09. -Desiderio

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-Capitolo 9.
Vittoria's P.O.V.
<<Devo dire che non pensavo di fare sesso per la terza volta nonostante le mie ferite.>> Forse non ha capito che anche se indossasse il sacco dell'immondizia sarebbe ugualmente perfetto.

<<Chi ha detto che io non fermi tutto?>> Domando con un sorriso beffardo, prendendomi il gioco di lui.

<<Fino a poco fa gemevi a una mia semplice spinta, come dovrei crederti?>> Ride beffardo.

Cazzo ridi?

<<Due.>> Puntualizzo riferendomi alle sue spinte.

<<Guarda, se vuoi posso fare tre, quattro o quante ne vuoi tu.>> Posso sbottonarti i jeans?
Si avvicina con un passo felpato mentre con un dito mi percorre i due seni coperti dalla stoffa della maglietta.

<<La prendo come un 'Sí'>> Si ferma inumidendosi le labbra. <<Riguardo i pantaloni. Si, puoi sbottonarli, non hai bisogno di chiederlo.>> Gli esce una voce piuttosto roca e maliziosa.

Ho pensato ad alta voce.

Il fuoco dentro di me si accende sempre di più dentro di me.
È come se noi due, ai miei occhi, fossimo la perfetta combinazione per fare il peggio incendio mai provocato in tutti i tempi
Io sono il fuoco e lui è benzina.

Stacco le mie gambe dal sui bacino e mi fa spazio in modo da uscire dalla stanza.
<<Un'attimo.>> Afferma Simone, mi riafferra dalle braccia appoggiandomi al muro di pancia, mentre la mia schiena coincide perfettamente con il suo addome.
Mi stringe al muro tenendoli salda a quest ultimo, come se da un momento all'altro potrei scappare.

<<Finiremo ciò che abbiamo iniziato.>> I miei polsi sono tenuti ben saldi dalle sue mani sopra la mia testa.
Non mi ero neanche accorta della posizione in cui eravamo.
Era così... Bella e piacevole grazie alla sua presenza, lui rendeva tutto perfetto e indimenticabile.

<<Ovvero?>> Faccio finta di non capire, mi piace provocarlo o renderlo furioso.
È dannatamente divertente.

<<Sta zitta o finisco tutto adesso nel giro di 20 minuti esatti.>> Domanda, riesco ad immaginare il suo sorriso beffardo nonostante il buio che non ci permette di vedere le nostre facce.

<<Hai centrato il buco con questa affermazione, Simone.>> La mia intenzione era quella di farlo innervosire anche di poco, e a quanto pare, il risultato ha riscontrato molto successo.

Mi gira di botto e stavolta mi ritrovo con la spalle al muro.
<<Vuoi stare zitta? Ti centro per bene io il buco.>> Dice serio.

Mi metto in punta di piedi arrivando all'altezza delle sue labbra.
Le bacio lasciando, come è di mio solito fare, un morso nel labbro inferiore.
<<Mi dispiace per te che, non potrei mai averlo.>> Lo sfido, cerco di rimanere il più seria possibile con il tono di come più provocante che posso.

Mi sorride e semiapre la porta dicendo <<Mamma, sto litigando con un un mio amico al telefono. Dì a Seb di fare meno casino.>> Dice. Cazzo, sono fottuta.

<<Vittoria è lì con te?>> Domanda sua madre.

<<Si, mi sta aiutando a risolvere questo problema con il mio amico.>> Convinto di se stesso chiude la porta a chiave e mi dice. <<Dicevi? Adesso non hai più via di scampo.>> Sorride malizioso.

Non ci riesco, è più forte di me.

<<Cosa succede piccola, Bimba?>> Domanda avvicinandosi sempre di più a me. Cazzo.

AGAIN [COMPLETA] ||Cole SprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora