Se ti tagliassero a pezzetti...

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Ti ho trovata, lungo il fiume,

che suonavi una foglia di fiore, 

che cantavi parole leggere,

parole d'amore...




-Stai bene?-

La voce di Dominique mi riporta coi piedi per terra.

-Sì.-

-Rose...-

-Domi, sto bene.-

-Non ti credo, ma ti lascerò stare.- si alza, e mentre apre la porta dello scompartimento, mi ricorda che sono Caposcuola, e che la riunione nella carrozza dei Prefetti aspetta solo me.

Come se la mia vita non fosse già abbastanza incasinata.


*


-Che succede qui?-

Fisso intensamente gli origami che ho fra le mani, combattendo l'impulso di alzare lo sguardo su di lei.

Rose Weasley... Riconoscerei la sua voce fra mille. 

A tratti un po' acuta, ma ferma e decisa, e calma.

Rose Weasley... Come ho fatto ad essere così stupido? Come è potuto succedere?

Mette subito in chiaro la situazione. I Prefetti e gli altri Capiscuola pendono dalle sue labbra, che io ho deciso di non guardare, e nel giro di pochi minuti è tutto sotto controllo.

Come fa? Come riesce ad essere così?

Mi giro, finalmente, a guardarla. E lei, come mossa da qualcosa di profondo e ancestrale, incatena il suo sguardo al mio.

Possibile che non se ne accorga? Che non voglia tutto questo?

Sono il primo ad uscire, e lei tenta di rivolgermi la parola, ma prima che riesca a parlare, tutto ciò che le dico è 'stammi bene'.

Mentre mi lascio alle spalle la carrozza dei Prefetti, mi sembra di risentire la mia voce. 'Stammi bene', le ho detto.

Sono un idiota.


*


'Stammi bene'.

Che cosa diavolo..? 

Di cosa sono sorpresa, esattamente? 

Non dovrei esserlo. 

Non dovrei star qui a rimuginare, a sentirmi impotente nel guardarlo darmi le spalle, e pian piano allontanarsi.

Io, gli ho detto che non mi fido. 

Sono io, che l'ho denigrato, umiliato. Io, ho ferito il suo orgoglio.

Io, e nessun altro.

Non c'è nessuno a cui scaricare la colpa, e nulla di cui essere sorpresi.

E invece mi sento fottutamente in colpa e, si, anche abbastanza sorpresa.


*****


Stavolta sono io ad aspettarla.

Avrei dovuto accorgermene sin da subito, che mi avrebbe cambiato la vita.

Sin dal primo bacio, dal primo sorriso che ci siamo fatti consapevoli che non era uguale a quelli che ci facevamo da bambini.

Anzi, forse avrei dovuto accorgermene allora.

Era fondamentale, per me, che lei ci fosse, anche solo per mezz'ora, durante le giornate. L'importante era che la vedessi almeno una volta al giorno.

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