14. -Prova di Idolatria

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-Capitolo 14.
"Quindi in cosa consiste?" Controbatte per la millesima volta Simone ancora confuso dalle spiegazioni di Sebastian.
Cammina lentamente mentre striscia i piedi annoiato, sarà una bella giornata per lui.
"Simone, non devi avere la laurea per capire le spiegazioni di un gioco!
Devi affrontare una gara costituita da 7 sfide, tutto quì." Quasi urlo, una delle cose che odio di più è quando qualcuno ti spoega qualcosa e tu continui a farti i cazzi tuoi, e questo, è quello che ha fatto Simone.

"Adesso tocca a me fare le domande.
Perchè non c'è Charlotte?" Chiedo avvicinandomi a Sebastian.
<<Non ci vuole la laurea!
I suoi genitori l'hanno convocata per farla ritornare alla sua città Natale, domani verrà nuovamente.>> Imita la mia voce Simone, gesticolando come se fosse me, in risposta gli faccio una linguaccia e poi alzo il dito medio.
Se lo è meritato.

Entro i auto e mi butto dentro i sedili posteriori.
Scrollo le spalle buttandomi sulla spalliera dei sedili a braccia conserte e di consequenza metto il broncio annoiata.
Ricevo uno sguardo divertito da Simone, cos'ha da guardare? Il suo sorriso si allarga ancora di più quando nota che distolgo lo sguardo ancora più irritata e infastidita di prima.

"Vuoi smettere di fissarmi?" Lascio andare un sospiro e faccio formare un'espressione provocatoria sulla mia faccia.

"Gli occhi sono fatti per guardare, Piccola Vittoria." Sorride compiaciuto.
"E io non sono fatta per essere guardata, Stupido Simone." Mi appoggio sul fianco con le ginocchia piegate guardando il finestrino dell'auto.

Dopo aver percorso delle strade, arriviamo nel luogo dove dovrebbe tenersi questa sfida o qualsiasi altra cosa sia.

Scendiamo dall'auto e noto una fila di persona tutte strette mano con mano.
Dove sono?
<<Sebastian.>> Lo richiamo furente stringendo i pugni e lui si gira con un sorriso. <<Dove siamo?>>.
Mi tende una mano di conseguenza gliel'ha afferro, mi trascina verso la fila e spiega: "È una sfida per testare se si è innamorati." Socchiusa gli occhi. "Mi stai dicendo, che mi hai portato qui per testare se sono innamorata di quel coglione di nome Simone?" Con un ottima rima sul nome Simone, non so se ridere o piangere.
Perché cazzo sono qui?
In risposta annuisce e ci raggiungono anche Giorgia e Simone. Il coglione.

Mi metto accanto a Simone cercando di non fare la "Bimba" come dice lui, non mettendo il broncio.

Noto soltanto adesso che siamo fuori e non dentro qualche stupido locale.
Il coordinatore ci distribuisce a coppie già decise da noi dietro dei banconi separati.

"Ci saranno sette sfide, che partiranno dalle più facili alle più difficili.
Se vi girate alle vostre spalle potrete notare un grande schermo." Tutte le persone presenti girano il volto verso la direzione detta. "In quello schermo apparirà il vostro interesse reciproco. Con la percentuale che parte da 0 e finisce a 100." Si ferma e ai suoi lati appaiono dieci ragazzi vestiti di rosso.
"Vi verranno assegnati dei tutor, che vi diranno cosa dovete fare.
Via con le sfide." Un ragazzo qualsiasi si dirige verso di noi e guardo Simone mentre ride.

Lui lo osserva e gli batte il cinque.
"Che fai quì?" Chiede l'amico a Simone.
"Mi ha portato Seb quì, non sarei mai venuto in questo posto." Ride mentre il ragazzo vestito di rosso abbassa il cappuccio che tiene sulla testa.

"Ragazzi, la prima sfida è quella di togliere gli indumenti, ma in un modo parecchio diverso. La prima assume il nome di 'Veste Porre'.
Consiste, nel lanciarsi una palle, se quest'ultima non viene afferrata e cade su una parte determinata del corpo, l'indumento che lo copre deve essere tolto.>> Dice e si avvicina a noi con un tono più forte <<Tutto deve essere tolto tranne l'intimo. Buona fortuna.>> Lancia un occhiolino e si allontana lanciandoci la palla del medesimo colore. Rosso.

AGAIN [COMPLETA] ||Cole SprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora