Signore, mi basta che sia più profondo di me.

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Ha in bocca un dolore, la perla più scura.

Non ho mai inseguito nessuno. Nemmeno in senso letterale.

Non sono bravo a correre, in entrambi i casi.

E indovinate un po'?

Sto correndo. Dietro qualcuno.

In pratica, sto facendo ciò che non ho mai fatto.

Succede, quando ti piace qualcuno. Succede, quando quel qualcuno è Rose Weasley.

Non la trovo, e sto seriamente cominciando a preoccuparmi, perché è un'ora che la cerco, e il sole sta calando.

Salgo fino in cima alla collina dietro la Tana, dove si trova una una casupola abbandonata da chissà quanti millenni.

Ed è proprio lì dentro che la trovo.

-E' un'ora che ti cerco!- quasi urlo, e non so perché.

-Nessuno te lo ha chiesto.- risponde lei, guardando in tutte le direzioni tranne che nella mia.

È seduta a terra, in mezzo alla polvere e alle cianfrusaglie.

-Che posto è questo?- le chiedo, quando finalmente mi guardo attorno.

-Non lo so. L'ho trovato qualche anno fa, quando giocavamo a nascondino per tutta la vallata. Mi sono allontanata troppo. Ma era un luogo perfetto per nascondersi.- dice.

Si mette a giocare con la bacchetta, facendo uscire delle fiammelle azzurre che fluttuano fra noi.

È bella. Anche ricoperta di polvere e stanchezza. E' bella davvero, anche se sono incazzato perché non riuscivo a trovarla, e temevo seriamente che sarebbe potuto succederle qualcosa.

-Perché sei corsa via?- mi siedo accanto a lei, che per una volta non oppone resistenza.

-Non lo so.-

Il silenzio cala fra di noi, così come il Sole la fuori. Il cielo si dipinge della stessa tonalità delle fiammelle che danzano davanti ai nostri occhi.

-Che vi siete detti?-

-Gli ho detto la verità.-

Guarda dritta nei miei occhi. Mi aspetto che pianga, per qualche insolita ragione. E invece non lo fa.

Forse non l'ho mai vista piangere. È bella anche per questo.

-E lui?-

-Non gli ho dato il tempo di replicare. Gli ho dato contro, ora che ci penso, come una pazza furiosa. Sembravo un uragano inarrestabile.-

-È perché lo sei...- non so da dove mi escano queste parole.

-Dici?- sorride.

-Si. Terribile, certo, in alcuni casi. Ma sei una forza Rose.- sono sincero, veramente sincero -Okay, che forse non dovevi sbottare col tuo migliore amico a poche ore dal suo diciassettesimo compleanno... Però sei una forza.-

Non dice nulla, solo mi scruta a fondo. E forse è questo che mi da coraggio.

-O almeno, lo sei per me.- sussurro.

Succede in pochi secondi.

La sua mano mi accarezza il viso, dolcemente. Poi, le sue labbra trovano le mie.

La tiro più vicina a me, e poggia le sue gambe sulle mie.

L'accarezzo, dolcemente, piano piano. E lei me lo lascia fare.

Anzi, passa le mani fra i miei capelli, mentre mi bacia.

Perché mi sta baciando.

E stavolta non sono le quattro del mattino, non è l'adrenalina, non è niente.

Stavolta mi bacia per davvero.

Si sposta, sedendosi tra le mie gambe, di fronte a me. Mi guarda, per un paio di secondi che sembrano non finire mai.

-Penso davvero quello che ti ho detto.-

-Che non ti fidi di me?-

-Sì.-

-E allora perché sei qui?-

-Non lo so.-

Continua a baciarmi, e Cristo... Cristo, se sto bene!

Qualcosa, però mi spinge a staccarmi da lei.

-Cosa c'è?- chiede, smarrita.

-Io...-

Vorrei rimanere così per sempre, okay? Magari, anche solo un po'.

Ma vorrei che anche lei lo volesse.

-Scorpius?-

-Io non... Rose... Io voglio che tu ti fidi di me.-

Lei si irrigidisce.

-Io ti do la mia parola, che puoi farlo.-

Non sa che cosa dirmi.

Onestamente, non lo saprei neanche io cosa dirmi.

A ripensare a ciò che ho detto, in effetti...

Andiamo. Neanche io mi fido di me.

-Sarà meglio andare.- le dico, alzandomi e porgendole la mano.

Lei la accetta senza fiatare.

Ma sembra con la testa altrove.

Scendiamo giù per la collina che ormai è quasi tutto buio.


*****


-Smettila di bere. O domani mattina non starai bene.-

-Albus. La mattina non sto mai bene.-

Passo la bottiglia.

-Dov'era?- mi chiede.

-Si era nascosta dietro la collina.- un altro sorso di tequila.

-Come...-

-Non lo so. Non so come sta, non so cosa pensa. È frustrante.-

-Lo dici a me? È difficile quando cresci con una persona come in simbiosi e ad un tratto tutto va nel pallone.-

Rose è dall'altro capo del salotto della Tana, circondata dalle sue amiche.

A volte cerca qualcosa con lo sguardo.

Vorrei sapere cosa. Vorrei sapere cosa vuole, cosa cerca.

È davvero frustrante.

-Devi ammetterlo, che hai fatto un po' il sostenuto con lei ultimamente.-

Sa a cosa mi riferisco. Cerco di spostarla sul suo piano personale, perché sul mio rischio di impazzire.

-Non ho detto niente nemmeno a te. Non mi sembra tu ti sia messo a sbraitare contro di me o altro.-

Mi riprendo la bottiglia.

-Amico.  Hai scordato un dettaglio importante.-

-Quale?-

-Che lei è una ragazza.-

Non capisce ancora.

-Credi che una ragazza non si soffermi su questi dettagli?-

Silenzio.

Alice gli passa accanto, sfiorandogli la mano, in modo apparentemente casuale.

Nessuno ha notato niente, tranne me.

-Entriamo nei tuoi diciassette anni con stile, e smettiamola per stasera.-

-Spero che questo bicchiere sia abbastanza profondo, allora.-









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