32. -Focolaio

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*Perdonatemi per gli eventuali errori di battitura.*

Mi alzo dal letto con difficoltà fino ad arrivare in cucina, ieri sera mi è stato detto che oggi passeremo una giornata intera al mare insieme ai nostri amici.
Ovviamente, grazie ai casini miei e di Simone le nostre famiglia sono ormai diventate come quattro gemelli siamesi.

Arrivata di sotto vedo mia madre e quella di Simone impegnate a cucinare e a preparare le borse frigorifero.
"Amore buongiorno, lì c'è del latte e fette biscottate, mangiale." Mia madre mi sorride con un sorriso sincero e mi saluta dandomi un bacio sulla guancia.

Saluto Victoria, impegnata a preparare dell'insalata di riso. Ma come fanno alle sette del mattino a preparare del cibo?
Prendo il latte e le mie amate fette biscottate e sfoglio i canali sendendomi sul divano.

Osservo le due donne cucinare e ridere allo stesso tempo, caratterialmente sembrano due sorelle inseparabili, non avranno di sicuro legami familiari ma hanno un carattere così simile e bello.

Dopo poco mi ritrovo già ad aver finito tutta la mia colazione, anche se non contenta prendo due cornetti vuoti e li mangio.
Nel frattempo vado nella mia stanza e con grande impegno riesco a trovare il costume.

Prendo una borsa e dentro ci infilo due tovaglie, un costume di ricambio, una crema abbronzante e dei vestiti comodi per passare la notte.
Mi lavo velocemente il volto e aggiusto i capelli in uno chignon spettinato.
"Mamma io vado a chiamare Ginevra e Giorgia." Esco di casa e mi incammino.

Ginevra e Giorgia hanno dormito assieme stanotte e io non ero presenta a causa dei miei modi ineducati nei confronti dei miei genitori. Ohhh, odiosi.

Nel giro di cinque minuti sono sotto casa di Giorgia ed entrambe scendono con un tempismo perfetto, non riesco a crederci, da quanto in quà loro due sono puntuali e già pronte alle 7:30 del mattino?
"Che si fa quindi?" Domanda Giorgia mentre sfoglia il telefono.
"Dobbiamo aspettare Seb o Simone." Dico annoiata mentre scaccio le mosche che mi ronzano intorno.

Gli occhi da cerbiatta di Ginevra si posano su una macchina che io già so a memoria.
Il suo sopracciglio perfetto si inarca osservando chi tiene il volante dell'auto.

Il finestrino oscurato viene abbassato rivelando il volto di Sebastian, che con un cenno fa capire di saltare in auto.

"Mie giovani giovincelle, mi dispiace darvi questa brutta notizia ma oggi dovrete stringervi un bel po'." Dice riferendosi all'aggiunta di nuovi ragazzi.
"Beatrice, Leonardo e Mattia, tutti hanno sui 17 e 18 anni e non credo avremmo problemi con loro." Conclude, indossando degli occhiali.

Trascorsero 45 minuti e nessuno di aggiunse dentro l'auto, il numero di ragazzi presenti è sempre rimasto lo stesso fino ad ora.

Quando stavo quasi per addormentarmi il rumore del clacson fa si che i miei timpani si rompano.
Scendiamo dalla macchina e tutti sembrano più storditi che altro, tra quelli sono catalogata anch'io.

Come se avessimo scalato una montagna di cinque mila metri andiamo verso il mare, dove poco dopo aver fatto alcuni passi, riesco a riconoscere la mia Donna.

Tutti i ragazzi si avvicinano ai propri genitori chiedendo qualcosa o autandoli nel mettere tutto apposto.
Nel mio caso ne approfitto per togliere la maglia, ma lasciare i pantaloncini.

In lontananza vedo Simone e altri ragazzi.
Saranno quelli che ci ha accennato stamattina Seb.
Beatrice, Leonardo e Mattia.

Io e gli altri ci avviciniamo a loro, facendo delle breve presentazioni.

"Li hai già conosciuti?" Chiedo avvicinandomi all'orecchio di Ginevra.
"Non ti sei chiesta perché non si sono presentati a me?" Risponde con tono ovvio.

AGAIN [COMPLETA] ||Cole SprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora