capitolo 10.
<<Sta zitto.>> Sussurro con tono distaccato mentre li guardo dalla piccola fessura.

<<Bimba, cosa vuoi vedere? Se scopano? Mi sembra più che ovvio.>> Domanda Simone, non riesco a vederlo dato che siamo dentro uno sgabuzzino al buio, altrimenti gli avrei già dato uno schiaffo dritto in faccia e glielo avrei fatto ricordare a vita senza mai farglielo dimenticare.

<<E abbassa il tono di voce.>> Sussurro spazientita.
Non capisce che se continua a parlare con un tono così alto Sebastian e Giorgia ci sentiranno ed io non voglio.

<<Siamo dentro una piccola casa che, ha acquistato mio fratello qualche anno fa e noi siamo all'interno di un fottuto sgabuzzino a venticinque metri da loro, come vuoi che ci sentano?>> Adesso Simone è quello che tra poco si metterà ad urlare.

Evito di rispondere e cerco di capire quello che si dicono.
<<Non ci capisco un cazzo.>> Dico, per poco non inizio a imprecare.

Simone ride sotto i baffi e prende il telefono dalla sua tasca iniziando a guardare qualche social, almeno penso.

<<Io vado!>> Si alza non prima che io lo riafferri dal polso facendolo risedere.
Sbatte la testa, porta la sua mano sul punto sbattuto e di conseguenza la sua faccia non è delle migliori.

<<Dove credi di andare?>> Domando arrabbiata.

<<Una vuole scopare, stavo semplicemente andando a disfare i suoi desideri.>> Risponde con tono ovvio e tranquillo come, se per lui fosse normale ciò che dice.

<<Renditi utile e cerca di capire cosa si dicono quei due.>> Gli dico con tono distaccato.

Si avvicina alla porta dello sgabuzzino e inizia ad origliare. <<Seb le ha detto di farlo.>> Dice dopo un pò. <<Fare cosa?>> Domando confusa.

<<Cazzo ne so, lo ha detto lui.>> Lo lascio continuare ad ascoltare mentre io cerco di sistemare la mia gonna.

<<Perché l'ho messa?>> Dico tra me e me. <<Per farti scopare da me, mi sembra ovvio.>> Afferma Simone ridendo. <<Era di certo quello il motivo, Simone. Mi hai proprio scoperta, cazzo!>>

Mi appoggio al muro e nel frattempo cala un silenzio, ma si continuano a sentire le voci di Seb e Giorgia in sottofondo che ridono.

Sbircio dopo un pò dalla fessura della porta, dove sono andati?

<<Simò...>> Lo chiamo e lo cerco con la mano.
<<Cosa succede?>> Domanda indifferente.
<<Se ne sono andati.>> Sussurro.

<<Ci sono sei stanza, salotto, bagno, cucina, questo sgabuzzino e la stanza da letto di Sebastian e quella mia.>> Afferma lui con un leggero tono di malizia. <<Mi risulta difficile che, non siano diventati magicamente invisibili, ma sono nella stanza da letto.>> Se la ride.

<<E noi qua cosa facciamo?>> Domando sconvolta. <<Vuoi imitarli?>> Chiede con una risata maliziosa.
<<No, altrimenti perderei la scommessa.>> Affermo. Si nota che sto mentendo spudoratamente?

<<Solo per quel motivo non vorresti farlo, altrimenti avresti già urlato da tempo sotto di me.>> Rimango scioccata dalle sue parole e spalanco la bocca.

<<Non ti avrei mai permesso di toccarmi e ne tanto meno mi avresti fatto urlare.>> Mi difendo.

<<Proprio per questo l'ultima volta hai tolto la maglia, non è forse così?>> Dice ironicamente ridendo.

AGAIN [COMPLETA] ||Cole SprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora