24. -USA

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Appoggio le mani sulle sue spalle e lei sembra essere indifferente a questo gesto.
Prendo coraggio e le canzono all'orecchio come se la mia voce fosse una piacevole melodia.
"Mamma non è che potre-"
"No."
"Non posso neanche entrare in seconda ora?"
"Poi ne parli tu con papà di questa tua improvvisa entrata in seconda ora?" Faccio per pensarci. Mi siedo sul tavolo e mi torturo le dita rifelttendo a cosa fare.

"Ho il ciclo." Cerco di giustificarmi.
Farei di tutto per restare a casa adesso, non ho per niente voglia di vedere gente che odio, sopratutto oggi che la preside ha deciso di fare un incrontro di tutte le quarte per confrontare i pensieri sulla scuola.
"Fa come ti pare, a me non m'importa." Con fare arrabbiato sbatte lo sportello della cucina e si asciuga le mani lanciando la pezza verde strappata.

Mi faccio piccola piccola e salgo al piano di sopra, coprendomi nuovamente tutto il corpo con le coperte del mio letto.
Stringo il cuscino e provo a riprendere il sonno interroto di pochi minuti fa.

***

"Ti va di uscire?"
Qualche ora fa il mio telefono appoggiato sulla scrivania ha vibrato dando la comparsa di un messaggio da parte di Dan: "Hey" aveva scritto.
Ovviamente, non lo ignorai e decisi di rispondsre contuando il dialogo in modo normale e senza troppe spiegazioni.
Adesso, mi ritrovo nel tavolo di un Bar in centro a parlare con lui.

Lui, al contrario di me, ha dato diverse spiegazioni sulla sua vita e su quello che vorrebbe creare in futuro.
Mi ha detto la sua attuale situazione familiare, che non mi sorprende dati i numerosi danni im cui si è intrufolato.
Sua madre ha avuto un aborto spontaneo poco tempo fa a causa delle improvvise sfuriate di suo padre. La paura repressa che la donna ha sul marito ha causato un effetto negativo sul bambino garantendo una aborto.

Ho notato come lui fosse infelice e depresso su questo argomento così ho cambiato discorso facendogli domande sulle sue passioni e le sue parole sono state:
"Ho finito le superiori e non so come io ci sia riuscito. Ho frequentato il Classico e per la numerose note e sospensioni sono stato rimandato al quarto anno, adesso vorrei mettere un punto su tutta questa storia e magari studiare all'Università." Sul suo volto appare un sorriso dolce e sincero che mi contagia.
Abbasso gli occhi e gli accarezzo la mano, lui mi fa un occhiolino scherzoso e ride proprio come me.

"Non mi hai quasi detto nulla su di te."
Cazzo.
"Non ho nulla da raccontarti su di me, sono una modella che fa una sfilata quasi una voltre ogni sei mesi." Rido nervosamente e tolgo la mano da sopra la sua.
Incrocio le gambe e cerco di non mostrare il mio nervosismo.
"Vittoria, tutto okay?"

Faccio un sospiro e incomincio a parlare.
"Nella mia vita non succede nulla di interessante, sono una ragazza che vive a Milano e che non intraprende una relazioni da anni." Sorrido e continuo a mangiare il gelato dentro il bicchere di vetro.
Alza le sopracciglia come per dirmi di continuare.
"Anche se adesso credo che sia arrivato il momento giusto per farlo." Mi lecco le labbra e lo guardo.
Penso che lui sia il ragazzo perfetto per me, è dolce e mi intriga un sacco il suo carattere, lo conosco da qualche giorno ma noto che tra me e lui c'è un punto di connessione.
"Già, se lo dici tu."

Il mio cellulare vibra, di nuovo, è Simone.
"Dan, io devo andare via." Afferro la borsa e telefono, e mi alzo.
"Si certo, va pure." Sorride e gli stampo un bacio sulla guancia.
"Ci vediamo presto, Dan."
"Ovvio, madam." Sorrido ed esco dal locale ancora con uno stupido sorriso incurvato sul volto. Spero di rivederlo il più presto possibile.

Accendo il cellulare e leggo il messaggio che mi ha appena scritto Simone.
"Vieni a casa, devo parlarti."

Non avrei mai immaginato un messaggio simile da parte sua, non mi ha mai parlato seriamente di qualcosa.
Ha sempre fatto il malizioso con me e poche volte il ragazzo serio.

"È qualcosa di Serio?" Scrivo velocemente.
"No, mi andava di scriverlo. Dove sei?" Se gli dico che sono con Dan, si arrabbia?
"Ero con Dan nel bar difronte casa di Giorgia" Non credo che gli interessi con chi io esco o cose simili, è sempre strato indifferente riguardo questi argomenti nei miei confronti.
"Arrivo, non muoverti."  Secondo te preferisco farmi un chilometro a piedi piuttosto che salire in auto? Vorrei chiedergli, ma non lo faccio per evitare un litigio stupido e insensato.

***

"Cosa devi dirmi?" Domando diretta senza nemmeno salutarlo.
"Grazie per la considerazione. Mi è stata inviata una richiesta da parte di una famosa rivista e dovrò partire per gli Stati Uniti." Lo guardo dubbiosa. Cosa c'entro io in tutto questo?
"Non mi va di partire da solo, quindi ho deciso di far venire anche te e Seb, ma dato che hai trovato il tuo moroso, verrà anche lui." Sembra infastidito e rigido.

"E con i miei-"
"C'ho già pensato io ai tuoi genitori. Ho trovaro un piccolo posto dove anche tu potrai lavorare continuando la tua carriera da modella." Il suo tono è freddo.
Se avesse una minima traccia di felicità nel suo volto adesso lo ringrazierai in mille modi, ma non lo farò.

"Perché hai fatto un gesto simile se poi non sei nemmeno un pó felice per me?"
"Pensaci."

"Scusa prof, ma non mi viene nulla in mente, le dispiacerebbe spiegarmelo?"
"Non saprei, chiedi auto a Dan, magari lui potrà darti una risposta."

"È per Dan? Fai sul serio?"
"Si Vittoria è proprio per lui!" Mi acciglio dubbiosa e guardo difronte a me

È geloso?
Cerco di trattenere un sorriso e osservo il finestrino.
"Perché adesso ridi?"
"Non sto ridendo! Come posso ridere in un momento simile?" Mi metto una mano davanti alle labbra con il tentativo di nascondere un sorriso.

"Perché dovresti essere irritato dalla presenza di Dan?"
"Sei così stupida che se te lo spiegassi non capiresti." Sgrano gli occhi con quasi le orbita di fuori.

Evito di tirargli uno schiaffo solo perché è alla guida, ma appena mette fuori il piede dall'auto il primo calcio alle palle è proprio quello suo.
Prima decide di portare me e Seb negli Stati Uniti insieme a lui e riesce a trovarmi anche qualcosa da fare nel tempo libero, con il successo di rovinare tutto perché sto quasi per avere una relazione con Dan?

Incrocio le braccia al petto e sospiro profondamente.
Non andrò con lui, non voglio vedere ma sua faccia ancora per qualche minuto in più. Non mi azzardo a scendere dalla macchina solo perché è quasi sera e la stradra che sta percorrendo è vuota.

Odio così tanto i suoi modi bipolari.
In un attimo riesce a mostrarmi il suo lato gentile e per niente arrogante.
Può suonare strano, ma la sua gentilezza è rara in un ragazzo.
Ma poi rovina tutto con delle frasi che spezzerebbero anche la persona con più autostima al mondo.

Quando vedo la porta di casa mia, scendo immediatamente, ma vengo bloccata dal suo braccio.
Mi avvicina alla sue labbra, ma ciò che provo adesso è solo rabbia.
Gli tiro uno schiaffo e gli sussurro all'orecchio "Hai rovinato una cosa stupenda per gelosia, quando tu hai fatto le cose peggiori con delle ragazze davanti ai miei occhi." Ritiro la mano e sbatto la portiera dell'auto.

RAGAZZI IL CAPITOLO FINISCE QUÌ.
LA STORIA FARÀ UN VOLONTARIO SALTO TEMPORALE, DA ADESSO AL PROSSIMO CAPITOLO, L'ARCO DI TEMPO PASSATO È DI TRE MESI.

NELLA SUCCESSIONE DEGLI EVENTI, TRA ADESSO A QUALCHE CAPITOLO CHE PUBBLICHERÒ, POTRÀ ESSERE PRESENTE NUOVAMENTE UN SALTO TEMPORALE.

MI SCUSO IMMENSAMENTE PER QUESTO, MA PER DESCRIVERE TUTTE LE IDEE CHE ADESSO HO IN MENTE, POTRANNO ANDARE VIA MOLTISSIMI MESI PER FARE UNO SVILUPPO PERFETTO E COMPLETO DELLA STORIA.

AGAIN [COMPLETA] ||Cole SprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora