There's no need for you to say you're sorry.

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Lily e James litigano, come al solito.

Non me ne frega assolutamente niente, o meglio, sì, però in quasi diciassette anni vissuti sotto lo stesso tetto ho imparato che è meglio non mettersi in mezzo quando quei due discutono.

A volte, dubito persino della nostra parentela.

Comunque, la mia mente è altrove. Precisamente sul braccio di Jimmy attorno alle spalle di lei.

Perché non sono rimasto ad Hogwarts?

Perché devi riconquistarla idiota. Perché sei talmente coglione che hai lasciato che andasse via.

Devo fumare.

Mi alzo da questa poltrona ed esco velocemente, ho bisogno di non pensare.

Accendo una sigaretta, ignorando le occhiatacce che mia madre mi lancia dalla finestra della cucina.

Le sorrido amabilmente, poi mi volto e comincio a camminare.

Rose ha ragione, sono un fottuto idiota, e me ne rendo conto solo adesso.

Sono sempre stato irrimediabilmente suo, da tutta la vita, da prima che me ne accorgessi, da prima che la baciassi, da prima che cominciassimo ad andare a letto insieme, da prima...

E lei voleva essere mia. Lo voleva, solo che io non l'ho capito.








-Quindi... Domani... Te ne andrai?-

Non so come mi sento. So solo che, mentre lo dico, si realizza tutto.

E fa male, in senso pure fisico. Faccio fatica a respirare.

Non la guardo, le do le spalle, mentre faccio finta di guardare fuori. In realtà non vedo niente.

-Si.- un filo di voce, quella che preferisco più di ogni altra.

Alla mente, mi ritornano tutte le volte che diceva il mio nome, mentre mi amava. Soprattutto quella volta, in cui al mio nome è seguito 'ti amo'.

Anch'io gliel'ho detto. Non ne abbiamo mai parlato, né dell'una né dell'altra volta in cui è successo.

E' solo sesso. E' stato solo sesso.

E adesso è finita. Lei se ne va, ed io continuerò qui. Se ne va per un paio di mesi o tre, non so dove.

Bene.

In realtà non va affatto bene, perché non è questo che volevo.

Ma non posso dirle di restare. Non ho nessuna autorità per farlo, nessun diritto di pretendere nulla, visto che sono stato il primo a mettere le mani avanti dicendo 'è solo sesso'.

'Me ne vado'. Un laccio al cuore, che nemmeno sapevo di avere.

Cerco di calmare il mio respiro, preparo la faccia più rilassata che ho e finalmente mi giro.

-Allora... Buon viaggio.- dico, strafottente, come se non ci fosse un domani.

Per un attimo, mi guarda delusa. Poi sorride anche lei. Non so quale, fra i due, sia il più falso.

Raddrizza la schiena, alzando il mento, diventando impassibile.

-Lo spero.- e se ne va.

A metà corridoio però si volta, e corre verso di me.

Subito, la prendo fra le braccia.

I suoi occhi sono bagnati da due lacrime solitarie, mentre mi bacia.

-Non lo fare.- le dico, asciugando le sue guance -Un pezzo di merda come me non merita nemmeno i tuoi sorrisi, figuriamoci le tue lacrime.-

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