29. -Lo scontro

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●SCUSATEMI DAVVERO SE IL CAPITOLO SARÀ DI GRAN LUNGA CORTO E POCO DESCRITTO NEI DETTAGLI, MA SE MI SAREI DILUNGATA SAREBBE VENUTO TROPPO NOIOSO E POCO INTERESSANTE●

SIMONE'S POV
"È pericoloso Simone..." Vittoria si porta una patatina alla bocca e la mastica lentamente come se ci fosse qualcosa che le frulla in testa.
"Vittoria, io quel giorno non sarò presente, quindi dovrai esserci tu al posto mio." Le accarezzo la mano e lei non ci fa molto caso.
Mi fa un sorriso sincero e continua a mangiare le sue patatine.
"Quanti saranno?" Mi guarda dritto negli occhi e dentro vedo la paura che prova.
È intimorita.

"Saranno solo tre scontri, sia primo che secondo avranno la presenza di tutta la squadra, mentre nell'ultimo ci saranno solo i capo-gang.
Hai paura?" Lei sospira e sta zitta.
È come se qualcuno le avesse appena mozzato la lingua, si lecca le labbra e guarda un punto fisso sul tavolo.
"Cosa faranno i leader al terzo incontro?" Alza nuovamente lo sguardo su di me.
"Uno dei due morirà." Affermo.

"È tutto un gioco di psicologia, il tuo corpo sa affrontarlo è il tuo cervello che non sa come affrontarlo.
Ascoltami Vittoria" Afferro le sue mani e la guardo. "Dovrai avere un solo asso nella manica, ed è l'asso della vittoria." I suoi occhi sono sempre fermi su un punto del tavolo.
"E qual'è questo asso?" I suoi due pozzi azzurri, finalmente, mi guardano.
Ancora colmi di paura.
"Devo esercitarti con il coltello. Devi saper prendere il bersaglio lanciando un semplice coltello affilato.
Stasera ci sarà il primo, affrontalo come ti riesce meglio."
"Iniziamo?" Sentire lei parlarmi così, suona così strano. Adesso è come se io fossi le braccia in cui lei si rifugia da ogni cosa.

"Non sei ancora pronta, riflettici su e domani faremo tutto quello che vuoi." Anche scopare, mica rifiuto. Per carità.
"Grazie." Sussurra timidamente. È così bella.
Le sue guance diventano rosse e sorride.
"Ricorda. Devi sapere la sua identità." Dico e lei annuisce decisa.

"Che facciamo?"
"Beh... Io un idea ce l'avrei" Sorrido maliziosamente e le lascio le mani.
"Non ne ho voglia, Simone." Stufa si alza e si appoggia al piano cottura della cucina.
"Scommetti. In un batter d'occhi riesco a convincerti." Lei in risposta ride divertita e si avvicina con fare provocatorio.
"Vittoria, sei caduta nella tua stessa trappola.
Hai la gonna, non ti conviene molto." Gli metto sotto la mano e le accarezzo la coscia.

Schiocca la lingua al palato e fa no con il dito. "E Dan?" Domanda. "Secondo te non dovrei scoparti per Dan?" Rido.
La afferro dalle cosce e la faccio sedere sul tavolo. "Io posso farlo anche davanti ai suoi occhi." Mi avvicino al suo orecchio.
"Fallo. Fallo quando c'è lui." Scende dal tavolo ed esce da casa mia.

Pensavo che mi mettesse un ostacolo molto più difficile. Che cazzata.

VITTORIA'S POV
Lo scontro.

I Serpets sferrano calci e pugni a non finire, ma loro, nonostante siano di meno, riescono a battere la media di due ragazzi al minuti.
Noi, non siamo ancora riusciti a fare male nemmeno ad uno di loro, siamo così a terra?

I miei occhi si soffermano su una scena, una delle più disgustose che io abbia mai visto.
Il capo-gang che da un pugno in faccia a uno dei nostri, lancia una ginocchiata sulla parte più debole del corpo maschile. Il ragazzo crolla a terra, come se fosse più morto che vivo.
Gli da una pedata nello stomaco, lasciandolo lì a terra mentre la pioggia lo bagna e il terreno lo sotteri.

In tutto ciò, tutto è nelle mie mani.
Mi ritrovo sotto la pioggia con una fottutissima maschera in faccia, per distinguere le due squadre.
Vorrei tanto affrontare quello stronzo e togliergli la maschera. Dargli uno schiaffo che non immagina nemmeno.

Vado verso una ragazza e nel momento che sto per dargli un pugno in faccia mi gira il braccio, mentre con l'altra mano mi stringe il collo.
Devi sconfiggermi non uccidermi, bella.
Nel momento in cui lei si distrae e rallenta la presa sul mio collo gli lascia un morso sul polso e tiro i suoi capelli biondi e bagnati.

Mi sento fottutamente nella merda.
Simone è con i suoi per lavorare ad una sfilata in un'altra città e Dan, non so dove sia, mi ha murata come una deficente.
Sono sola.

Dopo aver steso la tipa a terra con un solo calcio dritto in faccia, vado verso il capo-gang.
Alzo le mani verso la sua faccia, ma lui me le blocca al petto facendomi fare un giro e la mia schiena è aderente al suo petto.
"Non ti tocco solo perché sei una donna.
Ma fidati, se fossi stato uomo, avevi la motivazione giusta per farti spaccare la faccia." Mi spinge.
Involontariamente inciampo e cado a terra in una pozzanghera. Buttando gli occhi in cielo. Puttana.

Guardo la situazione e noi siamo in completo svantaggio e non penso nemmeno lontanamente che recupereremo anche di un minimo, siamo troppo deboli in confronto loro.

Una ragazza dei nostri è sopra un ragazzo mentre gli stringe l'intimità e il ragazzo la prega di smetterla urlando.
Lei in risposta gli da uno schiaffio, disgustata da lui e da qualsiasi cosa faccia, si alza e gli gira intorno come se stesse pensando ad un piano da mettere in atto per provocargli molto dolore.
Gli da tre calci sul pisello e infine ci sale sopra con entrambi i piedi. Adesso è sterile.
Il ragazzo rimane lì immobile a tenersi i suoi gioiellini.

Le di squadre si avvicinano e riesco a rendermi conto che noi siamo in svantaggio.
Tre a quattro, compresi i capo-gang, il resto dei ragazzi sono a terra a lamentarsi per i dolori.
Mi avvicino al capo-gang, è alto e ha i capelli castani.
La casata a cui lui appartiene ha come logo, due spade che si incrociano con un gufo al centro delle due lame.
La maschera invece è solo un gufo.

Mi avvicino a lui e cerco di torglierli la machera, ma lui mi blocca dal polso e poi farmi avvicinare a lui.
"Hai provato a farlo e non farlo mai più.
Hai perso, accettalo." Si allontana e con uno schiocco alle dita fa andare via tutta la squadra.
I più deboli si alzano con molta difficoltà e camminano zoppicando.

Mi tolgo la maschera e aiuto i ragazzi a terra a rialzarsi.

La prima è stata già persa, per colpa mia.

AGAIN [COMPLETA] ||Cole SprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora