15 Dicembre

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Le foto sono tornate.
Che sono simpatica, questo capitolo uscirà proprio il 15 dicembre, ma wow. (L'ho scritto il 14, ma voi non ne sapete nulla).
Da quando siamo in inverno? Io ero rimasta alle vacanze estive... riportatemi al mare, vi scongiuro.
Già sento l'ansia salire. Provo i brividi solo al pensiero di dicembre. Perché cari? Perché il trimestre si conclude a dicembre, ciò implica che i professori di tutte le materie faranno più e più compiti nello stesso periodo (per intenderci: quattro verifiche in una settimana, se ci va bene) e interrogheranno tutti i santi giorni a tappeto (quindi avrete la media di un compito e tre interrogazioni al giorno- per non parlare di quelli che interrogano dopo il compito).
Ho così tanti compiti da fare, che questo capitolo sarebbe dovuto uscire 15 giorni fa, come augurio di buono stress. E invece no, servirà a darvi la carica per andare avanti! In fin dei conti, non so a voi, ma a me sono rimasti 5 giorni di scuola (POSSO FARCELA, POSSO RESISTERE), in classe siamo quanto la Russia e i prof non arrivano a interrogare tutti... oh, che disdetta. (tesi)
Ora: punti random su alcune particolarità del mese di dicembre.

1) NEGO LA TESI: i professori acquisiscono particolari poteri che gli permettono di interrogare una media di trenta ragazzi in due ore. Va bene.
Il problema, ragazzi, è che se dobbiamo concentrarci su una determinata materia, non possiamo. Semplicemente perché abbiamo anche altre tre interrogazioni da preparare. QuindiFaròInTuttoSchifoCià.

2) Non finisce mai. Non dovrebbe durare circa 21 giorni? No perché, sai, qui il tempo non passa mai. Sono i 21 giorni più lunghi della mia vita. Seriamente, mi state dicendo che sono realmente solo 21 giorni!? Okay, farò finta di credervi. Sicuramente sarà colpa dell'effetto pacman. Ragazzi, non fatevi ingannare: è solo un complotto da parte della NASA, che vuole farci credere siano 21 giorni. Ma noi sappiamo che i mesi sono 13 e che dicembre ne comprende due.

3) I professori sono più sclerati del solito. Ma capiteli, ragazzi, devono arrivare a interrogare una classe pari all'intera popolazione austriaca... oppure devono lasciare le insufficienze e i voti non molto alti.

4) Alcune scuole non aprono i termosifoni e l'ambiente è freddissimo. (Cosa che ho odiato della mia vecchia scuola, ma nonostante i bidelli non aprissero i termosifoni, c'ero io a farlo. Girare quella dannata rotella era il mio passatempo preferito).

5) I compiti e le interrogazioni aumentano. Troppo. Diventano insostenibili. Sempre se volete alzare la vostra media prima che il trimestre finisca. Lo sappiamo come andrà a finire... nonostante il nostro studio matto e disperatissimo, la nostra mente sarà più stanca del nostro corpo. Ciò implica che oltre a piangere interiormente (e non solo) non concluderemo un granché. Anche a causa delle ore di sonno che diminuiscono. ANSIA.

6) Alzarsi la mattina è più traumatico del solito. Non sono l'unica a provare questa sensazione, ne sono sicura. Alzarsi a dicembre. Quando si è stressati. Quando c'è freddo. Quando il tuo letto è caldo. Quando sai che uscirai da sotto le coperte per andare incontro alla morte. Siamo eroi valorosi, noi. Vogliamo parlare, poi, di quando dobbiamo levare il pigiama? Ho la pelle d'oca.

7) IL PROGRAMMA. I professori devono arrivare a finire il programma. E se devono: devono. È un obbiettivo da raggiungere, almeno per loro. Perché non importa se mezza classe è rimasta bloccata all'argomento precedente, un professore assegnerà lo stesso quelle pagine. Con o senza gli studenti al passo.

8) Non mi dilungo, per questo argomento (argofronte. Chiedo venia)  scriverò un capitolo a parte, dedicato unicamente ad esso. Però: l'incontro scuola-famiglia aka giorno-del-terrore.

9) La privazione dei nostri diritti. IN QUANTO TARTA, È MIO DIRITTO MANGIARE QUANTO AD UN BUE PER POI ENTRARE IN LETARGO. _Shadowhunter24_ Tartapotter dico bene?

Ragazzi, vi auguro tante ore buca in questi cinque giorni. Dalla vostra Pennuta Monca.
Come sono poetica, ditelo che mai nessuno vi ha dedicato parole tanto dolci. SUPPLENZE A TUTTI!

Chiamasi: scuola o Inferno?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora