25 Alzare la mano

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Sono appena uscita da scuola e ho una storia fresca fresca da raccontarvi, delle ultime due ore. Non è che io mi lamenti sempre, ma ciò che ho da dire, lo dico.
Come sapete io scherzo sempre, non prendere ciò che dico con troppa pesantezza... Quindi, le braccia alzate.

Le mani alzate, si sa, sono sinonimo di preparatezza, partecipazione, vescica piena. Forse avrei dovuto evitare di scrivere l'ultima. Forse.
In ogni caso: chi alza la mano lo fa perché deve comunicare qualcosa al professore. È così che si deve fare, è scritto anche nel regolamento. Voi alzate la mano e il professore vi da la parola. AHAHAH. Certo, come no.

Io ho sempre tenuto le braccia alzate, per cinque ore di fila, dalle elementari in poi. Mai nessuno mi ha calcolato. Per ottenere la parola non bastavano ore di sbracciamenti vari. Sbracciafronti. Ma io non mi arresi. Continuai a tenere il braccio alzato (la mano non bastava), alternando il sinistro al destro... per non restare con una protesi al posto del braccio destro.
Vi assicuro che non è affatto vero che alzando il braccio otterrete la parola. Anche se inizio a pensare che valga solo per me questo discorso... ora ve ne spiego il motivo. (Al solito ho un giorno ma ho pubblicato un altro giorno). Era venerdì, le ultime due ore; ho italiano: letteratura e grammatica. Quello, però, era un venerdì diverso. Ebbimo un confronto orale su un libro (SPAM: IL TESTIMONE INCONSAPEVOLE). Per chi non lo sapesse, un "confronto" è uno scambio di pareri, pensieri e giudizi, su un determinato argomento. (Durante l'anno alzai la mano poco, pochissimo). Come al solito non avrei voluto parlare (forse vi spiegherò il perché, in futuro; comunque non è per timidezza o impreparataggine), ma la mia adoratissima professoressa (ringrazio Dio che faccia parte dei miei professori) mi chiamò, così parlai. L'HO STUPITA CON IL MIO ANIMO POETICO E ADESSO HO DIECIIIH. No, mi calmo, non è vero.
Dopo il primo intervento, decisi di fare il secondo. Nemmeno a dirvelo... IL KARMA. Rimasi per non so quanto tempo, ma TANTO TANTISSIMO TROPPO. (D'ora in poi l'ascerò che il cuore m- scusate, torno in me. D'ora in poi abbrevierò il tutto in "TTT"... potere alla tripla T gang!). A farmi compagnia ci furono i miei compagni di sofferenze. Con le braccia formavano un triangolo... il triangolo delle Bermuda? Che si sia aperto un portale spazio-temporale? Non lo so. So solo che la prof diede la parola a miei compagni che intervennero 52 volte nell'ora precedente MA non calcolò le nostre tre povere braccia. Passò il tempo è finì l'ora. Fine.

ECCO COME SAREBBE FINITO IL TUTTO SE NON FOSSI STATA FEDELE ALLA ME DEL PASSATO. Vi spiego: sono sempre stata determinata. Se quel giorno ho alzato la mano è stato perché era veramente importate (come, l'anno prima, tutto era un buon pretesto per alzare la mano). Quindi io DOVEVO parlare. E no, tu devi farmi parlare. In parole povere... quella vecchia fiamma di determinazione tornò ad ardermi dentroh. (Buon segno di progresso per la mia autostima). Guardai l'ora... c'erano ancora quindici minuti. La mia compagnia del triangolo si spazientì. Ma io continuai, imperterrita, a tenere il braccio alzato, guardando la professoressa. ORA NON FATEMI DEI COMPLIMENTI, SO DI ESSERE PERSUASIVA TSK. Così la prof continuò a chiamare. Ma non me. Chiamò altri miei compagni, finché la compagnia del triangolo si trasformò nella compagnia del segmento e, infine, divenne un punto... solo e triste. FINCHÉ LA PROF FECE IL MIO NOME. Il mio braccio gioì. TTT. Se non sbaglio fui la penultima/terzultima ad essere chiamata. PENNULTIMA. Vi autorizzo a segnalarmi.
L'importante è esserci riusciti. Anche se mi ritrovai le braccia a pezzi.
Avete capito?
Morale della favola: potete ottenere ciò che volete, con sacrifici ovviamente. Alla fine la mia voglia di parlare era più forte del dolore al braccio. DETERMINAZIONE, RAGAZZI: DETERMINAZIONE! Non fatevi ostacolare da nessuno. Se una cosa è davvero importante non dovete scoraggiarvi, delle volte gli ostacoli sembrano insormontabili, ma voi siate ancora più tremendi e vedrete i risultati. Dovete essere i diamanti che spezzano le pietre.
E poi siamo noi a non essere partecipi... non loro che non ci calcolano.
Adesso muovetevi ad avviare una colletta per regalarmi delle nuove braccia. Su su, svelti...

Bene ragazzi, devo ricopiare in bella un tema di tre pagine (scritto in stampatello maiuscolo aka minuscolo... io scrivo abbastanza piccolo). Mi dispiace per la professoressa che lo dovrà leggere... beh, la mia mano implora già pietà. Scrivendo di meno farei un favore a tutti. MAAA ho ancora tante cose da dire. -Cit Mostro
E ho intenzione di dirle tutte, come avrete già notato.

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