28. -È amore?

484 31 4
                                    

Alla porta è Simone.

Cerco di mantenere la calma senza dare di matto, non capisco perché ogni volta che sono con Dan lui venga a trovarmi.
È come se sapesse quando passo del tempo con lui.

Il suo aspetto fisico dice tutto, avrà litigato con qualcuno e si trova qui per avvisare Dan.
Magari per metterlo ad occhi aperti.

"Non dirmi che è capitato di nuovo." Dan si alza e sospira. La sua eria è annoiata.
"Raggiungili tu." Risponde Simone e nel frattempo entra nella stanza.

Il biondo mi da un bacio sulle labbra ed esce, lasciando me e Simone da soli.
Il suo sguardo segue ogni movimento di Dan e poi lo rivolge a me.
Abbasso il volto e gli do le spalle.

"Non sei venuto qui per Dan, vero?" Sussurro.
Lui sta zitto senza aprire bocca e poco dopo risponde "Perspicace, ma sono quì anche perché ho davvero bisogno di aiuto."

"Ho incontrato un ostacolo con la gang che deve essere risolto un modi non molto civili. Hanno deciso di risolvere con 3 sfide, quella finale sarà l'ultima e la decisiva, su chi prenderà la zona strategica." Si avvicina al tavolo e afferra un coltello, con cui poco fa ho tagliato della frutta.
Fa scorrere il dito su tutta la lama e lo avvicina ancora di più a se, come se ci fosse qualcosa dentro il coltello.
Lo riposa al suo posto e poi sposta il suo sguardo su di me.

"Come mai in accappatoio?" Mi superstiziona da capo a piedi.
"Dan si era addormentato mentre guardavamo un film e ne ho approfittato per farmi una doccia." Mi siedo sullo sgabello e lo guardo.
"Poi sei arrivato tu e sono stata costretta a scendere in fretta e furia, indossando solo l'intimo." Dico e lui sorride mentre guarda a terra.

"Perché mi guardi così?" Si inumidisce le labbra.
"Pensavo" Mi limito a dire. Ultimamente faccio figura di merda una dopo l'altra, che mamma mia è un piacere.

Mentre lui sta fermo a non fare nulla, in me si accende una lucina.

Non mi importa se risulterò infedele o cose simili, ma adesso l'unica cosa che voglio è un altra, e di certo non è quella di andare e stare di controvoglia con un ragazzo che non amo sul serio.

Mi alzo a mi avvicino a lui mentre gioco con il laccio dell'accapatoio.
I suoi occhi mi scorrono sul corpo in cerca di una spiegazione logica da dare a quello che sto facendo.

"Che stai facendo?" Resta fermo a fissarmi mentre cerca di capire cosa sto facendo.
"Oddio Simone, non è così difficile da capire." Rispondo.

Deglitisce quando vede la nostra vicinanza, non l'ho mai visto così nervoso, non so quale sia la causa, ma spero che non sia il mio comportamento nei suoi confronti.

Appoggio la mano sul suo petto e sotto il mio tocco lascia un respiro come per rilassarsi.
Le sue labbra sfiorano le mie, ma non le bacia.

"Sai che non dovresti farlo, Vittoria."
"E allora fermami." Rispondo di rimando.
"Non mi hai mai detto di no, figurati che se ti dicessi di allontanarti lo faresti." Sorride.

Non ha tutti torti.
In qualsiasi cosa mi sono sempre lasciata andare con lui senza mai dire di no.
Ho lasciato che lui facesse di me qualsiasi cosa.

Solo dopo qualche istante è lui a prendere il laccio dell'accappatoio e a slacciarlo.
Non lo fa cadere lungo il mio corpo, ma si limita a far correre il suo dito dalla clavicola all'ombelico.

Mi mette una mano dietro il collo, senza abbassare lo sguardo sul mio corpo, e mi massaggia in un punto fisso.
Non mi tocca oltre quel punto, mi appoggio al suo petto e lui mi stringe a se.

Il mio cuore batte a mille e le mie gambe tremano sotto il suo tocco debole e liscio.
Lui respira tranquillamente e la sua mano tocca la mia schiena tenendomi stretta al suo petto.

Alzo il volto e i nostri sguardi scorrono sulle labbra.
Ci avviciniamo e le sue labbra finalmente tocca le mie, la sua mano si alza fino ad arrivare dietro il mio collo e a spingermi desideroso di più verso di lui.

Appoggio anche l'altra mano sul suo petto.
Lui mi afferra dalle cosce e mi porta sul divano.
Velocemente gli tolgo i vestiti sotto il suo guardo divertito.

Lo spingo sul divano facendolo sedere, mi siedo su di lui e tra le mani afferro i suoi capelli tirandoli dolcemente.

Lui rimane in boxer ed io in accappatoio.

Con uno scatto felino, mi mette sotto di lui.
Circondo la sua vita e nel frattempo spingo le sue labbra verso le mie. Sono così morbide e carnose, è una sensazione unica sentirle sulle tue.
Ogni volta che le incontro, il mio stomaco è sottosopra, i miei battiti cardiaci sono irregolari e forti, le mie gambe tremano e sento le mie guance andare a fuoco.

Lentamente si abbassa quel pezzo di stoffa che copre la sua intimità ed entra dentro di me delicatamente.
Le sue labbra baciano le mie e la sua mani accarezza la mia coscia.

Incontro i suoi occhi. Sono così belli, nonostante io conosca Simone da quasi un anno, non riesco a decifrare il suo stato d'animo.
Il mio petto si alza e abbassa irregolarmente, i miei respiri sono affannati e la mia pelle è sudata, calda e arrossata.

È così bello, non smetterò mai di dirlo.
Anche lui è sudato, i suoi capelli sono spettinati per colpa mia, non ho fatto altro che affondarci la mia mano dentro e tirarli delicatamente, tranne avvolte, quando le sue botte erano troppo per me.

Dopo varie spinte e baci riesce a venire, evitando i suoi commenti pervertiti e maliziosi.
Questa volta lui è stato serio e dolce dedicandosi con tutto de stesso a me senza essere volgare.
Inutile dire che amo questo suo modo di essere.

Dopo pochi secondi riesco a venire, lui si avvicina a me, e mi sussurra a pochi centimetri dalle labbra. "Sono stato molto buono."
Quando sta per alzarsi lo spingo su di me, adesso riesco a sentire che lui sia sudato il doppio di me.

Mi avvicino e gli do un bacio, senza la lingua.
È lui poi ad approfondirlo.
"Sta ferma prima continui quello che stavo facendo prima."
Poco dopo afferra una coperta appoggiata su una sedia e i suoi boxer, che poi indossa.

Non si alza, si sdraia di fianco a me e mi abbraccia da dietro.
Mette la coperta su di noi e poi sta in silenzio stringendomi come pochi minuti prima a lui.

AGAIN [COMPLETA] ||Cole SprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora