Alea iacta est.

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Per un attimo, mi soffermo su tutto quello che può capitare.

Un pensiero legato a nulla, in particolare... Ma, su questa torre, con il castello ai miei piedi, e tutto il paesaggio magnifico che mi circonda, l'orizzonte, che non è come una linea, come al mare, ma è fatto di alti e bassi, per via delle montagne, e che separa la terra da un cielo che è bellissimo... 

Ebbene, mi fa pensare a quello che mi può capitare.

Non si può progettare sempre a lungo termine, ci sarà sempre qualcosa che ti butterà in pista ad improvvisare.

Improvvisare non mi è mai riuscito bene, tra l'altro.

Ma quando improvvisare non dipende dalla mia volontà...

-Che ci fai qui?-

La voce familiare di un idiota interrompe le mie elucubrazioni mentali, se così possiamo definirle.

-Potrei farti la stessa domanda.-

Neanche mi giro a guardarlo.

Non lo sopporto, lui e la sua spavalderia, la sua eleganza, il suo savoir faire da baronetto londinese del diciannovesimo secolo, il suo essere sempre così a posto, la sua presenza costante...

Non lo sopporto, vorrei tanto prenderlo a schiaffi.

E poi mi ha baciata. Lui, a me. Senza il mio consenso.

Come diavolo si è permesso?!

Sì okay, la prima volta gli ho permesso io di farlo. E gli ho permesso di dormire accanto a me.

E okay, che forse mi è anche piaciuto.

Ma non può succedere ancora.

Non dimentichiamoci che non lo sopporto.


-Ho parlato con Albus.- dice, dopo qualche secondo.

Forse è il caso di girarmi. Albus ha la priorità.

-Che hai scoperto?- domando.

Un secondo per guardarlo. 

Il vento fra i capelli, le guance rosate, la bocca schiusa... Chiunque, oggettivamente, direbbe che è molto bello. E io non mi sono mai sottratta nell'ammetterlo. Non davanti a lui, sia chiaro.

Se ne accorge e accenna un sorriso.

-Quindi?- lo esorto, per evitare che cominci con i suoi discorsi da egocentrico dei miei stivali.

-Andavano a letto insieme..- dice.

-Cazzo.-

-...E lui la ama. Davvero. Nel senso che non l'ho mai visto in questo stato.-

Porca miseria, Albus!

-E' un coglione!- il mio tono di voce sale di diverse ottave

-Lo so.-

-È un coglione di prima categoria. Un idiota, come tutto il genere maschile. Lui e il suo stupido 'mantengo sempre una certa distanza'. Ma vaffanculo.-

Sono veramente, veramente incazzata. E nemmeno so il perché.

Insomma, so che non è la fine del mondo, che ci sono tante altre possibilità, e andrebbe anche bene, se non ci fosse di mezzo la stupidità.

Non c'è niente che mi dia più fastidio della stupidità consapevole del genere umano.

-Beh, allora qual è il piano?- domanda Scorpius, mettendosi di nuovo in mezzo tra me e le mie elucubrazioni mentali.

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