LA MIA MATE 2: per sempre insieme

Capitolo 32

Secondo voi è normale dormire poggiando la testa ai piedi del letto e tendendo le gambe in aria?

No? Nemmeno per me. Eppure è quello che sto facendo.

Blake continua a ridere a crepapelle da ormai venti minuti, senza interrompersi.

«Oh ma basta ora!»borbottò arrabbiata.

«Non è colpa mia se stai in questa posizione!»si difende lui, sempre ridendo.

«Piuttosto...dobbiamo andare dalla ginecologa»dico alzandomi in piedi.

«Verrà direttamente qui, tu non ti sforzare troppo.» Scatta in piedi anche lui pronto a prepararsi.

«Non sto facendo niente da quando sono incinta! Non sono mica invalida!»ribatto frustata.

Non mi fa fare le scale perché posso cadere e uccidere il bambino. Non posso usare i coltelli perché mi posso tagliare. Non posso piegarmi perché mi affatico. Non posso camminare perché mi stanco. Non posso andare in bagno da sola perché posso scivolare.
Non posso avvicinarmi ai fornelli perché posso bruciarmi.

Non posso fare niente praticamente!

«Lo so tesoro mio ma non voglio che ti stanchi»dice lui, giustificandosi.

«Ma non mi stanco a camminare un po'! Diventerò una palla se mi fai mangiare tanto e non posso nemmeno camminare!!»dico infastidita.

Secondo voi lui che fa? Scoppia a ridere.

«Non riesci a prendermi seriamente?!»borbotto infastidita.

«Certo che ti prendo seriamente ma queste tue battute mi fanno morire»dice ridendo come non mai.

Sbuffando mi chiudo in bagno a chiave e faccio la doccia.

Il nostro rapporto è migliorato tantissimo da quando ci siamo ritrovati ma proprio non lo sopporto quando fa così. Tra una settimana ci sarà il matrimonio a cui hanno pensato le nostre madri.

Già, entrambe. Mia madre era diffidente all'inizio, quando doveva incontrare i genitori di Blake ma hanno fatto subito amicizia e sono davvero simili in fatti di gusti.

So che il matrimonio si svolgerà nella foresta, il ricevimento anche ma non mi hanno detto nient'altro.

Quando sono andata a prendere il vestito ho portato con me mia madre, Sarah, Melody e Trev. Quest'ultimo mi ha proprio obbligata a portarlo visto che tiene tantissimo a me e inoltre non pensavo fosse un giudice così bravo nei vestiti.

Ricordo ancora i suoi "No, è orribile", "No, ti fa sembrare grassa", "No, assolutamente no, non è adatto a una persona raffinata come Cass".

Alla fine però abbiamo trovato l'abito he ha fatto emozionare tutti: me prima degli altri. È lungo, ha uno scollo a cuore non troppo profondo ma che compensa la scollatura sulla schiena, non proprio invisibile. È ricoperto di pizzo ed è pieno di brillantini e pietre preziose. Lo ammetto, raccontalo a parole non suscita lo stesso effetto di vederlo.

L'acqua diventata improvvisamente fredda mi riporta alla realtà e, dopo essermi asciugata e vestita, esco dal bagno.

«Scusa per prima» dice imbarazzato il mio futuro marito. Suona strano dire questa parola ma non vedo l'ora di diventare sua moglie .

Ha una maglietta a maniche corte bianca e dei jeans neri aderenti, abbinati ai suoi anfibi color petrolio. È bellissimo, anche senza essere elegante.

«Scuse accettate »dico sinceramente. So di non riuscire a tenere il broncio con lui, quindi non ci provo proprio.

«Io vado ad occuparmi del branco ma tu rimani qui e aspetta la ginecologa »mi dice, puntandomi un dito contro.

Annuisco e dopo avergli dato un bacio mi stendo sul letto.