6. (Damiano.)

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Riaccompagnare Crystal a casa, era stato più difficile che fare la pole-dance in mutande sul palco.
Toglierle i vestiti, guardare quel meraviglioso corpo così morbido e sexy (senza andare oltre) era stato più difficile che salire sul palco per cantare, la sua primissima volta.
Lasciarla andare su quel letto, con il pigiama lungo, il broncio ad icresparle la bocca piena, era stato più difficile che mantenere l'amicizia con Vic, dopo che si erano lasciati.

Damiano aveva sentito una scossa, quella sera all' osteria. Aveva percepito una strana elettricità quando le aveva tolto quel rossotto così impuro. Perché er rossetto rosso, lo portava Laura, che era una stronza, lo portavano tutte le sue ex, lo portavano tutte quelle ragazze che volevano solo sesso.

Damiano si accende una sigaretta, mentre ritorna a casa a piedi, consapevole di doversi fare parecchi chilometri nel cuore della Roma notturna. Mentre passa per le strade nota i barboni. Chissà quanti di loro, si facevano servire il pasto caldo da quel sorriso da bambina?
Mentre camminava sopra i sampietrini ripensa al discorso della ragazza sul libro.

"Te piace per questo quel libro? Te piace per quer pittore? Te piace per un idiota che se fa ingannare così, dall'amore? Ma quanto ingenua sei, pischella? Bambolina, spero che er monno n'infame non te faccia pagà per la tua innocenza. Sei una dei poche, c'ho sai?"
Pensa a quelle parole, guardando la luna.
Perché Damiano, non pensava ad altro da quando gli aveva detto che lei, aveva dato solo un bacio, na vita sua.

"Quanto sei pura, bambolina? Le mani zozze nun hanno ancora sporcato quer corpo de fata, eh?
Quanto te piacerebbe sporcà te, quer corpo, eh Ica? Una così, tu non l'hai mai toccata Damià, e l'ultima vergine che hai avuto ner letto tuo, è stata Vic.
Nun fa strunzate Damià, quella, non è femmina per te. "

Damiano scuote la testa, come ad azzittire la sua coscienza.
Ripensa alla sua prima volta, era un ragazzino, aveva Appena fondato la band con Vic. Cercavano ancora il batterista.
Erano così piccoli, lui stesso era innamorato dell'idea dell'amore.
Alla fine aveva capito, l'amore non fa per lui, ama troppo se stesso, ama troppo la musica.
Miracolosamente con Vic erano rimasti buoni amici, ora erano come fratelli, ma restava sempre il fatto, che sono stati la prima volta l'uno dell ' altro, ed è una cosa che non si dimentica.
Ancora oggi, non risuciva a stare con una ragazza dai capelli biondi e gli occhi blu.
E poi, poi c'erano state le altre. Incontri di poche ore, amori di due, massimo tre mesi, passioni di una notte o una settimana... mai nulla de serio.
C'è aveva provato con Lauretta, ma quella aveva a puzza sotto ar naso, aveva l'immagine della santa da mantenere. E na santa nun sta con un poro diavolo.

"Ma a ragazza che possiede l'universo, quella c'è starebbe con sto diavolo?
Damià, sei de coccio. Te la devi scordà! Quella è intelligente, nun casca tra le tue braccia, tu, non le puoi offrire nulla."

Damiano calcia una lattina, quasi stizzito. Le birre di troppo non lo facevano ragionare, e soprattutto, quelle tette lo facevano pensare con il basso ventre, e quella bocca...
Damiano si da un forte pizzicotto sul fianco. 《Ripijate coglione.》 Se lo dice da solo, mentre nota di essere quasi arrivato a casa.

Tra Ali D' Oro e Fogli Bianchi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora