22. -Contro la legge

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L'illegalità è come una piovra che non si vede: sta nascosta, sommersa, ma con i suoi tentacoli afferra e avvelena, inquinando e facendo tanto male.
-Capitolo 22.
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Ho passato la notte qui, ho dormito nel letto di Sebastian, dato che da quello che mi ha detto Simone, ha passato la notte fuori.
Lo stesso hanno fatto i suoi genitori, che grandi imprenditori, sono fuori per faccende lavorative.

Scendo i piedi dal letto che al contatto con il pavimento ritraggo. È così freddo.
Prendo il legacapelli che ho appoggiato ieri sera sulla scrivania ed esco dalla stanza.

Scendo le scale in punte di piedi. È la seconda volta che vedo Simone farmi la colazione. Sarà pure incredibilmente bravo, ma mi sento come se fossi una nullafacente.

"Simone..." Lo chiamo e lui si gira. Ma sa fare tutto?
Va bene a scuola senza studiare, ciò lo rende intelligente, è il più bravo in matematica e inglese, è a capo di una band e la governa con autorità, è ricco, figlio di uno dei più famosi stilisti d'Italia, sa cucinare e sa tenere l'ordine in casa. Ed è anche bello, molto.
Voglio dire, è perfetto per tutte le donne.

"Prendo la Nutella." Forse non sarà uno dei migliori metodi per attaccare, ma è meglio di stare in silenzio.
"Ne vuoi?" Si gira con una torta pandistelle. Sta scherzando?
Mi avvicino a lui e lo guardo, non lo ha fatto davvero.
Afferro un cucchiaio e la assaggio, è buona.
"Ovvio." Prendo un coltello e ne taglio due fette. "Tu ne vuoi vero?" Annuisce, il suo volto è appoggiato sulla mano destra.
Gli passo il piatto con la fetta di torta e inizia a mangiarla.

Dopo poco e brevi dialoghi, metto i due piatti all'interno del lavandino e li lavo.
Non vorrei far scomodare la Signora Victoria.
"Simone puoi passarmi lo strofinaccio?" Mi giro per chiederglielo e mi arriva in faccia.
"La tua gentilezza equivale a quella della mia preside delle medie." Dico e la uso subito per asciugare i piatti.

"Sono stato abbastanza gentile stanotte." Che cos'ha fatto stanotte?
"Cosa hai fatto stanotte?" Corrucciata mi avvicino a lui e lo osservo. Non dirà quello che penso.
"Hai capito benissimo cosa intendo." Accarezza con l'indice la mia guancia e mi provoca un piacevole solletichio.
Abbasso lo sguardo, non riesco a guardarlo negli occhi, penso che mi darei a lui. Fanculo.

Mi metto in punta di piedi e lo bacio, sorride nel frattempo e toglie le mie mani dalle sue guance morbide.
Mette la sua mano dietro il mio capo e preme le sue labbra con le mie.
Amo da impazzire questo suo modo di fare, è così bello e dolce, mi fa desiderare ancora di più ciò che lui sa che voglio.
I suoi baci sono unici e magnetici, quella carnosa pelle con cui lui mi bacia, mi fa andare letteralmente fuori di testa e io odio l'effetto che lui esercita su di me.

Mi stacco e mi metto sul tavolo della cucina, mi guarda con uno sguardo confuso e io rido, è buffo.
Lo afferro per la maglietta e lo spingo verso di me per baciarlo, faccio scorrere la mano per tutto il suo collo e tiro leggermente i suoi capelli.
Toglie il contatto tra noi due e lascia una scia di baci su tutto il mio collo fino a succhiare e a leccare una parte fissa.

"Simone non ti azzardare a farmi un succhiotto perché giuro ti taglio il pisello." Affermo convinta mentre lui ride sotto i baffi.
"Bimba, penso che preferiresti, di gran lunga, fare altro con il mio pisello." Le sue mani scendono lungo tutti i miei fianchi, mentre sento il suo fiato caldo sulle mie labbra, il suo volto è fisso sulla maglia e le mutande che indosso adesso.

Ieri sera ho preferito dormire solo con una maglietta e le mutande, non avevo per niente voglia di lasciarmi i jeans e il reggiseno, li avrei messi entrambi dopo.
"Toglila." Sussurro riferendomi alla maglietta.
Penso che a dire una cosa del genere dovrei vergognarmi, dato che, è come se fosse una richiesta da parte mia.
"Toglierò prima una altra cosa, bimba" Prende con un tocco leggero i lati delle mutande e molto lentamente le abbassa.
"Sai, forse non è un ottima idea scopare quì." Mi prende per il culo?

AGAIN [COMPLETA] ||Cole SprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora